LA FAVOLA PIU’ BELLA…

Quanta acqua è passata sotto i ponti, quanta strada è stata fatta per arrivare ad accarezzare un sogno, scrivendo il proprio nome nella leggenda. Napoli e i suoi 61 volti, protagonisti di una squadra in continua evoluzione; uomini che hanno lasciato il segno, alcuni arrivati per restare e crescere, altri eroi per un giorno davanti a chi difficilmente potrà dimenticare.

Napoli che risorge da ceneri e lacrime, Napoli che si rialza dopo bastonate infinite, una città rivolta in una speranza che con timidezza e orgoglio rivendica in continuazione il suo posto; una storia amara, brutta e indecorosa, forse per alcuni, sicuramente per chi non vive di pane e pallone; per altri invece, è stata la storia incantata di questo sport, la meraviglia, la grande vendetta, lo slogan vincente di chi urla “Niente è impossibile”. Tutti aggrappati alla storia, tutti uniti con lo sguardo verso quello che verrà, leccandosi le ferite, cosparse di sale da tanti cialtroni che prima ridevano di gusto nell’affossare un’icona mondiale di questo sport, mentre adesso trovano paura nel ritrovarsi di fronte tanta rabbia, tanta sete di vendetta.

In tempi di soddisfazione, era un argentino, il calciatore per antonomasia, a servire assist d’oro ad un brasiliano; quella sera di agosto, a Cava dei Tirreni, la storia riprese da lì il suo corso, da quel punto che fu costretta a mettere da uomini poco sapienti. Machado Toledo crea l’assist, l’argentino Sosa insacca, protagoniste ancora due bandiere, nel segno del vecchio che luccica come se fosse nuovo di zecca. Tutto riparte da quella sera per una città mai doma, costretta a buttare giù tanti veleni passati e recenti: veleni creati dall’alto sfogati in uno striscione ben rimarcato con un volto, un nome e un “Infame”. Parole che tanto destò scalpore, ma non per il vocabolario italiano (Infame chi gode di poca fama) e Napoli fu costretta ad ingoiare anche questo. Napoli ripartì da una rosa messa su in 48 ore, uomini scartati, definiti inutili, e che invece hanno riportato sogni e speranze. Napoli non dimentica, è stato recitato più volte, perché Napoli non può dimenticare il primo in Serie C firmato Alberto Savino in una gara contro il Cittadella al San Paolo; Napoli ha urlato a squarciagola il gol di Varricchio al 93’ minuto contro la Vis Pesaro, mentre il resto d’Italia rideva alle nostre spalle mostrando Champions e Campionato. Prima o poi, questa città avrebbe rialzato la testa, bastava un guerriero, uno di quelli che sbattono i pugni sul tavolo, uno di quelli che riconosce il fuoco negli occhi dei tifosi, uno di quelli che trasforma rabbia e collera in orgoglio e determinazione; un guerriero assecondato da un generale duro, uno di quelli che in un modo o in altro raggiunge il suo obiettivo, uno di quelli che la notte non dorme perché che non ha tempo per farlo. Napoli l’ha capito e quando Claudio Terzi, una delle promesse mancate, manda a rete l’attaccante del Chieti per una vittoria sicuramente unica e non rara, Napoli ha fatto spallucce, perché sapeva che l’inizio non è mai facile, l’importante è che il finale sia pirotecnico. Napoli ancora più forte nel cuore e nell’anima dopo la scottatura ad Avellino: “Non ci resta che piangere” recitavano alcuni, altri hanno chiesto di riparlarne qualche anno dopo. Intanto uomini dalle facce pulite e mani sporche, vanno in tv augurandosi il presto ritorno di questa città; sicuramente, adesso, ci penserebbero due volte prima di rifarlo.

Napoli corre e non si ferma, in un sol boccone divora la seconda volata di C1 e si presenta in B con l’arroganza di chi è lì solo per qualche istante; poco importa se un contenitore semivuoto di yogurt sfiora il guardalinee perché anche senza occhi, il cuore è comunque lì e nessuno meglio del Pampa Sosa, poteva sentire quel cuore per incornare il gol vincente sul Piacenza. La rabbia e l’orgoglio accresce, diventa quasi ira. Non serve la maleducazione di Verona, non servono i vari tentativi di aggressione per fermare un gigante che in lontananza sembrava piccolo e indifeso per poi rivelarsi grande e possente. Tre schiaffi bastano e avanzano per due piccioni con una fava, la massima serie ad un passo e un calcio verso l’inferno con tutte le aggressioni e la maleducazione. Napoli che urla, abbracciandosi di rossoblu, un urlo di gioia mescolata a rivalsa, quasi ad emulare Maradona in America contro la Grecia, un urlo regalato al mondo intero, il biglietto da visita inequivocabile di chi adesso è pronto alla grande battaglia. Battuta la Juventus e nel modo più bello possibile, rubare a casa del ladro, non è cosa che si dimentica facilmente; stuprata la capolista Inter, diventata imbattibile per tutti, ma non per chi ha calcato ingiusti campi di terreno, annichilita la Campione del Mondo Milan, e il messaggio chiaro che adesso si fa sul serio. Bello sentire da alcune persone “Onore alla vittoria del Napoli”, perché tanto non avrebbero detto “Bentornato Napoli”, sarebbe stato un grosso errore rimarcare quel sorriso ironico. Adesso, qualcuno, starà mangiando pane amaro mentre Napoli ha dovuto solo buttare qualche lacrima, una in più non fa testo.

