LAZIO – NAPOLI: TUTTO NUOVO DI NECESSITA’ VIRTU’

Dimenticare non sarebbe giusto. Diventerebbe tutto amorale di fronte a tale scoppola e tutto il contorno. In una sola notte è crollato un castello che sembrava fatto di carta pesta compreso il bombardamento mediatico sul nuovo, tecnologico, avanzatissimo, futuristico stadio di Torino. Una sorta di cattedrale nel deserto visto, poi, per quali forme esistenziali è stato messo a disposizione. Tutto è andato giù con il risultato accompagnato da orgoglio e dignità. Certo, il calcio è fatto così, non si può vincere sempre, e dopo un bel po' di tempo anche loro hanno goduto della soddisfazione di alzare le braccia al cielo. Poco male, ma adesso non si può più tornare indietro piangendo sulla disfatta. Da quel Napoli annebbiato nella tundra torinese si deve ricominciare per rimettere insieme quei cocci andati in frantumi e rispolverarli a dovere per renderli di nuovo lucenti come qualche mese fa. Fino a fine stagione sarà battaglia, poi la finale di Coppa e, infine ma solo infine, si tireranno le dovute somme per giudicare la stagione pre europeo partenopeo come fallimentare o meno. Oggi non è possibile nonostante il colpo ricevuto. Napoli deve rialzarsi in piedi da solo come ha sempre fatto anche perchè loro avranno la spinta mediatica che Napoli non ha mai conosciuto e che, sotto sotto, non ha neanche mai voluto. E' sport, è gioco, ma in certi contesti è anche l'unica rivalsa possibile in uno status sociale che denigra per il semplice gusto di farlo ma, forse, anche per tener fede al proprio DNA stilato troppo tempo fa. Meglio trascurare ciò che successe, quella domenica, oltre il campo verde: gli eredi di Cialdini hanno mostrato come fare il forte con il più debole è fin troppo facile per poi scappare appena possibile. Solidarietà per chi è stato vittima di tali azioni barbare e primitive, ma ignoriamo possibili ripercussioni perchè sarebbe inutile miscelarsi con un livello di tale bassezza da far sembrare una rosa ciò che è stato evacuato qualche settimana fa. In fondo, però, un piccolo complimento va anche fatto per quel piccolo striscione: premettendo che l'intelligenza del Vulcano e la sua signorilità fa si che tali richieste finiscano immediatamente nella sana grassa risata, ciò nonostante anche lui avrà pensato che addirittura lo sgabuzzino della Francia ha imparato anche l'inglese…

 

Lazio. Edy Reja dovrà fare i conti con un gruppo praticamente dimezzato e privato del suo uomo goal principe qual è Klose. Ciò nonostante non cambierà lo schieramento tattico confermando il 4-2-3-1 pronto a diventare 4-5-1 in fase di ripiego. Difesa totalmente ridisegnata con Scaloni a destra e Konko sul settore mancino, ma se Biava non dovesse recuperare allora l'esterno argentino passerà al centro con l'inserimento di Zauri sull'esterno; l'albanese Cana affiancherà Ledesma in mediana mentre Hernanes partirà dalla trequarti per poi ripiegare in soccorso dei compagni. Mauri e Gonzalez saranno gli esterni ma solo il mancino cercherà di affiancare l'unica punta Rocchi.Indisponibili. Dias, Brocchi, Klose, Matuzalem, Stankevicius, Lulic, RaduFormazione (4-2-3-1) Marchetti (22); Scaloni (5), Biava (20), Diakitè (21), Konko (29); Ledesma (24), Cana (27); Gonzalez (15), Mauri (6), Hernanes (8); Rocchi (9)      All. Edy Reja

Ballottaggi. Biava 50% – Zauri 50%

 

Napoli. Finalmente si cambia. Lo volevano tifosi e addetti ai lavori, lo voleva forse anche la squadra, lo ha preteso il destino mescolando le carte per far fuori quei punti cardini del modulo standard. Mazzarri, adesso, cambia e ridisegna senza divertirsi troppo. Napoli con il 4-3-3 e un sostanziale cambiamento nella quadratura con difesa bassa a protezione dei primi trenta metri e un centrocampo molto mobile a supporto. Campagnaro dovrebbe recuperare e schierarsi a destra, unico del poker difensivo a chiedere qualche spinta, mentre Britos si piazzerà al fianco di Cannavaro con Aronica a sinistra; centrocampo di grande tecnica rispetto al dirimpettaio con Hamsik chiamato alla copertura piuttosto che alla sgroppata; tridente al completo con un Pandev in più, ma non è escluso un impiego di Vargas a gara in corsa Indisponibili. Maggio, Donadel, Dossena; Zuniga e Gargano (squalificati)

 

 

Formazione (4-3-3) De Sanctis (1); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Britos (85), Aronica (6); Dzemaili (20), Inler (88), Hamsik (17); Lavezzi (22), Pandev (29), Cavani (7)     All. Walter Mazzarri

Ballottaggi. Britos 70% – Fernandez 30%

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