NAPOLI, SARA’ RUSSOTTO IL TUO CRAQUE

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Mentre il Milan porta in Italia Ronaldinho, che bollito o meno resta sempre il calciatore più affascinante del pianeta, Marino ha voluto dire la sua, con le debite proporzioni, portandosi anch’egli a casa un piccolo funambolo, che nelle movenze e nella classe ricorda molto i brasiliani. La nazionalità non è davvero quella carioca ma il talento c’è tutto, ha solo bisogno di sbocciare definitivamente e confermare le premesse. Arditi accostamenti a parte, il nuovo acquisto del Napoli è l’italianissimo Andrea Russotto, preso dal Bellinzona via Treviso con la formula del prestito. Una sorta di provino prolungato per il giovane attaccante, che nel momento in cui convincerà la dirigenza azzurra della bontà dell’operazione potrà essere riscattato per circa 3 milioni di euro.

Russotto, 20 anni appena compiuti, ha una storia tutta particolare alle spalle. Nelle giovanili della Lazio era il miglior prospetto, talento dal futuro assicurato, uno che veste la maglia della Nazionale fin da quando aveva 14 anni. Facile che attiri su di sé gli occhi delle squadre blasonate e ancora più facile che su di lui si fiondino gli avvoltoi, quelli che nel calcio hanno le mani dappertutto. Andrea ha 16 anni e viene avvicinato dalla GEA, che con i suoi metodi poco ortodossi (giusto per usare un eufemismo) cerca di imporgli la procura, con la minaccia di ostacolarlo in caso di rifiuto. La reazione è di grande carattere, un clamoroso no che per quanto coraggioso ha comunque un prezzo da pagare. Il ragazzo deve lasciare la sua città, Roma, la sua squadra del cuore, la Lazio, e deve reinventarsi nel Bellinzona, che accetta di fargli da parcheggio finché non potrà firmare un vero contratto. Ovviamente la permanenza in Svizzera è brevissima, perché Russotto ha già una sua fama e quindi trovare un ingaggio (rigorosamente in prestito) è fin troppo semplice. E’ il Treviso a credere in lui, lo prende nel 2005 e gli regala un assaggio di grande calcio, facendolo esordire in massima serie a 18 anni non ancora compiuti. Dopo l’inevitabile retrocessione della meteora trevigiana il talentino romano decide di restare in Veneto, in due anni accumula svariate presenze (una sessantina) condite da qualche golletto, e si fa notare da diverse squadre. Il Napoli è quella che ci ha creduto di più e dopo un lungo corteggiamento finalmente Russotto arriva alla corte di Reja, con una valigia ricca di talento e una storia da raccontare degna di un veterano.

Il talento è quello del numero 10, mezzapunta classica in grado di giocare all’occorrenza anche da attaccante di appoggio. Le qualità tecniche sono eccelse, degne dei sopra citati brasiliani, e la duttilità tattica lo rende utilissimo per varie eventualità. Per ora, fino a quando il Napoli non userà il trequartista, gli toccherà fare il vice-Lavezzi, ma se adeguatamente disciplinato può addirittura rappresentare una fantasiosa alternativa a centrocampo. Un acquisto di sicuro avvenire per il Napoli, anche se forse un po’ “leggerino” per il compito al quale è destinato. Certo, con tre competizioni in ballo il reparto offensivo non può contare soltanto su quattro giocatori, per questo forse sarebbe opportuno rinforzare l’organico con un quinto elemento in grado di coprire le spalle sia a Reja che allo stesso Russotto, il quale senza eccessive responsabilità a carico potrà crescere in tranquillità e diventare il campione che tutti ci aspettiamo.

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