IO CI CREDO

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Solo un punto e tanto amaro in bocca. Il pareggio con il Genoa è davvero difficile da digerire. Ma questo Napoli ha confermato ancora una volta di valere l’Europa. La banda Mazzarri non lesina energie: spinge, combatte, soffre, si danna l’anima. Quell’anima che il tecnico toscano ha restituito alla squadra che ora non ha più paura. Cannavaro e compagni sono pienamente consapevoli delle loro forze. Gli azzurri sanno di poter mettere sotto chiunque. Quasi mai pericoloso, il Genoa è stato per lunghi tratti in balia del ciuccio. Se  fosse stato un incontro di boxe, Morganti – il peggiore in campo – avrebbe sospeso il match per manifesta inferiorità. E allora questo è un punto che fa si rabbia ma convince pure che il Napoli è una grande squadra. Un atteggiamento simile non può che legittimare i sogni europei degli azzurri.

Sembrerà un paradosso ma Mazzarri è più contento stasera che dopo la vittoria di Livorno. La squadra è viva e crede fermamente nelle sue idee. La crescita costante degli azzurri è evidente. Certo, il gruppo è molto giovane e pecca a volte di inesperienza. Spesso si tende troppo a portare palla e si è poco lucidi nell’ultimo passaggio. Ma la strada imboccata è quella giusta. Le serate storte vengono e passano. Ma il gioco, se ce l’hai, è difficile che svanisca. E allora avanti così. Avanti col progetto Mazzarri sperando però nel rientro di Lavezzi. Manca tanto uno come il Pocho in partite come questa. Con lui in campo, forse, con Palermo e Genoa sarebbe finita diversamente. Con il campionato che comincia ad imboccare la dirittura d’arrivo, l’argentino potrà essere determinante. L’Europa, quella con la e maiuscola, non deve creare false illusioni. Ma se gli azzurri continuano ad esprimersi su questi livelli, sognare è davvero lecito.Una menzione particolare, infine, la merita Paolo Cannavaro. Il capitano è stato autore di una partita davvero superlativa, annullando prima Suazo, poi Acquafresca e centrando pure una traversa con un bolide dal limite. I fischi sono ormai un ricordo sbiadito. Le ovazioni del San Paolo sono il giusto premio al suo lavoro.

 

 

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