Napoli, urge un terzino sinistro!

Il Napoli ed il terzino sinistro, una storia infinita, da sempre un problema del club partenopeo, una maledizione per De Laurentiis. In tanti negli ultimi anni si sono avvicendati in un ruolo apparentemente marginale, ma a tratti determinante in parecchie circostanze di gioco. Tra rendimenti scadenti e giocatori adattati, basti pensare che solamente nell’ultima stagione – senza voler necessariamente andare troppo lontano nel tempo -, gli errori di Mario Rui e Hysaj sono costati carissimo in termini di punti. L’albanese, infatti, si è reso protagonista di due incertezze gravi nelle partite casalinghe con Cagliari e Verona; il portoghese lo ricordiamo per un maldestro retropassaggio a Roma contro la Lazio, che decretò ufficialmente la crisi nera del Napoli a cavallo tra fine 2020 ed inizio 2021. Errori mastodontici, derivanti da scarsa concentrazione, cattivo posizionamento, in generale da limiti tecnici non sempre ascrivibili alla scarsa organizzazione data da Gattuso. Che avrà pure commesso degli errori, ma è anche vero che una mossa sbagliata di un allenatore incide in percentuali sempre inferiori rispetto ad un gol sbagliato da un attaccante a ad uno incassato da un difensore per aver perso una marcatura in area di rigore.
Non solo disattenzioni in fase difensiva, però; i due sopraccitati appaiono nulli anche nel contributo offensivo. Appena due assist per Mario Rui, che in teoria dovrebbe essere un terzino di spinta, propenso ad accompagnare la manovra con continuità; altrettanti per Hysaj, di cui si ricorda una sola grande prestazione, a Milano con il Milan. Addirittura zero gol per entrambi: in pratica, i terzini sinistri titolari del Napoli della scorsa stagione hanno preso parte attiva alla miseria di un paio di azioni da gol per parte. Veramente uno score troppo basso per una squadra come il Napoli che ambisce ad un calcio di qualità e che, non godendo di eccezionali individualità, ha estremamente bisogno che l’intero collettivo esprima il meglio di sè in ogni zona del campo. Eppure nell’era Sarri la catena sinistra azzurra era da tutti considerata l’arma più pericolosa della squadra, capace di costruire prevalentemente da quel lato, con i triangoli tra Insigne, Hamsik e Ghoulam, per poi chiudere dalla parte opposta. Già, c’era Ghoulam, che da quando ha “deciso” di trascorre più tempo in infermeria che sui campi da calcio ha lasciato un vuoto incolmabile su quella fascia. Quanto mancano le galoppate dell’algerino, prezioso anche per i compagni, su tutti Insigne, che tanto beneficiava delle sue costanti sovrapposizioni. Da quando non c’è lui, lo stesso Insigne è costretto a forzare di più la giocata, in quanto gli mancano determinati automatismi, che invece ha trovato in Nazionale – per esempio -, dove gode di due frecciarossa come Spinazzola ed Emerson Palmieri. È vero, nel gioco del calcio i terzini sono meno importanti – in valore assoluto – di un centravanti, piuttosto che di un centrocampista dai piedi buoni. Se si potesse scegliere, sarebbe sempre meglio avere un numero nove che la butti dentro ogni domenica che un fluidificante fortissimo, abile nelle diagonali e nei cross dal fondo. Ma sono troppi anni, oramai, che il Napoli non solo non ha degli esterni bassi che facciano la differenza ma che addirittura si rivelano dannosi nell’economia generale di un campionato. Ecco, allora, che diventa determinante, come al solito, la prossima campagna acquisti. Stavolta il Napoli non può più sbagliare: fondamentale sarà tracciare il giusto identikit del tipo di giocatore che serve a Luciano Spalletti. Da capire se il tecnico di Certaldo vorrà proprio un alter ego di Ghoulam oppure un interprete più simile – per caratteristiche – a Hysaj. La sensazione è che Spalletti esiga qualità anche in quel ruolo: alla Roma lanciò Emerson Palmieri, all’Inter si fece prendere Dalbert dal Nizza: i due hanno in comune il fatto di essere mancini, quindi tendenzialmente verrebbe da scartare l’ipotesi del destro adattato a sinistra. L’ideale sarebbe individuare un giocatore dal rendimento assicurato come Di Lorenzo, per intenderci. Tuttavia, è più probabile che il Napoli decida di puntare su un giovane di prospettiva, da far crescere alle spalle di Mario Rui, che a differenza di Hysaj dovrebbe restare. Non tocca a noi fare nomi, ma siamo certi che in giro per l’Europa un erede di Ghoulam, alle condizioni del Napoli, si possa trovare. D’altronde Ghoulam fu scovato dal Sant Etienne quando era poco più che uno sconosciuto. Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di fare in fretta e di scegliere senza indugi. Di treni ne sono già passati troppi: Theo Hernandez e Reguilon docent.

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