NAPOLI – LECCE: FEBBRE DEL SABATO SERA, ACQUA ALTA PERMETTENDO…

Sale la febbre, quella del sabato sera quando il Napoli troverà di fronte il Lecce di Beretta. La vittoria sul Siena ha portato in casa azzurra una bella boccata d’ossigeno dopo le mille polemiche maturate tra idee tattiche, esclusioni illustre, risultati, cali fisici e portafogli pieni ma non abbastanza; Napoli e il Napoli puntano a ritrovare quella brillantezza e quello spirito d’inizio stagione che diede alla squadra azzurra, quello di cui adesso è nuovamente alla ricerca: continuità.Domenica scorsa, il tecnico partenopeo seguì il motto instaurato dalla società ad inizio stagione, strabiliare. Prendendo il termine alla lettera, si affidò ad una miscela esplosiva con il tridente”LaZaDe” con Hamsik e Maggio trasformate in spine pungenti e impetuose, il risultato fu 2 a 0 e tutti quelli che assistettero alla partita, cominciarono a sgranarsi gli occhi quasi come se non fosse possibile, reale e talmente bello.

Tre punti in cascina e tanta voglia di puntare il Lecce come vittima sacrificale per l’esperimento più emozionante e atteso della gestione rejana, restare con i piedi per terra è d’obbligo, così il coach navigato tra mille mari di piatta e tempesta inizierà allo stesso modo di domenica scorsa, stesso modo di sempre per poi, chissà, riprovare l’esperimento senza foga e con raziocinio. Il Lecce, però, certamente non ci sta a fare la parte del martire da laboratorio, così verrà a Napoli con l’idea di giocarsela con la speranza di rovinare il tutto con un pizzico di duttilità, la stessa che lo scorso anno proprio Beretta incastrò in un scialbo pareggio a reti bianche quando ancora sedeva sulla panchina senese. Intanto, tra esperimenti e pozioni, due piccoli dati rimbombano nella testa dei tifosi: il primo è più che positivo visto che l’ultima gara giocata dal Napoli in anticipo serale allo stadio San Paolo, è datato 18 Ottobre 2008 e ad inchinarsi alla furia partenopea fu la Juventus, il solito Napoli bello di notte, la squadra che vive e rincresce nelle tenebre come un super eroe oscuro frutto di un mix tra l’immagine di un pipistrello e quello di un ladruncolo gentiluomo che ruba ai ricchi per dare ai poveri; il secondo dato è più inquietante, capace di far sciogliere come ghiaccio al sole, sorrisi e attese: a Napoli piove, piove tanto e gli spogliatoi del San Paolo diventano puntualmente un serbatoio d’acqua piovana, situazione non nuova e mai risolta.

Ma è bene tornare a parlare di calcio giocato mettendo da parte timori e paure di un impianto fatiscente, esteticamente poco gradevole e con mille problemi in poco spazio: Mario Beretta non dovrebbe apportare grandi stravolgimenti al suo impianto di gioco, solito 4-4-2 schiacciato e intenzionato alla rottura per poi affidarsi al contropiede, assenti Zanchetta e Boudianski per infortunio mentre resta in dubbio Ardito che solo ieri è rientrato in gruppo: Benussi (99) difenderà i pali dei pugliesi; difesa a quattro con Schiavi (23) sulla destra, Stendardo (2) e Fabiano (14) nel mezzo, Esposito (16) sulla sinistra; centrocampo formato da Munari (8), Giacomazzi (18), Vives (20) e Ariatti (19); punte Tiribocchi (90) e Cacia (9) Ballottaggi: Vives 70% – Caserta 30%; Cacia 75% – Castillo 25%

Come già accennato in precedenza, il Lecce è una squadra che punta tutto il suo potenziale in un’idea difensiva e poco spettacolo che spesso infastidisce la squadra avversaria; generalmente non ci sono grandi nomi, ma per caratteristiche in molti possono trasformarsi in armi potenzialmente importanti e pericolose: Giacomazzi, partendo per vie centrali, potrebbe spesso ritrovarsi alle spalle delle due punte cambiando improvvisamente l’inerzia di inizio gara basata sul lancio lungo a scavalcare la linea mediana, occhi puntati su Tiribocchi, bravo spalle alla porta nella difesa della sfera, e Cacia, attaccante che spesso ricorda nei movimenti Alberto Gilardino, portandosi a galleggiare sulla linea del fuorigioco. Attenzione massima sulle palle inattive, uomini come Stendardo, Giacomazzi, Cacia, Tiribocchi ed Esposito sanno farsi valere sul gioco aereo. La difesa è prettamente rocciosa, ma lenta e senza grande qualità individuale, situazione che porta a sciabolate di quaranta metri onde evitare rischi nel palleggio.Reja dovrebbe iniziare nuovamente con il 3-5-2, aspettando il momento opportuno per riproporre, molto probabilmente solo in caso eccezionale, il tridente già assaporato e ampiamente promosso contro il Siena. Iezzo dovrebbe recuperare il posto tra i pali avendo smaltito il problema alla schiena, possibile l’impiego di Denis dal primo minuto con l’intento di far tirare, almeno inizialmente, il fiato a Zalayeta; tutti a disposizione o quasi, Pià è ancora alle prese con un problema al ginocchio: Iezzo (1) titolare; Santacroce (13), Cannavaro (28) e Contini (96) in difesa; Maggio (11), Blasi (8), Gargano (23), Hamsik (17) e Mannini (17) a centrocampo; coppia d’attacco argentina Lavezzi (7), Denis (9)

Ballottaggi: Denis 70% – Zalayeta 30%; Contini 80% – Aronica 20%

Inutile discutere sulla superiorità del Napoli soprattutto per quanto riguarda l’individualità, ma su questo va comunque sottolineato un aspetto importante: il campo pesante potrebbe limitare il fraseggio nello stretto, costringendo la squadra a ricorrere a lanci manovrati oltre ad un grande dispendio d’energia, non certo un tocca sana per un Napoli in riserva di fiato. Il centrocampo può diventare fondamentale così come l’apporto di Denis e Lavezzi: la linea mediana, oltre al dinamismo di Gargano, dovrebbe puntare sulle sorprese di Hamsik visto che, trovandosi un Lecce quasi incartocciato su se stesso, sarà difficile propendere il gioco verso l’esterno; Lavezzi può diventare imprendibile in un reparto pugliese molto lento, fondamentale quindi la fisicità di Denis che facendo a sportellate, potrebbe aprire varchi molto produttivi anche per Maggio e Mannini.Sale la febbre, aspettando la pozione “LaZaDe”, Napoli spegne la luce e aspetta la notte dei guerrieri.

Ex Lecce: Stendardo

Ex Napoli: Blasi, Dalla Bona, Reja

Ultima sfida: 3 Giugno 2007, 41^ giornata di Serie B: Napoli – Lecce 1-0 (Calaiò)  

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