NAPOLI A DUE FACCE: BENE IN ATTACCO SI SOFFRE DIETRO

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Il Napoli vince 4-2 contro il suo ex Mazzarri, ma a tratti soffre  il gioco dei nerazzurri che mette in affanno l’undici azzurro. Higuain, dopo dieci minuti, caccia dal cilindro un gol d’antologia che fa esplodere il San Paolo. Il gioco degli azzurri è a tratti convincente soprattutto con Mertens (il migliore in campo), che supera gli avversari come birilli. La retroguardia azzurra, però, soffre tantissimo le avanzate dei centrocampisti nerazzurri: Albiol e Fernandez vanno in affanno in diverse occasioni su Guarin e Palacio. Capitan Maggio mostra ancora una volta i propri limiti sia a livello tattico che tecnico. Cambiasso pareggia così i conti dopo dieci minuti. Inler offre ancora una prestazione sottotono: l’ex centrocampista dell’Udinese appare ancora fuori condizione e non riesce ad assumersi le sue responsabilità nella zona mediana del campo. Inoltre, sbaglia più volte semplici passaggi che provocano così numerosi contropiedi per gli uomini di Mazzarri. Il Napoli è vivo: prima Mertens, poi Dzemaili portano gli azzurri sul 3-1 sfruttando ripartenze micidiali che mettono in ginocchio il reparto difensivo nerazzurro. Ma con questo Napoli non si può mai stare tranquilli: Nagatomo sfrutta ancora un errore di posizione dei due centrali difensivi e, complice un indeciso Rafael, insacca a porta vuota il 3-2. Gli azzurri sembrano avere due volti: micidiali e autori di un grande gioco dalla mediana in su, distratti e impacciati nella fase difensiva. Problemi di uomini o solamente errori tattici? La verità sta in entrambe le motivazioni: gli azzurri non dispongono di giocatori abili ad avere un possesso palla continuo e convincente, incapaci così di uscire anche agevolmente da un pressing degli avversari (Maggio e Inler sbagliano appoggi facili che costringono i difensori agli straordinari). Inoltre, la difesa del Napoli sembra spesso essere fuori posizione e i due centrali non vengono aiutati con diagonali opportune dai due terzini, soffrendo costantemente da ogni posizione del campo. Benitez, prima di continuare a lavorare come sta egregiamente facendo, vuole avere a disposizione giocatori adatti al suo modulo per poi così migliorare anche a livello tattico. Nella ripresa, gli azzurri chiudono i conti con Callejon, che mette il sigillo finale al match. Ora testa al Cagliari, cercando di evitare cali di concentrazione e mostrando grande affidabilità non solo in zona offensiva ma anche nelle retrovie.

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