VINCERE E CONVINCERE

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L'ordine arriva dall'alto: il Napoli non potrà soltanto vincere, ma dovrà anche divertire. D'accordo, in serie C è "passata" la teoria dei calci e non del calcio, ma adesso che la squadra è in serie B (o in A2?) questo tipo di alibi non può reggere. E' Aurelio De Laurentiis in persona ad "avvertire" Edy Reja, ricordandogli (stavolta pacatamente) che le aspettative della piazza aumentano gradualmente al consolidarsi del suo Napoli. L'italia di Lippi ha insegnato come si può costruire un grande successo partendo da una grande difesa. La Nazionale non ha ubriacato avversari e pubblico, ma è arrivata al traguardo meritatamente, proponendo a tratti un calcio pratico ma godibile. Non esiste teorema tattico che prescinda per forza di cose dallo spettacolo, e spesso le squadre che divertono sono anche quelle che sanno difendersi. Diversamente, arriverebbe il gioco ma non il risultato, e in una piazza come Napoli (così come nella stragrande maggioranza delle platee che trasudano l'italica cultura pallonara) sarebbe inaccettabile. Reja ha promesso un Napoli stile Ma-Gi-Ca, con De Zerbi alle spalle di Calaiò e Bucchi. Il destino gli ha tolto subito Calaiò, infortunatosi il primo giorno di allenamento. Non sarà questo un problema: Lippi in Germania e Prandelli in Italia hanno vinto con una sola punta di riferimento (Toni in entrambi i casi) con alle spalle un fantasista (De Zerbi non sarà Totti, ma in B può fare la differenza). Nessuno chiede a Reja un Napoli a tre punte, perché il numero delle punte non è funzionale al livello di spettacolo che si può offrire. A Reja viene invece chiesto un Napoli che, potendo contare su una difesa solida e sostenuto da un centrocampo ancora da completare, si conceda libertà e fantasia a partire dalla mediana, restituendo alla città una squadra che sappia giocare bene a calcio. In serie C, si dice, ciò non era possibile perché l'avversario non lo consentiva. L'eccezione, si dice, confermava la regola. Nella B degli ultimi anni non sono mancate le squadre che hanno vinto offrendo un ottimo calcio. Ecco perché De Laurentiis ha chiesto a Reja un Napoli bello e vincente: laddove anche altri ci sono riusciti, la sua squadra non potrà certo tirarsi indietro se nutre rispetto verso un uomo di spettacolo dal nome importante e nei confronti di una città che ha ammirato un giocatore in grado di deliziare anche il palato più fine.

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