Alla ricerca dell’erede di Duvan

Partito Zapata, il Napoli ha urgente bisogno di trovare un suo sostituto naturale per caratteristiche fisiche e tattiche. Tanti i nomi fatti sul mercato, alcuni di questi ben si adatterebbero al compito. E non solo…

È stato un sacrificio duro, ma necessario, dare Duván Zapata in prestito biennale all’Udinese come pedina di scambio per arrivare ad Allan. Forse ne varrà la pena, visto che il Napoli si è portato a casa (finalmente!) un centrocampista capace di interpretare entrambe le fasi e coprire più d’una posizione in mediana. Inoltre confortano e danno un senso di sollievo le parole d’addio del gigante buono colombiano: “Grazie Napoli, tornerò più forte di prima!”. Speriamo: a Udine giocherebbe molto di più e troverebbe una sua dimensione prima di rientrare alla base, ammesso che poi lo voglia ancora. Intanto però, tra promesse e parole dolci, resta il problema: il Ciuccio si ritrova senza un vice-Higuain. A chi affidare il ruolo delicato di colui che deve rimpiazzare il Pipita quando non è in campo? I rumours di mercato ne hanno fatti tanti di nomi. Alcuni realistici, altri suggestivi. Altri ancora invece ben lungi dal poter sbarcare in riva al Golfo, per un motivo o l’altro. Ecco, cominciamo proprio da questi ultimi.

GOMEZ, FATTORE DI RISCHIO – Una bomba fragorosa e clamorosa è esplosa da Firenze qualche giorno fa: Napoli su Mario Gomez. È stata La Nazione a riportare l’incredibile indiscrezione secondo cui la dirigenza azzurra si sarebbe intromessa tra la Fiorentina e il Besiktas, coi turchi che oramai sembravano aver messo le mani sull’ex ariete del Bayern. Il quale, dice il quotidiano toscano, verrebbe a poco prezzo e in cambio del passaggio di Zuniga alla corte di Paulo Sousa. Per quanto suggestiva e interessante, francamente l’idea non sembra possa essere percorribile. Con tutto il rispetto, ma quali garanzie darebbe un giocatore martoriato da almeno due stagioni dagli infortuni e capace, nelle poche partite giocate, di mangiarsi l’impossibile sotto porta? E se poi a Napoli riuscisse a tornare ai suoi standard, una lealissima concorrenza con Higuain farebbe bene al Pipita o lo depaupererebbe dopo una stagione in chiaroscuro dettata dai penalty sbagliati e dalle occasioni sprecate? Prendere l’attaccante ispano-tedesco costituirebbe un investimento molto rischioso, sebbene poco costoso. Un’ipotesi da scartare del tutto.

HERNANDEZ, L’INADATTO – Ebbene sì, qualcuno ha anche pensato a lui come bomber di scorta. Ad Abel Hernandez, peperino sfortunato a Palermo tra infortuni e affollamento nel reparto offensivo rosanero. Nell’ultima stagione ha debuttato in Premier League con l’Hull City, ma il suo inefficace apporto ha funto sostanzialmente da contorno alla retrocessione dei Tigers in Championship. Non sarebbe un reato scommettere su di lui, sempreché venga preso con l’intenzione precipua di avere a disposizione una punta dinamica, scattante, veloce, con il fiuto dell’ultimo passaggio prima ancora di quello del goal. Tutte doti che un erede di Zapata, un vice-Higuain, non potrebbe mai avere. Certo, talvolta La Joya è stato impiegato anche come punta centrale, tuttavia il suo ruolo naturale è quello dell’assistente del centravanti negli ultimi sedici metri. Punto. Hernandez non ha le caratteristiche tipiche della prima punta, soprattutto non ne ha il fisico. E quest’ultimo aspetto non potrebbe mai consentirgli di rimpiazzare il buon Duvan. Peraltro a disposizione di Sarri ci sono già seconde punte naturali o potenzialmente adattabili: Gabbiadini, Insigne, Mertens, Callejon (se resta): perché prenderne un’altra?

