Svanisce il sogno Champions, ma il Napoli esce a testa alta

25 agosto 2016-Inizia un nuovo percorso per il Napoli, una strada sicuramente tortuosa ma che conduce ad una meta affascinante, è il sogno di ogni bambino che ambisce a diventare un calciatore…il sogno si chiama Champions League. L’urna di Montecarlo sorride al club di De Laurentiis, che inserito in seconda fascia, pesca avversari insidiosi ma allo stesso tempo nettamente alla portata degli azzurri:Benfica, Besiktas e Dynamo Kiev sono formazioni composte da ottimi prospetti, con un solido progetto alla base, ma il tasso tecnico dei singoli è di gran lunga inferiore alla banda sarriana; per tanto qualificarsi agli ottavi di finale è d’obbligo.

13 settembre- Si fa sul serio, si comincia:all’Olimpiyskiy di Kiev inizia il cammino europeo dei partenopei. Lo stadio evoca ricordi amarissimi, dal momento che soltanto un anno prima il modestissimo Dnipro su quel terreno di gioco estromise il Napoli da un’Europa League che sembrava poter essere terreno di conquista . E la partita in effetti non è molto diversa da quella del maggio 2015. Il Napoli soffre oltremodo la fisicità e l’aggressività degli ucraini che di fatto si portano meritatamente in vantaggio con una bella girata di Garmash, servito perfettamente da Tsygankov, il tutto mentre la retroguardia ospite resta a guardare. Gli uomini di Sarri non riescono ad esprimere il loro gioco consueto, trovano tuttavia la strada del gol in virtù di giocate individuali d’alta classe. E’in primis Faouzi Ghoulam a disegnare una parabola meravigliosa dalla tre-quarti campo, consentendo a Milik di staccare più in alto di tutti e di segnare il gol dell’1-1. Soltanto dieci minuti dopo, lo stesso bomber polacco approfitta di una carambola sotto porta e insacca la rete della definitiva vittoria. Non è un Napoli spettacolare, ma almeno vincente e per una volta cinico! Due settimane più tardi al San Paolo arriva il Benfica e per i lusitani si tratta di una serata da incubo: Sarri pretende una squadra che sappia essere “arrapante” e così è stato. Giro-palla veloce, continue verticalizzazioni, cambi di gioco efficienti, percentuali record di possesso e il tutto viene coronato con ben 4 gol: Hamsik, due volte Mertens e ancora una volta Arek Milik fanno davvero sperare in grande. Negli ultimi minuti, il Napoli evidenzia però quello che è il proprio punto debole, ovvero improvvisi cali di concentrazione che consentono ai portoghesi di realizzare due gol che potrebbero essere pesantissimi nel computo della differenza reti. Arriva Ottobre, mese nerissimo per i partenopei che perdono Milik e Albiol per infortunio. Un famelico Besiktas, complice anche tanta fortuna, scende in campo con gli occhi del diavolo effettuando un pressing asfissiante per gran parte del match e alla fine portano a casa 3 punti insperati alla vigilia. “Adda passà a nuttata” direbbe il celeberrimo Eduardo De Filippo, ma la notte è durissima da digerire:il Napoli esce tra i fischi assordanti, Insigne viene contestato dai propri tifosi, il discorso qualificazione si riapre, la difesa appare vulnerabile fin troppo, ma un qualcosa di positivo c’è…e come se c’è. E’ la prima partita di Dries Mertens nel ruolo di punta centrale, a distanza di 5 mesi sappiamo tutti come è andato a finire questo esperimento. Al giro di boa si va a giocare alla Vodafone Arena di Istanbul, nella tana dei turchi, che anche in questa occasione hanno la Dea bendata dalla loro parte. Gli azzurri dominano in lungo e in largo ma non concretizzano la quantità industriale di occasioni create. Max Pezzali direbbe “la dura legge del gol” e infatti, la squadra di casa si fa vedere una delle rarissime volte mettendo un cross al centro respinto goffamente con un braccio da Maksimovic. Dal dischetto Quaresma non sbaglia e a questo punto sembrano aprirsi scenari davvero infausti: una sconfitta complicherebbe non poco il discorso qualificazione, ma nel momento più delicata arriva la stoccata mancina di Marek che scarica tutta la propria rabbia nella porta difesa da Fabri e oltre a ciò un’altra nota positiva emerge dal match: la personalità di Amadou Diawara; entrato soltanto a dieci minuti dal termine, questo 19enne guineano cambia radicalmente le sorti della gara dimostrando di essere un giocatore che De Laurentiis definirebbe “cazzuto”. Un mese più tardi è la volta degli ucraini, la partita va in scena qualche minuto dopo la sfida tra Besiktas e Benfica terminata con un presunto “biscotto”. Il Napoli anche se dovesse vincere non avrebbe la matematica certezza della qualificazione e gli azzurri si fanno proprio condizionare da questo fattore, scendendosul terreno di gioco con una svogliatezza insolita e inammissibile. Termina 0-0 la gara e per qualificarsi ora serve espugnare il Da Luz, campo che ha fatto vittime illustri negli ultimi tempi, come Juventus e Bayern Monaco. Il Napoli si complica in questo modo il percorso verso la qualificazione. 6 dicembre si decide il tutto per tutto: ci vuole carattere, determinazione, grinta e va gettato il cuore al di là di qualsiasi ostacolo. Tutti questi auspici vengono fortunatamente messi in scena dai soldatini azzurri che, confortati anche dalle ottime notizie provenienti da Kiev, sono tremendamente belli ed efficaci:il Benfica viene annichilito dai gioielli di Callejon e Mertens ma tutta la squadra gira alla perfezione per 88 minuti, fin quando il solito errore individuale non viene commesso in questo caso da Albiol. Termina così il girone degli azzurri che si qualificano da primi in classifica, con la convinzione di potersela giocare ad alti livelli, ma si è sempre indeboliti da alcune lacune di troppo evidenziate in difesa. Il sorteggio di Nyon questa volta è beffardo: Real Madrid-Napoli si affronteranno agli ottavi di finale. In città per due mesi non si parla d’altro; i tifosi sognano, vogliono vendicare quel famoso gol di Emilio Butragueno nella stagione 88-89.

