MANCIO TUTTO
Come ampiamente nelle previsioni l’Inter sta stracciando il campionato. Non poteva essere altrimenti quando si ha tra le mani un mostro a mille teste in grado di non vacillare neppure di fronte a sciagure o a tentativi esterni di destabilizzazione. In effetti se ne sentono di tutti i colori su Moratti e i suoi ragazzi ma le voci non sortiscono gli effetti sperati: nessuno può fermare la corsa nerazzurra. La sfortuna poi si è letteralmente accanita sulla rosa della Beneamata, almeno in termini di infortuni, falcidiando una formazione che però ha dalla sua così tante alternative da poter sopperire alle assenze di metà dell’organico.
In effetti tutto si può dire fuorché che l’Inter sia una squadra “in salute”. L’infermeria è talmente piena che stanno per costruirne un’altra e la formazione da schierare contro il Napoli diventa quasi obbligata. Per fortuna dei nerazzurri Mancini è abilissimo a fare di necessità virtù e a mescolare carte e pedine garantendo sempre un’altissima qualità di gioco. La parola “modulo” col tecnico jesino diventa davvero un optional, forse è proprio questa la sua forza. A Napoli potrebbe proporre il “rombo” o “l’albero di Natale” senza risentire minimamente della variazione. Altro che 3-5-2! In porta ci sarà Julio Cesar (28), cresciuto tantissimo fino ad entrare nell’olimpo dei migliori portieri in attività. La difesa sarà guidata da “Matrix” Materazzi (34), massiccio, potente e violento: attenzione alle gambe di Lavezzi. Giusto per restare sul soft al suo fianco ci sarà il colombiano Rivas (24), uno che lo chiamano Tyson proprio per la strabordante fisicità e durezza. Ai lati di questo blocco di granito ci saranno due dei giocatori più importanti della squadra: a sinistra Christian Chivu (26), polivalente dal rendimento altissimo in qualunque posizione del campo venga schierato; a destra ci sarà l’inesauribile Maicon (26), acquistato come giovane rincalzo e divenuto in brevissimo tempo il nuovo Cafu. Il centrocampo può contare nuovamente sui muscoli di Vieira (31), piuttosto fragile e nervoso quest’anno: una stagione da ricordare soprattutto per la quantità di infortuni e cartellini rossi. Probabile l’impiego dell’ultimo arrivato, Maniche (30), atteso per fornire corsa e sostanza ad un centrocampo orfano di Cambiasso. Insieme a loro capitan Zanetti (34), autore del probabile gol-scudetto mercoledì con la Roma ed efficace dovunque giochi. Per chiudere in bellezza, la fantasia del cileno Jimenez (23), che sta assolvendo sorprendentemente bene al ruolo di vice-Figo. Indeciso se infoltire la mediana con uno Stankovic (29) a mezzo servizio o se schierare un attacco a due punte, Mancini potrebbe lanciare dal primo minuto il nuovo giovane fenomeno del calcio italiano, quel Mario Balotelli (17) che è un po’ Ibra e un po’ Weah, giusto per scomodare due mostri sacri come spesso si fa in questi casi. In avanti poi c’è un ballottaggio fra il fulmine Suazo (28) e il cecchino Crespo (32), uno che al Napoli ha spesso fatto male. Il primo sembra favorito ma in nessuno dei due casi si potrà tirare un sospiro di sollievo.
I possibili vantaggi per il Napoli? Il pubblico di casa. Lo stadio pieno potrebbe gasare gli azzurri e fargli onorare al meglio l’impegno mondano contro la capolista. In campo Lavezzi può mettere in seria difficoltà gli statici centrali di Mancini, e anche Calaiò può sbucare alle spalle, qualora giocasse. Più marcabile invece Zalayeta. Dall’altro lato la velocità di Suazo può fare davvero male ma i pericoli possono sopraggiungere da ogni dove: se con la Roma ha segnato Zanetti che non fa più di un gol a campionato in quest’Inter possono colpire davvero tutti…
Probabile formazione: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 24 Rivas, 23 Materazzi, 26 Chivu; 4 Zanetti, 14 Vieira, 28 Maniche, 11 Jimenez; 5 Stankovic (45 Balotelli); 29 Suazo (18 Crespo). All. Mancini