NAPOLI E ROMA: COSI’ LONTANE, COSI’ VICINE
Una domenica apparentemente interlocutoria, si trasforma in giornata chiave per il Napoli: cadono, in serie, Lazio e Sampdoria, prima ancora la Roma. E ora la classifica, sorride, ammicca agli azzurri, a quattro lunghezze dai capitolini, in caduta libera e tartassati dagli infortuni. E’ il caso di approfittarne, di provare a compiere un sorpasso nemmeno ipotizzabile fino a qualche mese fa. Si può fare, continuando la bella striscia iniziata all’Olimpico contro Pioli e chiusa al Bentegodi. Tre vittorie consecutive, una bella novità in una stagione costellata da troppi passi falsi. Beata continuità, finalmente accarezzata. Dal pomeriggio veronese, oltre ai tre punti, emergono altri aspetti positivi, per oggi e per domani. La copertina è per Manolo Gabbiadini, un falso timido, uno che parla poco e lavora tanto, in settimana e durante la partita: ha corso per due, si è sacrificato, ha di fatto propiziato il primo gol e ha realizzato la rete del successo, con un movimento da autentico campione. La coppia con Higuain ha strabiliato, anche nel primo, tempo, quando invece il resto della truppa ha faticato nel trovare un equilibrio stabile, lasciando campo e gioco ai padroni di casa. Altra storia nella ripresa, con Manolo sempre sui suoi standard, assistito però anche dai compagni. La sua giornata e quella del Napoli che riscatta così l’inopinata sconfitta dell’andata. Bene in avanti e non potrebbe essere altrimenti, data la qualità degli interpreti mentre a centrocampo è servito l’ingresso di Gargano per rivitalizzare un reparto lento e compassato con Jorginho (ancora in ombra) e Lopez. Solita difesa “emozionante”, con Rafael versione Mattolini. Unica nota stonata in una domenica da urlo.