DE LAURENTIIS E IL MODELLO BILBAO

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Un chiodo fisso. Un sogno, forse una chimera. De Laurentiis quantomeno vuole provarci. Desidera costruire un grande Napoli che sia composto esclusivamente da giocatori nati a Napoli e provincia. Sarà difficile, ma vuole tentarci, magari ampliando le opzioni per far parte del suo club a chi è nato in regione.

Altrove, questa simbiosi tra territorio e squadra di calcio non si riscontra. In Italia, ma non solo, esistono squadre zeppe di stranieri, comunitari, extra, naturalizzati. Anche le "bandiere" sono oramai ammainate. De Laurentiis vorrebbe andare in controtendenza, ridare forza all’identità partenopea. Chissà se il presidente azzurro fonda questo stuzzicante progetto conoscendo l’unica realtà calcistica dove non c’è spazio per stranieri e nemmeno per chi è nato nello stesso Paese ma in una regione diversa, seppur confinante.

Stiamo parlando del modello Atletico Bilbao, pardon Athletic Club. Sì, perché quello che nella Liga viene chiamato Atletico Bilbao, a Bilbao chiamano Athletic Club, il nome originale della società sorta nel 1898. Bilbao è la più grande città dei Paesi Baschi, una delle 17 Comunità Autonome della Spagna. E’ il capoluogo della Provincia di Biscaglia, una delle 7 province della Nazione Basca (Euskal Herria, in lingua basca). Da oltre 100 anni, la squadra di calcio di Bilbao –mai retrocessa in serie B e che fino al 1910 indossava la ‘camiseta’ biancoceleste- ha sempre affidato le sorti del club a giocatori nati esclusivamente nei Paesi Baschi. E’ forte, in quella comunità al Nord della Spagna, il concetto di nazionalismo e rivendicazione delle origini basche, che solo il dittatore Franco provò a scardinare. Non c’è voglia di confondersi con nessun’altra Regione della Spagna, esistono autonomia e orgoglio basco, perché così è venuto su quel popolo. Concetti che si trasmettono anche nel calcio. Solo baschi in squadra (anche se una piccola eccezione che conferma la regola c’è: due portieri sono nativi de La Rioja, comunità autonoma confinante), sito internet del club in tre lingue: castigliano, basco (euskera), inglese (il calcio fu importato grazie ai rapporti commerciali con la Gran Bretagna).

Insomma, a Bilbao esiste una forte motivazione storico-culturale alla base della composizione di una squadra "autoctona". A Napoli di sicuro questi elementi mancano, ma De Laurentiis intende fornire al suo club un marchio ben specifico. Più volte ha detto: "I napoletani hanno grandi potenzialità, è il momento di dimostrarle". La storia dell’Atletico Bilbao – 8 scudetti, 23 coppe di Spagna e 1 supercoppa di Spagna- si ripeterà mai da queste parti? Difficile, di certo sarebbe stimolante, semprechè i tifosi non rendano pesante l’aria per i giocatori napoletani, come accaduto qualche tempo fa, e il club sappia catturarli prima che partano per far fortuna altrove.

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