ROMA- NAPOLI 02-05-76 (0-3)
L’ estate del 1975 fu carica di entusiasmo per la sterminate legioni di tifosi azzurri. La squadra guidata da Luis Vinicio aveva incantato l’ Italia intera con il suo gioco all’ “ Olandese ”, sfiorando lo scudetto per due soli punti alle spalle della sempiterna Juventus. Logico che, dopo il “ boom “ dell’ acquisto dell’ attaccante più corteggiato del mercato ( al secolo Beppe Savoldi dal Bologna ), dai baldi prodi di “ ‘O lione “ ci si attendeva il tricolore per il campionato 1975 –’76. Purtroppo però, le cose non andarono al meglio, con gli azzurri tagliati fuori dalla corsa per il titolo già a metà stagione. La squadra aveva perso in freschezza, stremata da due campionati giocati sempre al galoppo, ed inoltre gli schemi viniciani non esaltavano al meglio le qualità di Beppe –gol, centravanti tipicamente d’ area e non di movimento come Sergio Clerici. Ad ogni modo, il Napoli condusse comunque un campionato al vertice, terminato al 5° posto, con in più la “ chicca “ in giugno della conquista della seconda coppa Italia. A sua volta la Roma di Liedholm, ottima terza dopo Juve e Napoli l’ anno prima, deluse così tanto da rischiare alla fine di venire risucchiata in zona retrocessione. E la gara del 2 maggio 1976 contro il Napoli all’ Olimpico, fu l’emblema dell’ annata – no dei giallorossi, soppiantatati in lungo e in largo dagli azzurri, che sfornarono una delle loro migliori prestazioni della stagione. In un pomeriggio caldo ma nuvoloso, così scesero in campo le formazioni : Roma con Meola, Peccenini, Rocca, Cordova, Santarini, Negrisolo ( 46° Orazi ). Pellegrini, Sandreani, Bacci, De Sisti e Petrini. Vinicio rispose con : Carmignani, Bruscolotti, La Palma, Burgnich, Valvassori, Orlandini. Massa, Esposito, Savoldi, Boccolini e Sperotto. Dopo soli dieci minuti ecco arrivare il primo gol grazie a Sperotto, che a porta vuota trafigge il lungo Meola, servito al bacio da Savoldi. La Roma tentò una blanda reazione, ma al 42°, lasciato incredibilmente solo in area di rigore su punizione battuta da Esposito, lo stesso Savoldi freddamente stoppò il pallone, e spietatamente con di pieno collo a mezza altezza, trafisse di nuovo il portiere romanista. La ripresa si giocò quasi per onor di firma, con la Roma ormai “ groggy “ ed incapace di impensierire seriamente Burgnich e c. Al 62° su rigore, per fallo di Peccenini su Peppe Massa, ancora Savoldi siglò il definitivo e trionfale 3 –0 per il Napoli. Di diversa natura ovviamente furono alla fine i cori delle due tifoserie, con quella romanista a fischiare impietosamente i propri beniamini, e quella azzurra ad esternare tutta la gioia per quel successo eclatante, invitando Vinicio a non abbandonare i suoi ragazzi ( ma a fine stagione approderà proprio a Roma ma sulla sponda della Lazio ) . Liedholm invece rimase un altro anno, ma sarà in seguito che coglierà a Roma i grandi trionfi, con lo scudetto del 1983 e tre coppe Italia. Che bello se lo stesso lo facesse anche il grande Walter…
STATISTICHE
L’ ultimo Roma – Napoli in pratica decretò il passo d’ addio di Roberto Donadoni della sua breve esperienza napoletana a favore di Walterone Mazzarri. Il 4 ottobre 2009 il Pres. De Laurentiis, deluso dall’ andamento della gara dell’ Olimpico, prese la drastica decisione di affidarsi al Vinicio di San Vincenzo. Eppure il match era ben cominciato, con il gol di Lavezzi al 25° con un tiro da appena dentro l’ area , per la verità favorito da una grave incertezza del portiere Lobont. Dura poco però la gioia di Donadoni : al 37° arriva il pareggio, ottenuto con una fortunosa deviazione di Totti su conclusione di Perrotta. Bellissimo è invece il punto del definitivo 2 –1, realizzato dallo stesso Totti con una secca e precisa conclusione di destro da fuori area al 62°. In assoluto i pareggi e le vittorie romaniste si equivalgono : 28 i successi gillorossi e 27 i nulla di fatto. L’ ultimo pareggio è del 31 agosto 2008, 1° giornata di campionato : 1 –1 con reti di Aquilani e di Hamsik, andato a rete con una plastica semi –rovesciata. Pirotecnico è invece l’ ultima vittoria azzurra, scaturito da un emozionante 3 –2 del 12 settembre 1993, con reti per il Napoli di Buso, Di Canio e gol del successo firmato da Ciro Ferrara. In totale il Napoli nella Capitale l’ ha avuta vinta soltanto in otto occasioni. Ormai non è tempo di far arrivare la nona ( per dirla alla Beethoven ) ?. Magari…