ASSURDO CAPITOMBOLO
Ci aveva abituati bene, fin’ora, il Napoli di Reja. Una squadra giovane, di talento e dal gioco spumeggiante.Anche nelle sconfitte gli azzurri avevano dimostrato di saper esprimersi a buoni livelli, riuscendo a creare un buon numero di occasioni gol. Fino all’incredibile debacle di Bergamo nessuna sconfitta era stata in grado di lasciare segni così evidenti e di mettere a nudo i limiti di questa squadra, anzi sembrava che il Napoli potesse giocare alla pari con tutti se persino contro Inter, Roma, Fiorentina, Juve e Palermo, risultato a parte, ha saputo mettere in seria difficoltà gli avversari.Tanta fatica profusa e tanti meriti acquisiti buttati al vento contro l’Atalanta di Del Neri che ha inflitto una severa e pesante lezione al “molle” Napoli sceso in campo ieri a Bergamo. Gli orobici sono stati nettamente superiori, riuscendo a maramaldeggiare gli avversari in tutti i reparti e, soprattutto, sulle corsie esterne.Napoli privo di contromisure agli attacchi provenienti dagli outs avversari, dove Langella e Ferreira Pinto hanno spadroneggiato surclassando Garics e Savini, nettamente inferiori tecnicamente e tatticamente.Assente il centrocampo del Napoli. Del Neri ha costruito una gabbia di ferro attorno al trio Blasi, Gargano ed Hamsik. Zona mediana sempre in inferiorità numerica e schiacciata dall’asfissiante pressing del tandem Tissone e Guarente che con il loro moto perpetuo hanno spesso indotto all’errore i loro avversari. Anche il Napoli ci ha messo del suo per perdere una partita nella quale non si è mai calata mentalmente e che l’ha vista soccombere sotto ogni aspetto.
Dura batosta da digerire ma che deve, necessariamente, imporre delle riflessioni sia nell’imminente che in chiave mercato.A dispetto di tutto, la classifica continua a sorridere al Napoli che, seppur sconfitta, non perde troppo terreno, rispettando il piano di marcia preventivato da Marino e De Laurentiis.Rimane il fatto che è bastata la sconfitta di ieri a consentire alla squadra di Doni di scalzare il Napoli dal ruolo di squadra rivelazione del torneo e a cancellare quanto di buono costruito dagli azzurri. Episodio sfortunato quello di Bergamo ma che appalesa la necessarietà di apportare alcune correzioni tattiche e di cercare di irrobustire maggiormente il reparto arretrato che ha confermato di essere troppo perforabile. Con le cinque di ieri, il Napoli, nel corso di questo torneo, è arrivato ad incassare la “bellezza” di venti reti; dato allarmante se si pensa che l’anno scorso, nell’arco di tutto il campionato cadetto, il Napoli subì appena 29 segnature, risultando la migliore difesa della serie B.Un duro lavoro, dunque, attende Reja e i suoi uomini, chiamati a vestirsi nuovamente di umiltà e concentrazione dopo la dura batosta. Nel posticipo serale della 15^ giornata, allo stadio “S. Paolo” arriverà il Parma di Mimmo Di Carlo, squadra ampiamente alla portata del Napoli visto prima di Bergamo ma che, dopo l’infausta prestazione in terra lombarda, spaventa molto e, forse, è meglio così.Ora s’impongono, a tecnico e dirigenza, delle scelte di fondo sia sul piano tattico che tecnico.
Troppi scontenti e troppo malumori potrebbero minare la salute mentale degli azzurri, motivo per cui, a gennaio, sarà il momento di fare delle scelte definitive, lasciando alle spalle il Napoli delle passate stagioni nelle serie inferiori ed iniziando a costruire un Napoli composto da giocatori di categoria per ogni singolo ruolo e che diano al sicurezza di non rivedere più brutti episodi come quelli visti contro l’Atalanta: società e tifosi non lo meritano.