AURELIO DE LAURENTIIS: “IL NAPOLI MI HA COMPLETAMENTE ASSORBITO. A MAGGIO L’ OSCAR COME MIGLIOR ACQUISTO"

Presentazione in grande stile per “Natale a Rio”, il “cinepanettone” 2008 destinato a diventare l’ennesimo successo targato Aurelio De Laurentiis. Proprio il presidente azzurro è stato il protagonista assoluto della conferenza stampa di presentazione del film, tenutasi questo pomeriggio nella splendida cornice del Grand Hotel Excelsior di Napoli. Dopo aver rotto il ghiaccio con qualche domanda “cinematografica”, ben presto la folla di cronisti presenti in sala ha cominciato ad incalzare il presidentissimo azzurro con domande sulla sua creatura calcistica: “Il calcio mi ha totalizzato ed il Napoli mi ha completamente assorbito. E’ per questo che rispetto al passato, non riesco più a seguire intensamente le mie produzioni cinematografiche come facevo. Per fortuna c’è mio figlio Luigi che ora s’interessa di questo, mentre nel calcio mi dà una mano solo per gli aspetti inerenti al marketing”, le prime parole di De Laurentiis. Come era normale attendersi, non sono tardate ad arrivare le domande sull’affaire Lavezzi: “De Sica come Lavezzi? Un film con un solo attore si può anche fare, ma non si può fare una squadra con un solo calciatore. E’ inutile continuare a rigirare il cacciavite nella piaga che peraltro non c’è. Io resto della mia opinione e quindi vincolato ai contratti che si firmano. Sta poi ai calciatori scegliere se voler rimanere a Napoli o andare da un’altra parte. Non capisco perché nelle ultime settimane si parla tanto di questo contratto. Io e Marino siamo stati chiari, i nostri calciatori sono blindati. Dobbiamo essere noi la parte forte, non i calciatori. Fermo restando poi che se Lavezzi ad esempio segnasse 20 gol non gli negherei di certo un premio. Se ama Napoli poi prolungheremo ancora il suo contratto, ma se ne parlerà al momento giusto di questa cosa. Per ora l’oscar lo do a Reja e Marino e a Maggio come miglior acquisto dell’anno”.

Il presidente azzurro, come un fiume in piena, racconta poi del suo rapporto col popolo napoletano: “Tra me ed il popolo napoletano c’è grande sintonia. Ciò che m’inorgoglisce di più è che loro si sono abituati al mio modo di pensare rispetto al calcio, che non è comune e consueto, e sono molto felice che loro mi apprezzino anche per questo”. Non manca poi una parentesi sugli obiettivi presenti e futuri della squadra e della società: “La Champions arriverà quando sarà il momento, non c’è tutta questa fretta. Non dobbiamo dimenticare che siamo una società giovane, nata da appena quattro anni. Per ora dobbiamo divertirci e divertire, poi arriverà anche il tempo di vincere qualcosa. Non dobbiamo avere timori quando ci troviamo al cospetto di avversari più blasonati, per questo il mio motto è ‘attaccare, attaccare, attaccare’. Sono felice che si parli del Napoli come una squadra che gioca un bel calcio. In Italia siamo irresponsabilmente al di fuori della realtà. Si parla di costruire nuovi stadi in un periodo così drammatico per l’economia nazionale. Noi dal canto nostro abbiamo mille progetti che vorremmo realizzare, ma bisognerà vedere se il mercato ci consentirà di farlo. Dal punto di vista calcistico siamo sempre attenti a cercare giovani campioni, che poi chissà perché appena arrivati a Napoli diventano subito delle star. A gennaio in ogni caso potremmo anche rimanere così, a meno che Marino non individui qualcuno utile per giugno da portare subito in squadra”. Chiusura poi con un'idea a metà fra il cinema ed il calcio: “Un film in Argentina che parla di calcio? Perché no, già nel 99’ abbiamo realizzato ‘Tifosi’, ora che ci sono dentro nel mondo del pallone sarebbe ancora più divertente per me farlo”.

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