TORNA EL TANQUE…? – Non meno suggestiva di quella di un arrivo a Napoli di Gomez è la pensata partorita di recente da qualche addetto ai lavori: il ritorno di German Denis. Da ex El Tanque ne ha regalati di dolori ai tifosi partenopei (sei goal), ma forse è proprio per questo che la piazza lo ha quasi sempre rimpianto, spesso invocando un suo riavvicinamento all’azzurro. L’idea non sarebbe perché, per gesti tecnici, mole e aspetti tattici intrinsechi, l’argentino potrebbe realmente essere un sostituto naturale di Zapata, nonché un’alternativa quasi perfetta al suo connazionale Higuain. Un’idea apparentemente percorribile, dunque. Ma probabilmente irrealizzabile. Non per paura di rimostranze dei supporters offesi da quei goal da ex, né per un eventuale disinteresse del neoallenatore, a cui anzi uno così servirebbe come il pane nel gioco aereo. Semplicemente per il fatto che la Dea si impoverirebbe qualora lo lasciasse partire. Oddio, rimarrebbero un certo Pinilla e il promettente Boakye. Ma Denis è Denis: coi suoi 52 centri in quattro anni ha ampiamente contribuito alle salvezze dei nerazzurri, e qualche giorno fa il ds bergamasco Sartori ha dichiarato: “Non è sul mercato, il Napoli non s’è mai fatto vivo”. Quindi niente rentrée, o almeno sembra …

L’EROE DI ELCHE… – Chi invece potrebbe venire preso in considerazione dal Napoli è Jonathas Cristian de Jesus Mauricio, per gli amici Jonathas. Creatura di Mino Raiola, lungagnone con l’innegabile propensione al goal che in Italia ha fatto il giro delle sette chiese tra Brescia, Pescara, Torino e Latina con alterne fortune e che in Spagna al primo tentativo è diventato eroe per caso. La scorsa estate l’Elche l’ha preso in prestito dai pontini per due anni, ignaro forse delle belle cose messe in mostra dall’interessato con 14 reti e prestazioni positive. Peccato che tutto ciò non sia bastato alla salvezza del club valenciano, in seguito condannato alla retrocessione in Segunda División per problemi finanziari. Ma tant’è: il suo exploit pare abbia attratto l’interesse di tante big europee e italiane. Prima punta lo è in tutto e per tutto, per attitudine, fisicità e familiarità nella posizione (85 chili distribuiti su 190 cm). Uno come lui, inoltre, sarebbe capace anche di sopperire alle possibili assenze di Gabbiadini, in quanto la sua possente fisicità si unisce a scatto, tecnica e dinamismo tipici di un brasiliano come di una seconda punta. È pur vero che ha sfiorato a malapena la Serie A in maglia granata, ma se proprio occorre fare scommesse tanto vale la pena tentarci. Qualcuno per le sue doti l’ha persino paragonato a Ibrahimovic, e non certo perché Raiola sia suo agente …

… E QUELLO DI CARPI – L’idea di vedere Jonathas al Napoli è emersa fin dalle prime fasi del mercato. Più tarda, al contrario, quella che ha accostato agli azzurri Jerry Mbagoku, un altro eroe fortuito. Uno che a Carpi ha fatto la storia insieme ai suoi bravi compagni di squadra e a mister Fabrizio Castori, tutti protagonisti della memorabile scalata del sodalizio modenese in Serie A. Anche lui è un centravanti a tutti gli effetti, dalla potente muscolatura e dal buon senso del goal. Nondimeno in quest’ultimo particolare deve migliorare ancora un po’: a Carpi e a Castellamare di Stabia, dov’è stato per tre anni, gli è spesso capitato di emulare Blissett e Calloni. Ad ogni modo le voci di dentro dei transfers hanno parlato di un presunto interesse da parte del Napoli, e di un altrettanto presunta offerta di otto milioni fatta agli emiliani, con loro successivo rifiuto. C’è chi ha parlato di un probabile inserimento della Juve dietro il niet della dirigenza biancorossa, un ma pare comunque che dal Ciuccio ci sia stato un rilancio. Ovviamente non riportiamo nulla di sicuro, anzi rimaniamo nel puro campo delle indiscrezioni, le quali possono essere più o meno fondate, o totalmente basate sul nulla. L’unica cosa certa è la consonanza di Mbagoku a raccogliere l’eredità di Zapata. E non solo: la punta nigeriana, veloce e scattante a dispetto del suo essere un gigante, capace di fornire succulenti assist ai colleghi di reparto partendo dalla fascia, potrebbe svariare ed essere impiegato in più funzioni sull’intero fronte offensivo. Restare al Carpi senz’altro darebbe più garanzie a una squadra con l’obiettivo minimo di salvarsi, e peraltro la sua esperienza zero in massima serie potrebbe porlo in difficoltà qualora accettasse una big come il Napoli. Puntare su di lui costituirebbe un’ulteriore scommessa, ma anche in tal caso converrebbe rischiare. Anche perché, per quanto possa risultare compito complicato, uno che rimpiazzi Zapata serve a Sarri. E va preso, costi quel che costi. Altrimenti per gli attaccanti azzurri sarebbe una stagione senza relax.

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