NAPOLI, L’ESPERIENZA AL SERVIZIO DELLA CHAMPIONS

Messo in cassaforte il terzo posto valido per il ritorno alla massima competizione europea per club è giunta l'ora per il Napoli di dedicarsi ed improntarsi a determinate scelte di mercato sia per quanto riguarda gli innesti che le cessioni. L'unico obiettivo è assicurare una squadra all'altezza degli impegni che si vanno ad affrontare la prossima stagione tra campionato e Champions. La priorità è legata principalmente all'aspetto qualitativo senza sforare troppo in spese esose al di là dei limiti imposti dal rispetto del fair play finanziario, poi subentra l'aspetto quantitativo, ovvero presentare nella rosa valide alternative, ricambi all'altezza dei titolari in un'ottica più equa di gestione delle forze fisiche ed in caso di emergenza infermeria. Il mercato è in questo caso un banco di prova fondamentale per cercare di arrivare al colpo prima delle dirette concorrenti (come sta accadendo per Inler) ed esaudire precise richieste tecnico-tattiche provenienti dall'allenatore. La logica di mercato adoperata dal Napoli è una via di mezzo tra qualità ed esperienza, prospettiva e conoscenza del calcio giocato ad alti livelli che quindi si riflette chiaramente nei nomi appuntati sul taccuino del ds Bigon. La volontà del presidente De Laurentiis non ha mai lasciato trasparire alcun dubbio, ha le idee chiare per far si che la piazza napoletana torni a trionfare sia in Italia che in giro per l'Europa. Il progetto societario, dopo aver fissato due tappe significative come la conferma di Mazzarri e l'accordo per il prolungamento contrattuale di Cavani, se applicato alla “fattispecie mercato” risulta chiaro: è necessario un acquisto per ruolo con un particolare limite legato all'età (stagione passata, eccezion fatta per Lucarelli in attacco, voluto espressamente da Mazzarri). La rosa attuale ha bisogno dell'amalgama di giocatori esperti e profondi conoscitori del trofeo europeo da una parte e dall'altra giovani dotati di qualità tecniche non indifferenti per quello che riguarda il futuro, lo sguardo lontano in prospettiva. Portare di pari passo questa doppia tesi significa munire l'ossatura della squadra di ulteriore forza e bilancio (sia economico che di spogliatoio).

 

Per non sfigurare nel girone a gruppi conta soprattutto l'esperienza, una garanzia ulteriore, un tocco più incisivo nel produrre stupore anche tra le big di tutta Europa. In settimana sono diventanti insistenti le voci che accosterebbero l'evergreen David Trezeguet al Napoli grazie ad un incontro specifico tra il suo procuratore Antonio Caliendo, che a più riprese ha manifestato la preferenza della destinazione azzurra, e il ds Bigon (più difficile arrivare a Forlan per via dell'ingaggio). Si cerca la chiusura positiva della trattativa, dato che l'attaccante francese, dopo l'esperienza iberica, vuole ritornare in Italia, rimettersi in gioco e soprattutto concludere la sua carriera nel modo più brillante possibile. A maggior ragione determinanti potranno rivelarsi le sue motivazioni per la causa azzurra, mentre sostanzialmente garantirebbe peso in attacco come vice Cavani, gol con una certa frequenza accettando anche di partire dalla panchina ed una decurtazione dell'ingaggio. Il vantaggio ha connotati tattici ed umani: nel primo caso il turn-over sarebbe più motivato e versatile per il reparto offensivo, nel secondo caso giocatori veterani come Trezeguet sono i classici uomini da spogliatoio, che fanno gruppo e da chioccia ai più giovani dispensando consigli utili. Le attività di monitoraggio continuano perennemente su giovani talenti provenienti da altri campionati (Lamela in primis) grazie alla fitta rete di osservatori ma non per questo deve essere accantonata l'attenzione al settore giovanile, partendo dalla Primavera, dove militano giocatori promettenti e alcuni tra loro sono rientrati dal prestito (Insigne, Ciano e De Vena che ha firmato un contratto biennale da professionista). Il Napoli in Champions ha bisogno di gavetta, di una crescita graduale e non forzata di cui il campionato concluso costituisce la preparazione ricca di importanti premesse per il futuro: l'esperienza può rivelarsi un'arma in più, un tassello significativo da aggiungere alla base attuale già ben consolidata. 

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