SE UNA REGOLA C’E’…

Da quest’anno si cambia, la stagione calcistica di Serie A 2016/2017 sarà segnata da l’introduzione di una nuova norma per le rose delle squadre della massima categoria.  Riepiloghiamo in breve la nuova regola: le rose di ciascun club dovranno essere formate da un massimo di 25 calciatori. Di questi, 4 formati nel vivaio di un club italiano e 4 nel vivaio del club per cui sono tesserati. Per potersi considerare “formato in Italia” il calciatore deve aver trascorso, tra i 15 e i 21 anni, almeno 3 anni, anche in maniera non continuativa, o comunque 3 stagioni sportive, in uno o più club italiani; per essere “formato nel club” invece deve aver trascorso lo stesso periodo nella società di attuale appartenenza. Nel computo dei 25 calciatori non sono considerati gli under 21 alla data del 31 dicembre 2015, che quindi possono essere schierati in maniera libera; non vi sono inoltre differenze in ordine alla nazionalità del calciatore interessato. Qualche esempio concreto: Nicola Sansone del Sassuolo, italiano ma cresciuto nel vivaio del Bayern Monaco, non è considerato formato in Italia, a differenza di Radja Nainggolan, belga ma arrivato a 17 anni al Piacenza, mentre Keita, dal 2011 nelle giovanili della Lazio, può considerarsi cresciuto nel vivaio biancoceleste. Vediamo ora come è messo il Napoli, se non ci sono problemi per quanto riguarda quelli cresciuti nel vivaio nazionale, basti pensare che Hamsik, Jorginho, Gabbiadini, Hysaj e Tonelli fanno parte di questo gruppo. Invece sorgono problemi per quelli cresciuti nel vivaio del club, infatti gli azzurri presentano come cresciuti nel proprio vivaio “utili alla causa” i soli Sepe e Lorenzo Insigne, a cui aggiungiamo i vari ragazzi della primavera aggregati al ritiro, come Roberto Insigne, Luperto, il giovane portiere Contini ed un bel manipolo di ragazzi, che per la giovane età e per la poca esperienza sarebbero poco utili alla causa. C’è sicuramente chi è messo peggio, il Napoli infatti può considerare come Under 21 il centrocampista proveniente dall’Atalanta Grassi, gli stessi Luperto e Contini. Sono certamente possibili soluzioni, ma non avere calciatori cresciuti nel vivaio del club significa affrontare la stagione con una rosa ridotta, soprattutto questa che vedrà gli azzurri impegnati nei gironi di Champions, competizione che toglie molte energie sia dal punto di vista fisico che psicologico, quindi, ora più che mai bisogna fare le scelte giuste e trattenere o cercare quei “preziosi” calciatori prodotti dal proprio vivaio.

Rosario Verde

Maturita’ classica. Attestato di Intelligence e Spionaggio Industriale conseguito presso L’Iscom, istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione.Giornalista, curatore di rubriche e membro della redazione presso il giornale cittadino “Zapping” di Casandrino. Amante del Latino, si definisce un malato della maglia azzurra. Lettura e scrittura, tecnologie, sport, viaggi sono i suoi hobby nel tempo libero.

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