VECCHIO NAPOLI PER IL NUOVO TECNICO

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Il primo vero Napoli di Roberto Donadoni conquista un buon punto al cospetto di un Milan dai grandi nomi ma non dal grande gioco. Il Napoli comincia con prudenza e finisce col coraggio che gli aveva chiesto alla vigilia il suo nuovo conducator, palesando una ritrovata serenità che potrà consentire al gruppo di lavorare fino al termine con maggiore fiducia nei propri mezzi. Pragmatico al punto giusto, Donadoni, che imposta la sua formazione adattandola alle caratteristiche dell’avversario, riproponendo il modulo caro a Reja (3-5-2). E con gli uomini a sua disposizioni Donadoni non aveva altre scelte ed in più ha rispolverato Grava e riproposto in panchina Amodio, due giocatori dimenticati da Reja. Timoroso e timido nel primo tempo, il Napoli ritrova innanzitutto solidità difensiva, trema poco Navarro e trova anche il tempo di far gol (regolare) con Hamsik, annullato per un fuorigioco difficile da valutare. Ma è l’intensità del Napoli che piace, sorprende, promette bene. Un ritorno al passato, è l’aggressività dell’anno scorso e di inizio campionato, riapparsa d’incanto dopo il cambio tecnico, che sta dunque producendo quanto meno quella svolta mentale auspicata. Nella ripresa i cambi di Ancelotti favoriscono il Napoli, più vivo a centrocampo, che guadagna metri sulle fasce e più intraprendente ma impreciso sotto porta. Fisicamente gli azzurri ci sono, a dimostrazione che i problemi erano di tutt’altra natura e sono in fase di correzione.

Insomma, il Napoli supera l’esame Milan a pieni voti. Non subisce gol (ed è una notizia), mette paura ai rossoneri e dimostra di essere sulla strada giusta per lavorare con la dovuta serenità in vista del futuro. Da queste gare Donadoni avrà la possibilità di capire su chi puntare, intanto ritrova Mannini e ha già dato modo di dimostrare di voler considerare tutti, anche quegli atleti messi troppo in fretta in naftalina. Guarda e scruta ogni cosa con estremo acume, il nuovo trainer azzurro, solo all’inizio di un’avventura che gli ha messo di fronte giocatori probabilmente più maturi di quanto potesse sembrare, in quanto hanno ammesso le loro responsabilità, vogliono recuperare il terreno perduto in questo strambo girone di ritorno  e si stanno mettendo a disposizione senza tentennamenti (e ci mancherebbe…). Bastava vedere l’abnegazione di Zalayeta, l’attenzione di Hamsikla concentrazione dei difensori, qualità scemate nelle ultime settimane e chiedersi ora il perché non ha più senso.

C’è da domandarsi solo perché Donadoni ha fatto un unico cambio (al 91’) e non abbia provato ad inserire forze fresche a centrocampo verso la metà della ripresa. Anche a Reggio Calabria Donadoni aspettò tanto prima di fare delle sostituzioni. Volontà di vedere fino in fondo gli undici schierati all’inizio o poca fiducia verso i panchinari? Qualche considerazione sul gruppo a disposizione il tecnico già l’avrà fatta, i minuti zero di Denis sono un primo chiaro segnale verso le scelte di domani, mentre Datolo resta un oggetto misterioso. Per il momento Donadoni, pur sapendo che c’è ancora molto da lavorare, qualche frutto comincia a raccoglierlo. In attesa della prima vittoria della sua gestione.

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