Il suo passo indietro, il mio passo indietro!

Il 31 maggio lasciava il Napoli Rafa Benitez, l’allenatore piu’ titolato nella storia della SSC Napoli, che in un biennio in chiaroscuro ha depositato in bacheca due coppe ed ha portato in dote campioni veri come Reina, Callejon ed Higuain. Questa è la premessa da cui dobbiamo partire. Al suo posto arrivava in una piazza titolata come quella azzurra il Sig. Maurizio Sarri, allenatore proveniente dall’Empoli e con un curriculum risibile, un solo anno di esperienza in serie A e tante esperienze nella provincia italiana tra B, C, D ed Eccellenza. Chiaro che dall’ opinione pubblica e nell’immaginario collettivo di sei milioni di tifosi era un nome da accogliere con la dovuta diffidenza. Come si comporterà in una piazza con tante pressioni come Napoli? Come gestirà i campioni? Come risolverà i problemi difensivi del Napoli? Domande lecite e che non hanno avuto risposte nel primo mese di campionato, gli azzurri fanno solo due punti tra Sassuolo, Sampdoria ed Empoli, avversari tutt’altro che irresistibili. Il modulo è nuovo: il 4312 in cui Insigne si adatta a fare il trequartista e come seconda punta si alternano gli attaccanti esterni Mertens e Callejon. Oltre ai 2 punti in classifica, le prestazioni sono insufficienti, la squadra fa fatica a creare palle gol e la difesa soffre delle topiche dell’anno scorso. L’opinione pubblica con il testa il sottoscritto nota e sottolinea le nefandezze del terreno di gioco: giocatori fuori ruolo ivi compreso Hysai costretto a giocare a sinistra, un Valdifiori che non si regge in piedi e che non ha fisicità. Chiediamo a gran voce che la squadra passi ad un 433 congeniale alle caratteristiche dei calciatori, ossia attaccanti esterni capaci di permettere al Napoli di giocare in ampiezza. Ma il mister è testardo, convinto delle sue convinzioni e risponde in modo piccato a noi cronisti che gli facciamo notare delle cose, ivi compreso che a Napoli non è accettabile partire cosi male, per di piu’ con avversari di seconda fascia. Stante il suo oltranzismo anche a livello di comunicazione e preoccupati dal destino in classifica di una squadra tutto altro che scarsa, ne chiediamo forse in modo esagerato che venga sollevato dall’ incarico. La società regge, ma Sarri no, a colloquio con la squadra, riesce a trovare l’accordo giusto per cambiare modulo tattico ed interpreti, fuori i derelitti Maggio e Valdifiori, dentro i virgulti Ghoulam e Jorginho, si torna a segnare tantissimo come le scorse stagioni e finalmente a difendere bene, tanto è vero che dal Bruges a Milan il Napoli subisce solo una rete, realizzando messe di reti! Sarri ha cambiato ed in modo repentino sono cambiate le prestazioni e i risultati, ha avuto l’intelligenza di capire che la squadra non riusciva ad avere equilibri con il modulo e gli uomini prescelti in partenza, forse non li conosceva bene, forse ha svolto una preparazione atletica durissima che non poteva dare i suoi frutti a settembre come in privato mi suggeriva il collega Mirko Calemme in tempi non sospetti, di certo il Napoli di adesso è una squadra che sta bene in campo e che ha una sua fisionomia di gioco, una squadra compatta ed equilibrata.  Sarri vincerà probabilmente la sua scommessa napoletana perché ha avuto l’intelligenza di cambiare, ma la vincerà, perché è stato sempre credibile con i sui giocatori e lo spogliatoio, fin dai primi giorni di ritiro lo hanno seguito ed ammirato. Non è un caso che la squadra scende in campo con tranquillità e divertendosi, non è un caso che proprio i grandi campioni del Napoli come Reina, Callejon e Higuain abbiamo speso parole importanti e di stima nei confronti di Maurizio Sarri, questo particolare mi ha colpito molto, avendo tanto apprezzamento nei tre giocatori succitati. E’ riuscito l’ex tecnico dell’Empoli a farsi apprezzare per la sua semplicità e per aver coccolato questi grandi campioni, allo stesso tempo è anche molto migliorato nella comunicazione con i mass-media. Gusto sempre di piu’ la sua sincerità e la sua schiettezza, il calcio è fatto di bugie, lui è un uomo onesto e  sta dimostrando a Napoli, messa da parte la presunzione iniziale, di capirne molto di calcio e di avere molto buon senso; è giusto a questo punto cosi come lui ha fatto un passo indietro che lo faccia anche io, fermo restando che non si è trattato di livore personale ma di semplice diffidenza accompagnata a degli errori suoi iniziali, a cui però egli ha saputo rimediare, d’altra parte noi facciamo i giornalisti e dobbiamo raccontare i fatti, all’inizio le cose andavano male e dovevano essere corrette, ora le cose vanno bene ed è giusto plaudire al lavoro del mister. Bravo mister, chiedo venia per averti giudicato in modo affrettato.

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