PERCHE’ IL POCHO NON HA PIU’ VOGLIA?

Cosa succede al Pocho? E’ semplicemente inghiottito dalla crisi della squadra o c’è dell’altro? Non può non balzare agli occhi degli appassionati azzurri l’incredibile inversione di rotta del talento argentino che da oltre un mese non è più lui. Il trascinatore azzurro, spesso isolato, da un po’ di tempo sembra giocare senza stimoli, senza voglia, oltre che senza gol. Che succede al Pocho, in ombra anche a Torino, a tratti scostante? Proviamo ad analizzare le cause di una involuzione non solo tecnica.

CONDIZIONE ATLETICA – Di sicuro Lavezzi sta pagando il fatto di non essersi fermato mai e di aver giocato anche con qualche infiltrazione per i traumi causati dai contatti rudi cui è sottoposto. Sta tirando un po’ il fiato ed è anche giusto. Non ha più la continuità di rendimento che aveva all’inizio della stagione e non è più capace di saltare l’uomo con estrema semplicità, anche se non si risparmia mai. Bisogna attendere i primi caldi primaverili per vederlo rinascere, probabilmente. Questione di tempo, si spera.

RAPPORTO CON LA SQUADRA – Qualcosa si è incrinato, nello spogliatoio e in campo. La storia delle “notti brave” ha causato più di una frizione tra il Pocho e altri componenti del gruppo, e questo sta influenzando l’umore dell’argentino. Malgrado la “tregua” sancita per il bene del Napoli, il Pocho ha accusato le critiche e le tensioni degli ultimi tempi. E’ il volto più triste della squadra, sembra che non stia più a suo agio nel gruppo. E in campo la squadra che non gli fornisce il necessario supporto. Stenta a dialogare con i compagni, Lavezzi, che parla un altro linguaggio dal punto di vista tecnico, corre, lotta, si dimena ma non trova negli altri adeguata collaborazione. Solo con Hamsik e un po’ con Datolo riesce a trovare l’intesa giusta. Ed il tutto lo sfianca e innervosisce.

RAPPORTO CON REJA – Non è dei migliori e nell’ultimo tempo forse è peggiorato. Sulla posizione da tenere in campo i due discutono da una vita. L’ultima volta a Torino, sabato sera. Reja che invita il Pocho a rimanere in attacco per dare profondità alla squadra; Lavezzi che gli risponde chiaro e tondo che se non torna dietro il pallone non lo vede mai. Il gioco di questo Napoli non piace all’argentino, che spesso in campo scuote la testa, perché si fatica troppo a portar palla avanti e a creare azioni degne di tal nome. L’argentino non vede esaltate le sue qualità dal tecnico e il tutto genera ruggine tra i due. Lavezzi –rassegnato- aspetta la fine del campionato…

FUTURO – Che ne sarà di Lavezzi? Il talento sudamericano ha pensato tanto in questi giorni a quello che sarà di lui. Soprattutto se il Napoli non dovesse centrare l’Europa. La società –proprietaria del cartellino- insiste: il Pocho resta a Napoli, nel rispetto del suo contratto. Ed il Pocho che farà, cederà alle lusinghe dei grandi club? Sta valutando le varie offerte, comincia a ritenere Napoli una società che gli sta stretta? Pensieri che si affollano nella sua mente nel bel mezzo di una crisi che sembra non aver fine, che hanno coabitato col fantasista nei grigi ritiri di Castelvolturno e che gli faranno compagnia fino alla fine. Di certo non si era abituati a vedere il Pocho così abbacchiato. Qualcosa non va, si è spezzato. Ma Ezequiel non può arrendersi dopo due mesi di crisi, adesso ha il dovere di reagire. Alla fine del campionato tutto sarà più chiaro ed anche lui dovrà uscire allo scoperto.

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