MANCHESTER CITY – NAPOLI: SUONA IL GONG!. GARGANO TORNA TITOLARE

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Loro mancano da ben quarantasei anni, noi da ventuno. Tanto tempo è passato dalle ultime apparizioni nella grande Europa, ma adesso è il momento di ripartire da lì. L'ultima del Napoli, quando il nome era Coppa dei Campioni, fu nella gelida Mosca e gli azzurri di Maradona e Careca furono condannati dai calci di rigore, più terribili del freddo. Adesso è il momento di incorniciare quella giornata nel libro dei ricordi e catapultarsi nel presente pensando al futuro. Girone d'acciaio, altro che ferro, eppure qualcosa nell'aria propone al gruppo di Mazzarri che abbassare la guardia e rendersi già vinti sarebbe un omicidio sportivo senza precedenti. Provarci, sempre. A testa alta, senza paura, i milioni del City hanno già fatto la loro parte e il Napoli può dimostrare che non sempre il denaro vince quando di fronte c'è chi vive di pane e pallone per tutta la vita. Fame e umiltà, questo serve al Napoli per compiere l'impresa…

 

Manchester City. La rosa di Mancini è letteralmente da capogiro così come il tetto ingaggi. La qualità dei singoli è incommensurabile, ma con le squadre italiane conta molto di più il fattore tattico e la voglia. Il City del mancio assomiglia molto all'Inter di qualche anno fa quando proprio Mancini, prima di Mourinho, arrivò a cucirsi il tricolore nell'era post calciopoli: 4-3-1-2 molto fluido capace di trasformarsi in 4-1-2-2-1 in fase di ripiego e in un 4-2-4 quando la fase attiva lo consente. La difesa si rivela molto forte fisicamente anche se lascia a desiderare sotto il piano tecnico e della velocità; centrocampo completo in ogni sfaccettatura con la qualità di Silva, la fisicità di Tourè e la tattica di Johnson a sostegno del trequartista Nasri pronto a scalare sull'esterno appena possibile; Dzeko fungerà da terminale offensivo restando in zona centrale mentre Aguero svarierà su tutto il fronte partendo dalla distanzaIndisponibili: Barry, Milner, Balotelli (squalificato)

 

Formazione (4-3-1-2) Hart (25); Richards (2), Lescott (6), Kompany (4), Kolarov (13); Johnson (11), Tourè (42), Silva (21); Nasri (19); Aguero (16), Dzeko (10)     All. Mancini

Ballottaggi: Aguero 70% – Tevez 30%; 

 

Napoli. Importante sarà giocarsela a viso aperto. Chiudersi dietro la linea della palla significa lasciare al City l'incombenza di fare gioco e impostare il proprio ritmo: lento a folate. Gli azzurri, quindi, nel confermare il 3-4-2-1 dovranno valutare bene sul possesso palla senza compiere sbavature in fase di ripiego quando la linea difensiva passerà a quattro. Trittico difensivo titolare con Aronica al fianco di Cannavaro e Campagnaro. Il capitano dovrà guardarsi da Dzeko mentre i due esterni marcheranno a zona su Aguero; il centrocampo ritrova la dinamicità di Gargano a fungere da zanzare sulla fisicità inglese ma importanti saranno anche Maggio e Hamsik mentre Lavezzi dovrebbe trovare una strenua marcatura a uomo tra Richards e Johnson in seconda battuta. Meglio adoperare ritmi alti per evitare di lasciare spazi alle individualità avversarie.Indisponibili. Donadel

 

Formazione (3-4-2-1) De Sanctis (1); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Aronica (6); Maggio (11), Gargano (23), Inler (88), Dossena (8); Hamsik (17), Lavezzi (22); Cavani (7)     All. Walter Mazzarri

Ballottaggi: Dossena 60% – Zuniga 40%

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