MILAN – NAPOLI: RISCRIVIAMO NOI IL GRAN FINALE!
Era il 13 aprile di un lontanissimo 1986 quando l’onda azzurra travolse il Duomo di Milano. Giordano e Maradona, due firme in calce di due campioni indimenticabili a segnare l’ultima vittoria azzurra in casa milanista. Era un altro Napoli, quello, che gettava le basi per il primo Scudetto, ed era un altro Milan quello che incassò senza mezzi termini le scoppole partenopee.Altra storia, altri protagonisti. Il presente, però, non è poi così distante da quel giorno: oggi, infatti, il Napoli getta le basi definitive per il suo radioso futuro mentre il Milan prova a rigenerarsi nella speranza di tornare grande. Oggi, però, saranno una di fronte all’altra per contendersi quel secondo posto fondamentale per l’accesso diretto alla Champions League senza incasinare la preparazione estiva in vista di un temibile Playoff. Il Napoli è li con quattro punti di vantaggio e la voglia di chiudere definitivamente i giochi mentre il Milan rincorre cercando con ogni mezzo, spesso ben lontano dalla sportività, di destabilizzare l’emotività di una piazza riavvicinatasi ai propri condottieri.Ci sarà Rocchi di Firenze, non un caso. Un direttore di gara che ha già dimostrato svariate volte la sua grande simpatia verso quei colori settentrionali con una cadenza temporale perfetta: quattro anni fa, Milan-Napoli, diretta da Rocchi, e tonfo azzurro con buona complicità del fischietto toscano data l’espulsione di Christian Maggio al termine del primo tempo; due anni fa, altro Milan-Napoli e ancora Rocchi a dirigere i giochi. Finisce 3 a 0 per il Milan ma con tratti ben precisi da analizzare: entrambe erano nei piani alti della classifica staccati da soli 3 punti (quella volta a favore dei padroni di casa), il Napoli gioca male, malissimo, ma il Milan non fa certamente meglio e per sbloccare uno 0 a 0 abulico ci pensa proprio Rocchi richiamando un rigore per fallo di mano di Aronica. Ibrahimovic spacca la partita e il Napoli si spegne.Oggi eccolo di nuovo li, Rocchi di Firenze, con cadenza perentoria tra un anno si e uno no, giusto in tempo per combinarle di cotte e di crude. Dati di fatto, altro che piagnistei, la minestra è sempre la stessa e il gusto insipido è ben risaputo. Il Milan dovrà arrivare secondo, prima di tutto per ragioni strettamente economiche, in secondo luogo perché se dovesse arrivarci il Napoli, allora la potenza azzurra diventerebbe fin troppo grande da poter contrastare con qualche semplice fischietto amico, sia in chiave calcistica che finanziaria. Tocca al Napoli riscrivere una storia già ampiamente conosciuta, tocca al Napoli riprendersi gli onori della gloria, tocca al Napoli dimostrare forza e maturità mentre al Milan ci si lasciano i cocci dell’ennesima balotellata!
Milan. Partita fondamentale per Massimiliano Allegri e il suo Milan chi chiave Champions. Dopo le illusioni generate dalla vittoria con il Barcellona, fino alla gara di ritorno con una lezione calcistica altisonante, i rossoneri tornano sulla terra per non perdere ulteriore terreno. Senza Balotelli, alle prese con l’ennesimo colpo di testa, Allegri confermerà il 4-3-2-1 con ritmo lento, squadra corta e gioco basato molto più sul lancio lungo che sul fraseggio. Difesa forte fisicamente ma molto poco qualitativa ad eccetto dei due esterni molto veloci; mediana di contenimento e dalla struttura molto muscolare mentre i due trequartisti cercheranno di non dare punti di riferimento in fase offensiva. Occhio alle palle inattive e a non farsi trovare scoperti nell’uno contro uno.
Indisponibili. De Jong; Balotelli (squalificato)
Formazione (4-3-2-1) Abbiati (32); Abate (20), Mexes (5), Zapata (17), De Sciglio (2); Muntari (4), Montolivo (18), Flamini (16); El Shaarawy (92), Boateng (10); Pazzini (11) All. Massimiliano Allegri
Ballottaggi. Flamini 70% – Nocerino 30%
Napoli. Ora il colpo di grazia! Mentre Allegri prova a dissipare la puzza del complotto, Walter Mazzarri si concentra sulla gara che potrebbe lanciare definitivamente i partenopei verso la Champions League. Solito 3-4-1-2 di contropiede con ritmo alto, squadra larga e difesa pronta ad accompagnare la trama offensiva. In mediana ci sarà ancora la mobilità di Dzemaili che cerca dei sfruttare il personale momento magico con Behrami a supporto; a sinistra dovrebbe rientrare Zuniga al posto dell’ottimo Armero mentre quasi a sorpresa dovrebbe esserci la conferma di Britos nel trittico difensivo nonostante le ultime due gare leggermente a ribasso. Meglio tenere un pressing piuttosto alto soprattutto sulla regia di Montolivo evitando di ritrovarci scoperti in caso di contropiede per non concedere spazio alla velocità di El Shaarawy.
Indisponibili. Nessuno
Formazione (3-4-1-2) De Sanctis (1); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Britos (5); Maggio (11), Behrami (85), Dzemaili (20), Zuniga (18); Hamsik (17); Pandev (19), Cavani (7) All. Walter Mazzarri
Ballottaggi. Britos 60% – Gamberini 40%; Zuniga 80% – Armero 20%