ECCO MERTENS: ERA DESTINO!
Finalmente si parte. Fatta la panchina, ora è tempo di fare la squadra. E anche il Napoli porta a termine il primo acquisto stagionale, un colpo col botto in un mercato da sempre foriero di ottimi elementi anche per il campionato italiano, com’è quello olandese. Bigon ha messo la freccia e ha svoltato a destra, portandosi a casa il primo esterno indispensabile per la Rafa revolution. Lui si chiama Dries Mertens, proviene dal PSV ed è stato pagato 10 milioni di euro, con la firma su un contratto quinquennale a circa 1,5 mln a stagione. Un puntello importante, a giudicare dal prezzo. Ma non solo dal prezzo.
Intanto qualche cenno storico. Dries Mertens nasce a Lovanio, in Belgio, il 6 maggio 1987. Cresce nel Gent ma dopo un fruttuoso prestito all’Aalst emigra praticamente subito in Olanda, a 20 anni non ancora compiuti. È l’AGOVV che vede crescere il talentino fiammingo, capace di mettere a segno 28 reti ed innumerevoli assist in 73 presenze. Un bottino niente male, che spinge il nostro verso l’Utrecht. Qui assaggia il grande calcio e affronta anche il Napoli, in Europa League, nel doppio confronto fra gli olandesi e gli azzurri del 2010 (nella partita di andata, terminata 3-3, una splendida prestazione da parte di Dries, che non va a segno ma regala sprazzi di grande calcio). Poi il passaggio al PSV, nel 2011, altro step in avanti per una carriera in grande ascesa. Nel 2012 la nuova resa dei conti con la formazione azzurra, ben più dolorosa della precedente: tre a zero in Olanda con una prestazione di spessore, condita anche da un gol. Forse da quel giorno la scritta “Mertens” sul taccuino dello staff di Bigon è stata ben sottolineata, magari con un bell’asterisco. Siamo sicuri che questo nome su quel taccuino era scritto da un bel po’.
Arriva quindi un calciatore che alla dirigenza partenopea è sempre piaciuto, ma che con Mazzarri non avrebbe trovato una sicura collocazione tattica. Si tratta invece di un innesto importante per mister Benitez, che ora può già iniziare ad abbozzare il progetto di gioco sulle fasce che ha in mente da quando ha stretto la mano a De Laurentiis. Un tassello di alto livello in attesa che ne arrivi un altro a giocarsi il posto con lui e con Insigne. Dario Ristori, agente Fifa ed esperto di calcio belga, lo descrive come un “calciatore veloce e dalla classe innata, che vede bene la porta ma è bravo soprattutto nel servire l'attaccante e nell'uno contro uno. Per caratteristiche si può dire che è molto simile ad Insigne, con più esperienza internazionale, anche se Lorenzo tende a partire da sinistra”. Se lo dice lui c’è da fidarsi.