UNA “GRAVE” PERDITA

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Non ci si può sempre divertire come se stesse giocando il Barcellona di Guardiola al San Paolo. Oggi è una di quelle giornate in cui allo stadio si sta comunque sereni e rilassati perché non ci sono elementi per farci imbestialire, ma neppure ci si trova ad esaltarsi per qualche motivo specifico. Gli 0-0 spesso sono così, soporiferi quanto basta con qualche attimo in cui credi di poterti destare da un sonno che invece resterà tale fino a fine gara. Il Napoli non è andato oltre il pareggio, ma bisogna rendere merito agli avversari e riconoscere più i meriti loro che i propri demeriti. Mihajlovic ha imbrigliato bene Mazzarri con i tre centrali a centrocampo e gli esterni alti per arginare Dossena e Maggio. Gli azzurri hanno sofferto la scarsa vena di Lavezzi e l’assenza di un elemento veramente creativo sulla trequarti. Era la partita di Josè Sosa e nei primi dieci minuti sembrava che l’avesse capito anche lui. Un paio di giocate da lasciare a bocca aperta, specchio dell’eleganza e della tecnica che comunque tutti gli riconosciamo. Poi di nuovo il vuoto totale, la sensazione da parte dei compagni che ogni pallone recapitatogli andrà irrimediabilmente perduto e la tragica conferma del sentore ogni volta che poi quel pallone gli finiva effettivamente fra i piedi. Mazzarri l’ha tolto a metà secondo tempo per disperazione, dopo averle provate tutte, anche a scambiarlo di posizione con Lavezzi. Purtroppo questo ragazzo sembra un marziano finito per sbaglio sulla luna, non sa cosa fare nè come farlo, come si evince anche dalle facce sconsolate dei compagni e dai consigli dati per tutta l’ora in cui Sosa ha passeggiato per il campo. Da sottolineare la gran prova della difesa, con un Cannavaro sontuoso che ha letteralmente annullato Gilardino. A questo proposito, però, c’è da sottolineare la vera brutta notizia della giornata: l’infortunio di Gianluca Grava ha gettato nello sconforto tutto lo stadio, non solo per il valore del calciatore in sé ma soprattutto per ciò che il difensore casertano rappresenta per questa squadra. Ne è l’anima e la storia, essendo di fatto il più anziano in quanto a militanza con i colori azzurri. La speranza è che gli accertamenti a cui si sottoporrà domani siano rassicuranti, anche se a guardare la sua faccia c’era poco da essere ottimisti. Un in bocca al lupo a questo simbolo dell’attaccamento alla maglia, che giusto in settimana aveva dichiarato che a Napoli avrebbe giocato anche gratis.Se non altro i due spunti offerti dal Napoli di stasera spianano definitivamente la strada alle valutazioni di mercato. Ora un difensore serve ancora di più, e probabilmente va anche rilanciato il derelitto Santacroce, che comunque sul centrodestra fa sempre la sua onesta figura. Inoltre, e questo a molti sembrava già scontato, serve come il pane un uomo in grado di cambiare passo lì davanti, nelle eventuali assenze di Hamsik o di Lavezzi. Si è parlato (timidamente) di Giaccherini, a guardare il mercato italiano sarebbe proprio il nome giusto. Visto che il Cesena si sta già guardando intorno per sostituirlo, perché non farci un pensierino?

 

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