NON GIOCO PIU’
Meglio di tutti. La classifica del nuovo anno, vede il Napoli in testa alla classifica, con dodici punti conquistati sui quindici disponibili. Venti di crisi, spazzati via dai risultati positivi e da una classifica di nuovo sorridente: terzo posto blindato e sguardo rivolto alla seconda piazza, distante appena quattro lunghezze. E poi ci sono le altre competizioni, con la coppa Italia e l’Europa league. Sembrava una stagione sfortunata, destinata a lasciare rimpianti e invece il Napoli ha saputo rimettersi in carreggiata. Come? Innanzitutto rivalutando l’impronta del suo gioco, sistemando le pedine al posto giusto, rinunciando però a quel gioco frizzante che faceva storcere il naso agli italianisti. Di quella squadra, bella da vedere e fino alla scorsa annata in grado di raggiungere traguardi importanti, sono state perse le tracce. Il “nuovo”, oggi, coincide con il vecchio, con quell’usato sicuro che alla fine della fiera ti consente di tenere il bilancio in attivo, di chiudere serenamente la stagione e di programmare le fasi successive. Ed è proprio quello che sta avvenendo, grazie a Benitez. L’allenatore ha accantonato il suo progetto tecnico, non certo per le critiche provenienti da determinati ambienti ma per assicurarsi un congedo tranquillo, sapendo di non poter proseguire quel lavoro iniziato lo scorso anno, quando veniva vista come una sorta di alieno, solo perché provava a far giocare bene dei ragazzi che in precedenza erano abituati a ragionare diversamente e a pensare in piccolo. Una rivoluzione a metà. Sul più bello è arrivata la retromarcia che sa di addio. E d’altronde non avrebbe avuto senso continuare a spingere sull’acceleratore, cercare un’identità europea, provare sempre e comunque a fare la partita, a tenere il pallone, a comandare il gioco, al di la dell’avversario di turno. Ne sarebbe valsa la pena qualora la società, di concerto con lo spagnolo, avesse deciso di allungare il rapporto, di proseguire un’avventura che invero sembra essere giunta alle sue fasi conclusive. E ancora una volta, Benitez si è dimostrato intelligente, sensibile alle esigenze della piazza e del club. Si è dunque adattato per condurre in porto la barca. Senza scossoni e velocità di crociera.