SALVIAMO IL "RAGAZZINO":IL TALENTO DI INSIGNE PRONTO AD ESPLODERE NEGLI ULTIMI TRENTA METRI

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Di Lorenzo Insigne si è scritto e parlato tanto in questi ultimi mesi e giorni. Passato agli onori della cronaca sportiva anche per il suo recente matrimonio, il “ragazzino”, come qualcuno ama definirlo,  sta facendo dei passi da gigante e non solo sul terreno di gioco. Sempre sorridente, educato e mai fuori posto, calciatore capace di giocate sopraffine con dribbling ubriacanti e tiri a giro ma anche atleta serissimo. Basti pensare che ha approfittato delle vacanze natalizie per convolare a nozze con la sua amata Jenny e che nello stesso periodo si è visto rifiutare l’ingresso al campo sportivo comunale della sua Frattamaggiore per un allenamento. Forse l’unica cosa che lo accomuna ad un ragazzino è la sua statura che gli consente, però, scatto e rapidità di dribbling ed incapacità degli avversari a prendergli le misure soprattutto se lenti e macchinosi. Il presidente De Laurentiis si è trovato tra le mani un pezzo da novanta, sul quale forse neanche lui aveva riposto grande fiducia, ma che Zeman ha saputo modellare sia a Foggia che a Pescara. Schierato a sinistra di un tridente con possibilità di accentrarsi per liberare la sua fantasia nel tiro a giro o nell’ultimo passaggio, ha fatto innamorare il Boemo e tutti i suoi tifosi. Quest’anno nel Napoli ha cominciato come sostituto del top player Pandev ma, più per assenza di quest’ultimo che per scelte si è ritrovato a giocare gran parte di questa prima parte di stagione. Pandev infatti è stato dapprima squalificato e poi infortunato e questo ha fatto si che Lorenzo si mettesse in mostra con qualche buona giocata e qualche gol ma non è sembrato esplodere tutto il suo talento quasi come se giocasse con il freno a mano tirato. Sulla sua psiche avrà pesato la responsabilità di giocare per la sua squadra del cuore ma forse, ancor di più, il non essersi sentito, da subito, un calciatore di prima fascia ed essere considerato al pari degli altri. Qualche rimbrotto di troppo, da parte di mister e compagni non è passato inavvertito ed ha rischiato di condizionarlo. Fortuna che il “ragazzino” ha invece un carattere forte e spalle larghe donategli dalla saggezza tecnica e dalla convinzione dei propri mezzi che solo i piccoli campioni sanno avere. L’inquadramento nello schema mazzarriano dove ha dovuto assolvere a compiti di marcatura e diagonali difensive, dai quali stranamente Pandev viene esentato per anzianità di servizio, ne ha limitato l’estro e lo ha costretto a stancarsi di più tanto che si è detto che non ha i 90’ nelle gambe. E se invece si liberasse da questi compiti di copertura? Perché non far esplodere il talento di Lorenzo negli ultimi trenta metri? Questo è un calciatore che in Nazionale il ct Prandelli ha fatto esordire dicendogli “gioca come sai” e lui ha riposto alla grande con giocate di fantasia e classe apprezzate da tutto gli appassionati di calcio, al di là della fede calcistica.  E’ uno che ha bisogno di essere incoraggiato a cercare la giocata e se davvero fosse un ragazzino, questi si sa, vanno assecondati nella loro fantasia perché solo credendoci un ragazzino può trovare le giocate capaci di sparigliare e mettere in crisi difese avversarie.  Dopo averlo visto giocare, toccare il pallone con perizia e con la tecnica di tiro che solo i campioni hanno pensiamo che debba giocare negli ultimi trenta metri e che il meglio debba ancora venire….

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