UN IDOLO DELLA TIFOSERIA PUO’ TRASFORMARSI IN UN TRADITORE?

Sembra ormai giunta al termine l'avventura napoletana di Edinson Cavani; una storia d'amore, di goal e di vittorie che si sta chiudendo, nell'ultima periodo, con un divorzio senza rimedio o riappacificazione. El Matador sta trasformando la sua voglia di cambiare aria in una telenovelas spagnola, con tanto di inserimento come protagonisti di madre, padre e familiari vari. I tifosi lo acclamavamo come salvatore della patria, ora sembra essere diventato un Giuda qualunque. Per le strade sono apparsi striscioni contro l'uruguayano, riconducibili alla tifoseria organizzata, che invitano il loro vecchio beniamino ad andarsene, con scritte in rima che citano "Cavani dacci retta, facci esultare vattene in fretta" o in più coincise e dirette come "Cavani vattene". Quando Ezequiel Lavezzi andò via niente di tutto questo accadde, il Pocho è rimasto tutt'ora nel cuore di tutti i tifosi; perchè allora Cavani lo si sta cacciando via con tanta cruenza? La risposta è semplice, così come il paragone tra i due calciatori. L'argentino non ha mai lanciato messaggi d'amore ad altre società, con un aumento d'ingaggio sarebbe rimasto forse a vita a Napoli e se ne è andato con onore; con le lacrime agli occhi e la promessa di tornare a vestire i colori azzurri. L'uruguayano invece vuole cambiare aria, è chiaro, non regge più l'ambiente napoletano e non crede di poter vincere con questa maglia; non ne sta facendo soltanto una questione di soldi. Sta lanciando dichiarazioni di amore per altre squadre senza rispetto per la squadra che al momento lo tiene sotto contratto. Cavani sta distruggendo tutto quello costruito in 3 anni con la maglia del Napoli e con la tifoseria. Il suo comportamento sta facendo dimenticare i 104 goal in 138 partite, le sue triplette magiche, i suoi poker impossibili.C'è anche da dire però che un calciatore che ha fatto così tanto non merita le parole dure apparse per le strade, non merita l'appellativo di traditore. I tifosi del Napoli non dimenticheranno mai i suoi primi goal contro l'Elfsborg in Europa League, la sua prima tripletta sempre in Europa League contro l'Utrecht, l'altra fantastica tripletta contro gli acerrimi nemici della Juventus, il rigore ancora contro la Juventus che ha significato la vittoria della Coppa Italia. E' certo che nessuno nell'ambiente Napoli vorrebbe il suo addio e le parole della tifoseria sono solo dettate dalla rabbia e la delusione per una perdita di un giocatore a cui tengono molto, ma una scelta va presa; il giocatore l'ha fatta ora tocca alla società. Tutte le grandi squadre europee lo vogliono, il Chelsea di Mourinho, il Cty di Pellegrini e soprattutto il Real Madrid; è voluto da tutti ma nessuno è disposto a spendere i 63 milioni della clausola rescissoria.

I Blues sono arrivati ad offrire una quarantina di milioni più Fernando Torres, il City ha offerto la stessa cifra con l'inserimento di Edin Dzeko, i Blancos avrebbero offerto soldi più Higuain ma tutte le offerte sono state rispedite al rispettivo mittente; certo è che la prima scelta del Matador è il Real Madrid. Questa situazione rischia di essere di intralcio anche per il mercato azzurro, che si trova bloccato in entrata, in bilico se concentrarsi sulla ricerca di un attaccante o su un altro giocatore, ma soprattutto senza la disponibilità economica che garantirebbe la cessione del Matador. I sentimenti della tifoseria rimarranno sempre in bilico tra l'amore, il ricordo positivo e la sensazione di tradimento e di perdita; se dovesse partire lascerebbe un vuoto difficilmente colmabile sia a livello tecnico che a livello affettivo, forse però l'addio potrebbe essere, a questo punto, dopo tutte le parole dette la soluzione migliore se pur dura, visto che nel cuore dei tifosi nulla tornerebbe come prima, la fiducia è persa, e si sentirebbero sempre minacciati da una sua partenza. Il trio delle meraviglie Lavezzi, Cavani, Hamsik sembra ormai alle spalle, con lo slovacco unico baluardo ancora a bordo in attesa della nuova generazione di talenti che prenderanno il posto dei vecchi beniamini.

 

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