INTER- NAPOLI 17-10-82 (2-2)

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Il grande impareggiabile Beppe Viola ( giornalista, teleradiocronista, autore di testi per cabaret, sceneggiatore di cinema, attore, canzonettista, scrittore, umorista, giocatore di cavalli, caffettiere, fumatore incallito, amante della buona tavola  e chi più ne ha più ne metta ) concluse mirabilmente il suo ultimo servizio al termine di Inter – Napoli del 17 ottobre 1982, chiedendo al tecnico azzurro ex – Milan  Giacomini : “ Per lei chi è stato il migliore in campo, forse San Gennaro ? “. Tornato nella sede Rai di Milano per montare il “ pezzo “ sull’ incredibile pareggio colto dal Napoli, un ‘ emorragia celebrale lo portò via dalla vita, privando noi tutti della sua ( in tutti i sensi )   UNICITA’. Cos’ era accaduto in quel lontano pomeriggio all’ alba dell’ autunno di 27 anni fa ?. Ferlaino dopo un soddisfacente 3° e 4° posto, fu costretto a cambiare allenatore causa l’ addio di Rino Marchesi attratto proprio dalle sirene dell’ Inter. La scelta cadde su un trainer detto della “ Nouvelle vague “, diplomato a pieni voti al Supercorso di Coverciano ( by Italo Allodi ), ed artefice di due promozioni dalla B a A con Udinese e Milan : Massimo Giacomini. Il quale, dopo un discreto inizio, aveva subito due brutte batoste da Juventus e Roma ( alla fine rispettivamente seconda e prima ) che mortificarono sul nascere le ambizioni di scudetto d’ inizio campionato del clan azzurro. Era quello il Napoli del primo Ramon Diaz, che solo raramente mise i mostra qualche sprazzo della sua notevole classe. Inoltre l’ ambiente la domenica precedente venne scosso fino alle fondamenta, da una contestazione rivolta a Ferlaino, addirittura tramite l’ aviazione ( un aereo prima del match con la Roma sorvolò il S. Paolo con uno striscione con su scritto : “ Ferlaino vattene Juliano torna “ ).

L’ Inter invece era quella di Altobelli, Beccalossi, Bagni ( si proprio lui ), Oriali, Bordon, insomma un team senz’ altro superiore a quello partenopeo, con non affatto nascoste ambizioni di arrivare al tricolore. Dopo un primo tempo ben giocato dagli azzurri chiusosi sullo 0 –0, nella ripresa i soliti implacabili Oriali ed Altobelli su rigore ( spesso e volentieri in gol contro il Napoli, il mediano 5, il centravanti 7 volte ) portarono il “ Biscione “ sul 2 –0. A quel punto pareva ormai scontato il ripetersi del solito “ refrain “ delle disfide nella S. Siro nerazzurra, ma ecco che negli ultimi cinque minuti succede l’ imprevedibile ; al minuto 86, grazie ad un’ insistita azione di Diaz sulla destra ( con relativo cross al bacio ), Criscimanni può colpire di testa indisturbato accorciando le distanze. Al 90° in corso poi, appena fuori l’ area, Paolo Dal Fiume scarica un destro omicida che s’ infila all’ angolino alla destra di Bordon, per l’ incredibile ed insperato 2 –2 finale. Il  “Mattino “ il giorno dopo a tutta pagina titolò : “ Miracolo a Milano “, parafrasando il celebre film made in Eduardo. Dopo altri tre pareggi seguiti da due sconfitte Giacomini ( si mormora su iniziativa del compianto Crescenzo Chiummarello ) fu sollevato dall’ incarico, con la squadra in forte odore di retrocessione. Sarà l’ intramontabile “ Petisso “ Pesaola in compagnia di Gennaro Rambone a traghettare Krol e c. verso una soffertissima salvezza. L’ Inter invece conquistò alla fine il 3° posto senza però davvero inserirsi mai nella lotta per il titolo fra Roma e Juventus. Nell’ estate del 1983 anche Rino Marchesi ( ma non per cause tecniche ) fu costretto ad abbandonare la panchina nerazzurra, portando poi lui in salvo il Napoli l’ anno dopo, sostituendo Pietro Santin. Ma questa è un’ altra storia…    

STATISTICHE

Mai bilancio ( insieme ahimè con quello della Juventus ) fu più tragico : 42 sconfitte, 14 pareggi ed appena 7 vittorie !. Tradizionalmente per gli azzurri, la trasferta nella capitale morale d’ Italia sponda neroblu si è sempre conclusa con una sconfitta, non raramente in modo beffardo. Anche l’ ultimo confronto non ha arriso ai nostri, battuti per 2 –1 con reti tutte nel primo tempo ( Cordoba, Muntari e capolavoro purtroppo inutile di Lavezzi ). Il pareggio non esce dalla stagione dalla stagione 1993 –’94 ( 0 –0 ), mentre al dicembre 1994 risale il settimo successo del Napoli, ottenuto per  2 –0 grazie ad un’ autorete dell’ olandese Jonk ed a una magia su punizione di Leo Cruz, in una gara in cui “ Batman “ fece letteralmente il fenomeno, tanto da arrivare a parare con il tacco un rigore di Ruben Sosa. Ora che dire ? come scrisse nel 1982 il “ Mattino “, potrebbe sempre succedere un miracolo a Milano…  

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