NAPOLI- ROMA 05/04/92 (3-2)
Il " romano de Roma " Claudio Ranieri, testaccino puro, ottenne una delle sue più entusiasmanti vittorie della sua ( allora ) breve carriera da tecnico, proprio contro la sua amata Roma, che appena due anni fa portò ad un soffio dallo scudetto. Dopo gli inizi al Campania e soprattutto a Cagliari ( doppia promozione dalla C alla A ), per dare corso al " post – Maradona " l' Ing. Ferlaino lo scelse per gestire al meglio la ricostruzione morale e fisica, di una squadra orfana del suo incommensurabile condottiero. Ranieri non tradì le attese, rigenerando una squadra che sembrava avviata sul viale del tramonto, oltre a concedere piena fiducia a Gianfranco Zola, che lo ripagò ben oltre le aspettative. Anche se non fu mai davvero in lotta per lo scudetto ( il Milan di Capello diventò campione senza perdere neppure un incontro ), gli azzurri rimasero stabilmente per quasi tutta la stagionein terza posizione ( dietro il Milan e la Juve ), venendo superati dal Torino soltanto al penultimo turno, che li fece retrocedere alla fine, ad un comunque soddisfacente 4° posto . Oltre a Zola, magnifico fu anche il rendimento di Careca, che raggiunse la considerevole cifra di 15 gol. Ma anche gli altri ( ad eccezione forse di Pusceddu e Padovano ) fecero la loro parte, non scendendo mai al di sotto di un rendimento accettabile. La Roma degli ex Bianchi e Carnevale viveva una stagione travagliata dopo il trapasso alla guida della società fra la famiglia Viola e " il re delle acque minerali" Giuseppe Ciarrapico, oggi Senatore della Repubblica, ma allora nominato Presidente soprattutto perchè fervente andreottiano. Sul campo i giallorossi vissero una stagione in perenne altalena, ma avendo più di qualche piede buono in squadra, con un rush finale di 5 successi consecutivi raggiunsero il 5° posto finale ( con annessa qualificazione alla coppa Uefa ), a due soli punti dal Napoli. In un bel pomeriggio soleggiato, agli ordini dell' arbitro Bazzoli di Merano, il 5 aprile 1992, così scesero in campo le squadre : Napoli con Galli, Ferrara, Francini. Mauro, Alemao ( 86° Tarantino ), Corradini. Pusceddu, De Napoli, Careca, Zola e Silenzi. Ottavio Bianchi rispose con : Zinetti, Garzya, Carboni. Pellegrini, Aldair, Comi. Hassler, Di Mauro ( 72° Carnevale ), Voeller, Giannini e Rizzitelli. Difficilmente il popolo del S. Paolo avrebbe potuto attendersi un inizio peggiore : un' autorete di Corradini dopo 8 minuti, bissata da una prodezza di Giannini al 18°, portarono immediatamente la Roma sul vantaggio di 2 -0. I più scaramantici però iniziarono a pensare : " E se finisse come in Coppa Italia ? ". Difatti, l' andamento della gara di campionato, sembrava ricalcare quella di Coppa disputatasi a dicembre, dove il Napoli sfiorando la grande impresa, risalì da un identico svantaggio di 0 -2, vincendo alla fine per 3 -2, non riuscendo tuttavia a qualificarsi ( all' andata era finita 1 -0 per la Roma ). Durante il primo tempo gli sforzi di Ferrara e c. risultarono inutili ( anche per merito dell' attenta retroguardia dei capitolini ), ma nella ripresa per la Roma fu tutta un' altra musica. Prima segnò di testa il lungagnone Silenzi ( anche lui romano, di Ostia però ) al 47°, pareggiò d' astuzia Careca al 55°, ed infine il non ancora " Magic box " Zola regalò con un guizzo dei suoi il 3 -2 finale , in una Fuorigrotta straboccante d' entusiasmo. Quasi alla fine Andrea Carnvale mancò di un niente il punto del possibile 3 -3. La temuta " vendetta dell' ex " quella volta non andò a segno…