Un ostacolo che non ha ragione di esistere
Le titubanze di Gokhan Inler sul trasferimento al Watford (Premier League) frenano l’arrivo di Allan; ma lo svizzero non “può” ostacolare questa trattativa.
Estate 2011. E’ tempo di leoni e di milioni, 18 per l’esattezza, quelli versati nelle casse dell’Udinese per assicurarsi lo svizzero Gokhan Inler, autore di un campionato eccezionale con i friulani affiancato da Asamoah ed Isla. Presentazione holliwodiana sulla Costa Concordia con tanto di maschera, per aprire il corso di quello che era stato il pallino di De Laurentiis già dalla passata sessione estiva di calciomercato; il metronomo tanto voluto da Walter Mazzarri, arrivato dopo aver perso Arturo Vidal per una manciata di euro (o qualcosa in più), veste finalmente la maglia azzurra.
POCHE LUCI E TANTE OMBRE- E’ proprio così che si caratterizza l’esperienza partenopea di Inler. Stagioni che scorrono via con il dubbio, sempre più pressante, che quei 18 milioni rappresentino una cifra eccessiva per un calciatore quasi mai continuo ed incisivo, autore di qualche prestazione di spessore ed una dozzina di fucilate dalla distanza andate a buon segno ma poco altro, il più delle volte spaesato e deconcentrato, con errori banali nella loro consistenza ma che spesso si sono rivelati decisivi in negativo per gli azzurri, considerando la delicatezza di una posizione sul terreno di gioco che se occupata non ammette leggerezze. Già, le leggerezze, pezzo forte della casa più del tiro da fuori area, tra errori nel controllo palla, improbabili appoggi a pochi metri, dribbling maldestri in zone pericolose e momenti quantomeno inopportuni. Certo è che qualcosa si è salvato, il sinistro al fulmicotone a Villareal ed il destro velenoso a Stamford Bridge, flash di una fantastica Champions per la quantità industriale di emozioni che ne scaturirono, o le prestazioni da leader in finale di Coppa Italia contro la Juventus e a San Siro, sponda nerazzurra, nella stagione 2013/2014, qua Rafa Benitez gli affida la fascia di capitano. Ma è poco, davvero troppo poco, per giustificare l’investimento del giugno 2011.
GOKHAN, NON PUOI DI DI NO- Eh no, caro Gokhan, non è il momento di fare i capricci. Incomprensibili, tra le altre cose, considerando quanto appena descritto dei suoi quattro anni all’ombra del Vesuvio ed una destinazione che lo proietterebbe in quello che per molti è il campionato più bello del mondo, seppur in una squadra neopromossa. Ma soprattutto perché qui a Napoli per lui di spazio ne è rimasto davvero poco, con Valdifiori e Jorginho che si alterneranno nel ruolo di playmaker basso affiancati dalle mezz’ali Hamsik e Allan. Si, Allan, perché la volontà di Sarri è quella di averlo a tutti i costi, e, a differenza del caso Saponara, la trattativa con l’Udinese è nella sua fase finale. Manca solo l’assenso dello svizzero, il quale, appare ormai evidente, non rientra nei piani del nuovo tecnico azzurro. Un sì che starebbe a significare il bene per tutte le parti in causa; per il Napoli, che si assicurerebbe uno dei centrocampisti più forti per rendimento nella scorsa serie A; per l’Udinese, che, come al solito, cederebbe uno dei suoi gioielli a peso d’oro, con 12 milioni cash più tre contropartite tecniche come Britos e Zapata (in prestito per due anni) oltre allo svizzero classe 84’; per lui, Gokhan Inler, che calcherebbe i campi inglesi per tornare protagonista a 31 anni, ma che in questo momento rappresenta un ostacolo, in una trattativa praticamente ultimata, che proprio non ha ragione di esistere.