Tutto ricomincia, la leggenda è scritta, manca il gran finale: da Karl Corneliusson a Marek Hamsik, da Emanuele Berrettoni a Ezequiel Lavezzi; da Claudio Terzi e Fabiano Santacroce. Niente viene per caso, così Napoli, ha costruito la storia più bella…  

Nome Stagione Pres Gol Valutazione
Roberto Carlos Sosa 2004/2008 118 26 Molto Alta
Emanuele Calaiò Gen 2005/2008 115 40 Molto Alta
Mariano Bogliacino 2005/2008 106 14 Molto Alta
Gianluca Grava Gen 2005/2008 106 2 Alta
Francesco Montervino 2004/2008 98 5 Alta
Gennaro Iezzo 2005/2008 90 / Molto Alta
Paolo Cannavaro 2006/2008 73 2 Alta
Mirko Savini 2005/2008 72 / Media
Ruben Maldonado 2005/2008 67 2 Medio Alta
Inacio Pià Gen 2005/2008 66 12 Media
Maurizio Domizzi 2006/2008 65 9 Molto Alta
Marco Capparella Gen. 2005/2008 55 4 Medio Alta
Nicolas Amodio 2005/2008 52 / Media
Matteo Gianello 2004/2008 43 / Molto Alta
Fabio Gatti 2004/2007 43 / Medio bassa
Ivano Trotta Gen 2006/2007 42 3 Media
David Giubilato Gen 2005/2007 40 / Medio Alta
Gaetano Fontana 2004/2006 38 4 Medio Alta
Marek Hamsik 2007/2008 37 9 Altissima
Gyorgy Garics 2006/2008 37 1 Medio bassa
Cataldo Montesanto 2004/2006 35 1 Media
Ezequiel Lavezzi 2007/2008 35 8 Altissima
Samuele Dalla Bona 2006/2008 34 3 Media
Walter Gargano 2007/2008 34 2 Alta
Giuseppe Ignoffo 2004/2005 33 3 Alta
Ignazio Abate 2004/05 33 2 Medio-Alta
Roberto De Zerbi 2006/2008 33 3 Medio Bassa
Nicola Mora 2004/2005 30 / Media
Tommaso Romito Gen 2005/2006 29 1 Media
Nicola Corrent 2004/05 29 1 Media
Christian Bucchi 2006/2007 29 8 Medio Bassa
Matteo Contini 2007/2008 28 1 Alta
Gennaro Scarlato 2004/2005 28 2 Medio Alta
Manuele Blasi 2007/2008 27 / Molto Alta
Andrea Cupi Gen 2006/2008 27 / Media
Marcelo Zalayeta 2007/2008 22 8 Medio Alta
Simone Bonomi 2004/05 20 / Media
Luigi Consonni Gen. 2005 18 2 Alta
Massimiliano Varricchio 2004/ Gen 2005 17 4 Media
Emanuele Belardi 2004/05 16 / Bassa
Gaetano Grieco 2005/2006 16 / Medio Bassa
Daniele Mannini Gen 2008 15 1 Medio Alta
Claudio Terzi 2004/2005 15 1 Bassa
Fabiano Santacroce Gen 2008 13 / Altissima
Emanuele Berrettoni 2004/05 13 / Molto Bassa
Michele Pazienza Gen 2008 13 / Media
Salvatore Accursi 2004/05 12 / Bassa
Machado Toledo 2004/2005 11 1 Bassa
Karl Corneliusson 2004/05 11 / Bassa
Erminio Rullo 2006/2008 11 / Medio Bassa
Andrea Briotti 2005/2006 9 / Bassa
Luca Lacrimini 2005/2006 9 / Bassa
Alberto Savino 2004/2005 7 1 Media
Carmine Gautieri Gen 2005 5 1 N. g.
Luigi Vitale 2005/2008 4 / N. g.
Nicolas Navarro Gen 2008 3 / N. g.
Guerreiro Leandro 2004/Gen 2005 3 / N.g.
Nicola Pozzi 2004/Gen 2005 3 1 N.g.
Roberto De Palma Gen 2006 3 / Bassa
Gennaro Esposito 2004/05 2 / N.g.
Olivier Renard Gen 2005 2 / N.g.

 

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