NAPOLI – JUVENTUS: ONORE E ORGOGLIO!

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E' arrivato il momento. Ecco il giorno. Quello più atteso e sognato tra finali thriller ed emozioni a iosa. La classifica non darebbe senso all'attesa, venti punti di distacco sono troppi e stando alle aspettative quasi indecorosi, ma Napoli e Juventus non possono sfidarsi solo per la classifica. In certe sfide il campionato, gli obiettivi e le ambizioni diventano marginali al cospetto di contenuti ben più ampi che toccano ogni aspetto della quotidianità e non solo.Napoli e Juventus, due icone di due mondi totalmente diversi costretti a correre su binari paralleli senza mai incrociarsi. Simboli di una vita e di una storia. Affronti che spaziano tra il sacro e il profano. Uno è l'emblema dell'operaio, l'altro del padrone; il primo suda le sette camice per sopravvivere, l'altro parlotta e comanda per vivere in beatitudine. La rivolta dei deboli, del ceto sociale più basso, dei briganti e di quello squarcio antico che grida vendetta ogni giorno consapevole del fatto di essere bistrattato e calpestato per volere di altri, ambizioni o forse per il semplice gusto di sentirsi molto più di quel che si è effettivamente.Populismo, sociologia, antropologia o filosofia, mettiamo tutto in sol calderone poichè anche pescando alla ceca non si sbaglierà mai. Questa è forse la vera madre delle partite, il vero scontro emozionante che non si racchiude in un derby cittadino dal sapore provinciale, bensì rispecchia la vera chiave di volta di un intero paese. O si ama o si odia, sia l'una che l'altra e certe volte anche qualche nemico di sempre diventa amico nel sentire ciò che quella maglia rappresenta e ciò che potrebbe rappresentare uno smacco calcistico per asciugare qualche ferita della vita di tutti i giorni. Qui, oggi, non conta la classifica, un giorno ci sarà anche quella a dare peso e forza, ma il presente è l'onore e l'orgoglio di un popolo intero che aspetta solo di gridare a più non posso per qualche ora contro chi riesce spesso, sempre, a farla franca. Non è roba spicciola, ma verrà così dipinta perchè vien fin troppo facile riversare fango elevandosi a sapienti e sapientoni. La gente, il popolo, chi ha cuore e carattere questa sfida la vive come una finale, l'ultimo tram, l'ultima spiaggia e al resto ci penseremo dopo o forse domani. Stasera, invece, ci sarà un battito in più e un respiro più profondo per rendere meno amaro quel boccone incastrato in gola!

 

Juventus. I bianconeri viaggiano a mille sfruttando al massimo la mediocrità del torneo. Conte manterrà il 3-5-2 di contropiede fatto di ripartenze veloci e centralizzate sui piedi del regista di centrocampo capace di verticalizzare e dettare i tempi. Difesa forte fisicamente ma anche molto fallosa, tra le più impunite del torneo, con Chiellini leader del gioco duro e Bonucci che compensa i forti limiti tecnici con aggressività e muscoli; centrocampo vera forza della squadra tra quantità e qualità: i due esterni proveranno ad affondare mantenendosi comunque bassi mentre la zona centrale vive sulla qualità di Pirlo, la fisicità di Pogba e il dinamismo di Vidal che il reparto tra i migliori in Europa. Attacco con qualche macchia vista l'assenza dello squalificato Tevez. Occhio ai calci da fermo e soprattutto a non dare l'opportunità di sfruttare qualche classica "tutela" decisionale.

 

Formazione (3-5-2) Buffon (1); Caceres (4), Bonucci (19), Chiellini (3); Lietchsteiner (26), Vidal (23), Pirlo (21), Pogba (8), Asamoah (22); Llorente (14), Osvaldo (18)

All. Antonio Conte

Indisponibili. Peluso, Ogbonna, Barzagli; Tevez (squalificato)

Ballottaggi. Pirlo 70% – Marchisio 30%

 

Napoli. Rafa Benitez ha già intuito il valore e il significato di questa sfida che va ben oltre la semplice classifica o i semplici tre punti. Nel suo 4-2-3-1 di possesso palla e ripartenza veloce ci sarà anche grande aggressività per non dar modo alla linea mediana bianconera di fare la voce grossa. Confermato Henrique da terzino destro mentre Insigne dovrebbe partire titolare ma con Mertens, ormai recuperato, pronto a subentrare in corsa. Higuain terminale offensivo mentre Hamsik proverà ad uscire da un lunghissimo tunnel nella sfida più importante proprio come successe quattro anni fa quando di testa infilò Manninger scrollandosi di dosso, anche nell'sultanza, un periodo nerissimo.

 

Formazione (4-2-3-1) Reina (25); Henrique (4), R. Albiol (33), Fernandez (21), Ghoulam (31); Jorginho (8), Inler (88); Callejon (7), Hamsik (17), Insigne (24); Higuain (9)

All. Rafa Benitez

 

Indisponibili. Rafael, Maggio, Zuniga

Ballottaggi. Inler 80% – Behrami 20%

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