15 febbraio 2017 Al Santiago Bernabeu il sogno di gran parte dei giovani napoletani si realizza: si gioca contro i galacticos! L’inizio è fiabesco: uno scugnizzo di Frattamaggiore che veste i panni di Francisco Goya fa diventare per qualche minuto, vera e propria realtà quello che era il desiderio un pò irrealizzabile di tutti. Real Madrd 0- Napoli 1. E’stato bello finchè è durato, poi inevitabilmente è emerso tutto il valore e la superiorità tecnica dei blancos che realizzano tre gol al cospetto di un Napoli, in ogni modo mai domo. Sul palcoscenico più affascinante del mondo i partenopei escono sconfitti, ma Napoli è comunque protagonista di questa commedia, grazie anche ai propri tifosi che incitano la squadra fin dal primo istante e fischiano l’ingresso in campo del Real,… è proprio così al Bernabeu i protagonisti sono i supporters napoletani. Tutta la città campana si raccoglie attorno ai propri uomini il 7 marzo;  quanto meno bisogna “provare” a scrivere pagine memorabili della storia di questo club e questo aspetto spinge 60.000 persone verso il San Paolo. E’un sogno si sa, ma è bello poter sognare tutti insieme. Per 50 minuti vediamo cose inimmaginabili: il Real è letteralmente stordito. L’organizzazione di gioco elaborata da Sarri annulla tutto il valore dei miliardari madrileni. Mertens regala un’ulteriore emozione indimenticabile portando in vantaggio i padroni di casa. Il sogno si sta costruendo, non sembra più così utopico, finchè non arriva l’uomo della provvidenza…Sergio Ramos, che spegne tutte le speranze di gloria. Il risultato finale è bugiardo, ma nonostante ciò bisogna omaggiare questi ragazzi che ci hanno provato fino alla fine, unendo una tifoseria spettacolare, unica al mondo, che sarebbe pronta a compiere qualunque sacrificio pur di vedere la propria amata Napoli vincere qualcosa di importante. Il sogno è svanito… i partenopei escono a testa altissima da questa competizione; ora bisogna concentrarsi su due obiettivi concreti:campionato e Coppa Italia. Le basi ci sono tutte…ora è arrivato il momento di compiere il passo decisivo, è arrivato il momento di diventare grandi. Napoli merita…

Translate »