LA LOTTA CONTRO SE STESSI

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Doveva essere una partita importantissima per la lotta per la A e nelle sfide che contano la squadra  di Reja paga quelle che sono state per tutto l'anno le sue lacune: la mancanza di una manovra di squadra. Se si vogliono cercare questa volta delle attenuanti verso l'allenatore (il doppio infortunio di Domizzi e Bogliacino e l'espulsione di Maldonado non gli hanno certo dato la possibilità di poter costruire delle alternative per raddrizzare la partita), sono i giocatori scesi in campo che devono fare un mea culpa generale. Dopo la buona partenza iniziale, si è visto come la squadra azzurra abbia perso pian piano lucidità, e se la partita fosse finita in goleada per il Mantova, nessuno avrebbe avuto alcunché da ridire.

In un momento così importante della stagione dove ci si sta giocando tutto per tornare nel calcio che conta, si sperava che la squadra azzurra dopo il gol, giocasse una partita con il coltello tra i denti e con la rabbia in corpo di chi vuol spaccare il mondo per cercare di riagguantare il risultato (soprattutto quando sai che la tua diretta rivale sta vincendo). Invece in campo si è visto un Napoli, brutto, vulnerabile e barcollante che si dimostra ancora una volta incapace di costruire uno straccio di gioco collettivo. 

Ogni tanto si ha come l’impressione che a questi giocatori non interessi quello che è l’obiettivo finale; sembra che siano concentrati solo e unicamente sullo svolgimento del loro compitino nell’arco dei 90 minuti. Fatto il loro passaggino hanno dato il loro. Se è questo lo spirito che hanno i giocatori che indossano quella maglia, c’è molto da preoccuparsi. Quello che manca a questa squadra (e che evidenziamo da un anno ormai) è la mancanza di personalità.

Quello visto al “Martelli” è stato il Napoli dei singoli. Non si può pretendere una costruzione di gioco se poi l'unico che si muove è chi tiene il pallone mentre gli altri dieci aspettano. Se nella partita contro l'Albinoleffe dovevano scattare i primi campanelli d'allarme, contro il Mantova, la squadra di Di Carlo ha dato una bella dimostrazione di come si costruisce il calcio giocato.Domenica la squadra azzurra sarà di scena a Brescia contro una squadra che dopo la vittoria in trasferta contro gli Spezini si gioca le ultime carte per poter agganciare il treno Play off. Certo è che la squadra di Serse Cosmi si presenta in forma, e senza nulla da perdere. Dall’altra parte speriamo che gli azzurri non subiscano il contraccolpo psicologico della sconfitta mantovana e del sorpasso genoano. Perché contro il Brescia, la squadra di Reja dovrà lottare senza Domizzi, Maldonado e Bogliacino. La lotta più difficile non sarà la sfida con il Brescia, ma la capacità di reazione e la voglia di Serie A che dovranno dimostrare gli undici in campo. Sta di fatto che allo stato attuale delle cose l’obiettivo minimo di questa stagione è rosicchiare altri due punti alla quarta in classifica, perché l’obiettivo è vicino, ma non ancora raggiunto. Arrivare in Serie A come primi, come secondi, come terzi con 10 punti sulla quarta, andrà bene comunque, alla fine l’obiettivo è quello. Quello che conta è non passare per la lotteria dei Play off, perché il pubblico napoletano, dopo un anno passato a soffrire e a spingere la squadra, spera solo di poter arrivare al 10 giugno a sera con serenità.

 

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