Servirà un miracolo

La partita che avrebbe dovuto fotografare la stagione del Napoli, dare la dimensione della squadra di Ancelotti in campo internazionale e riscattare un campionato anonimo, avvia il Napoli verso il fallimento dell’ultimo obiettivo utile rimasto. Ma soprattutto, al di là del risultato sportivo che maturerà soltanto al termine della sfida di ritorno che si giocherà tra una settimana al San Paolo, certifica che il gap tra il Napoli ed un certo tipo di avversario (Juventus in Italia, Liverpool, Psg, Arsenal e varie, in Europa) è ancora troppo ampio da colmare. Emery ha stravinto su Ancelotti. Al 25’ l’Arsenal era già avanti di due gol e quello che avrebbe dovuto essere il quarto di finale più incerto e spettacolare della competizione ha avuto un padrone indiscusso: Ramsey e Torreira (con deviazione vincente di Koulibaly) sfruttano due errori clamorosi commessi da Mario Rui e Fabian Ruiz in uscita e mettono gli azzurri alle corde. Il Napoli sbaglia di tutto: anche gli appoggi più banali; soffre il pressing dei gunners e non riesce ad imbastire una sola occasione degna di nota. Primo tempo di sofferenza assoluta: l’Arsenal avrebbe anche potuto ulteriormente gonfiare il proprio vantaggio; non ci riesce o per una questione di centimetri o perchè Meret si da trovare pronto in almeno un paio di parate importanti. Nel Napoli si salvano solo l’ex Spal e il solito Koulibaly, sfortunato in occasione del raddoppio di Torreira, ma per il resto aveva salvato con l’istinto ed il fisico: murate alcune conclusioni dalla distanza (molto pericolose), opponendosi col corpo. Non pervenuti gli attaccanti e Allan continua nel suo personale momento di evidente scadimento di forma. Non paga la scelta di Ancelotti di puntare su Insigne a discapito di Milik: Lorenzo tradisce la fiducia del tecnico, fallendo nel finale del primo tempo il gol che avrebbe riaperto la partita e soprattutto i giochi qualificazione. Nell’unica circostanza favorevole, in cui gli azzurri erano riusciti a fraseggiare con qualità nei pressi dell’area di rigore di Cech, il capitano spara malamente in curva. La ripresa ci restituisce un Napoli con maggiore determinazione: l’Arsenal pensa a difendersi, il Napoli non ha nulla da perdere e si getta in avanti. Arriverà una altra occasione da strapparsi i capelli: capita sul destro di Zielinski che a porta praticamente sguarnita, calcia in spaccata ma non riesce nemmeno ad inquadrarla; sarebbe bastata appena colpirla quella palla, splendidamente servita da una rasoaita di Insigne; sarebbe stato un gol pesantissimo. Ma intanto questo è il vero Napoli, che dimostra a se stesso che il match doveva essere più equilibrato. Che ha mosso meglio il pallone, l’ha fatto con una velocità superiore rispetto alla lentezza imbarazzante dei primi 45’. Ha anche rischiato, però, di beccare il 3-0: Meret miracoloso tre volte; ha smanacciato in maniera prodigiosa e alla fine se il Napoli esce dall’Emirates con un risultato “onesto” invece che umiliante e mortificante lo deve sostanzialmente a lui. E poi, Ramsey, promesso sposo della Juventus, imita Insigne, colpendo forse pure peggio ma dalla stessa mattonella. A proposito di Juventus: è stata capace di rimontare l’Atletico Madrid, nonostante fosse data per morta. Adesso il Napoli sarà chiamato alla medesima impresa. Ma serviranno un approccio diverso ed il cinismo che stasera sono mancati. Cambiano gli anni, gli allenatori, qualche giocatore, ma sembra sempre lo stesso Arsenal-Napoli, lo stesso della stagione 2013-2014 (c’era Benitez, erano i gironi di Champions League): primo tempo disastroso, secondo quantomeno dignitoso. Risultato uguale. L’Arsenal è andato complessivamente più forte, ma è tutt’altro che irresistibile in difesa. Nel return match il Napoli dovrà sbagliare nulla ed alzare il livello di intensità, ritmo e applicazione. E sperare che magari Ancelotti indovini le scelte: l’esclusione di Milik ha fatto discutere; l’aveva preparata con l’attacco leggero per attaccare la profondità alle spalle della loro linea (alta). Tra sette giorni la gara della verità: in caso di passaggio del turno si tratterà d’un miracolo e si sognerà Baku; in caso contrario andrà tirata la linea, andranno fatti un pò di calcoli e valutazioni. Su chiunque. Calciatori e tecnico inclusi.

Alessio Pizzo

Studente in Comunicazione Digitale, appassionato di calcio, tecnologia e buone letture. Vanta già esperienza giornalistica con 100 *100 Napoli

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