UN PROGETTO PRECARIO

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L’obiettivo stagionale non è ancora matematicamente precluso ma la sconfitta di Bologna sembra essere il canto del cigno di questa stagione che oggettivamente fa segnare un passo indietro rispetto alle ambizioni della società di De Laurentiis che, nel secondo anno del secondo quinquennio, era chiamata a migliorare il terzo posto ed i settanta punti della scorsa stagione ed invece, quando mancano solo novanta minuti al termine della stagione, si trova a dover recitare il ruolo del gufo per sperare di centrare l’ obiettivo Champions League che ora è sempre più nelle mani dell’Udinese e sempre meno in quelle degli uomini di Mazzarri.A Bologna hanno avuto la meglio le motivazioni dei padroni casa, legate più a valori etici ed estemporanei, che non quelli agonistici e sportivi legati alla voglia di risultato degli uomini di Mazzarri che avrebbero dovuto vincere a tutti i costi per ipotecare la Champions e confermare il terzo posto dello scorso torneo.Per l’ennesima volta in questo torneo il Napoli ha steccato e a questo punto sembra remota la possibilità di raggiungere quello che è l’obiettivo minimo stagionale, quel terzo posto che per gli investimenti profusi e l’andamento del campionato sarebbe stato un palliativo in un torneo che continuiamo a definire mediocre per i valori tecnici espressi ed in cui la Juve l’ha fatta da padrone.Il dato è sconfortante: i bianconeri, che l’anno scorso hanno concluso il campionato al settimo posto con dodici punti in meno degli azzurri, in questo campionato sono addirittura a+23 dal Napoli, riuscendo nell’impresa con appena 3-4 innesti di spessore e con una spesa non troppo superiore a quella del Napoli che è stata di circa cinquanta milioni di euro.La stagione non è tutta da buttare alle ortiche e c’è ancora in ballo una finale di coppa Italia, ma quello che più preoccupa non è tanto il presente ma il futuro, con un Presidente che sembra non volersi svenare più di tanto nonostante gli incassi e che con le sue parole non lascia trasparire le reali intenzioni della società per il futuro.La campagna acquisti si è dimostrata sotto il profilo qualitativo non soddisfacente e ci sarà da lavorare molto nella prossima campagna acquisti che a questo punto, se non dovesse essere Champions la prossima stagione, dovrà avere come obiettivo la costruzione di una squadra che possa essere competitiva per il titolo visto che l’anno prossimo saremo già al terzo anno del secondo quinquennio.Se il presente in parte non è soddisfacente ma essere giustificabile nell’ambito di un progetto di crescita, il futuro dovrà essere improntato al miglioramento sia tecnico che dirigenziale e ad una rivisitazione delle strategia, perché se quest’anno sarà il Pocho a voler andare via, l’anno prossimo se non dovesse vincersi niente, potrebbe essere Cavani a fare le valigie, poiché se De Laurentiis è un imprenditore e trae profitto dal calcio, non si capisce perché un calciatore, che ha una carriera limitata e che è un professionista, non debba cercare di migliorare i propri guadagni e le proprie ambizioni in  squadre con società molto più ambizione rispetto ad un Napoli che ha ancora una mentalità da provinciale ed in cui l’unico che ci ha guadagnato, a conti fatti, è il Patron che ha visto crescere in maniera esponenziale il proprio marchio, tanto quanto è diventato grande il fegato dei tifosi che sembrano continuamente vessati con promesse non mantenute e discorsi criptici sulla crescita e sul progetto di una società che invece di andare avanti sembra in piena involuzione.La Juve, con appena 3-4, ha stracciato il campionato rimontando il gap che aveva dal Napoli e lasciando gli azzurri ad oltre venti punti di distanza.Vuoi vedere che a Torino si fanno i fatti e a Castelvolturno solo chiacchiere?La gente è stufa, e presto i nodi verranno al pettine, anche perché a Roma si dovrà solo ed esclusivamente vincere altrimenti sarà stato tutto un bluff e molte teste cadranno.

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