IL NAPOLI IN EUROPA (5° E ULTIMA PARTE)

IL NAPOLI IN EUROPA (5° E ULTIMA PARTE) src=

 

COPPA UEFA 89-90

Forse appagati dal successo dell' anno precedente, il Napoli non va oltre il terzo turno, fornendo prestazioni  all'altezza della sua fama, solo nella trasferta in Portogallo contro lo Sporting Lisbona, affrontato nei 32esimi di finale ( 0 s 0 ). Senza rischiare troppo, gli uomini del neo – allenatore Bigon, nel finale vanno pure vicini alla vittoria. Ma i coriacei lusitani, si rilevano un osso più duro del previsto, ed al S. Paolo, si registra il medesimo punteggio ( 0 –0 ), anche alla fine dei tempi supplementari. Come tre anni prima a Tolosa, anche stavolta Maradona sbaglia il rigore decisivo, ma, al sesto penalty, è il Napoli a qualificarsi, pur fra mille sofferenze. Nei 16esimi di finale, avversari sono i modesti svizzeri del Wettingen, che riescono però a non subire gol in casa propria ( 0 -0 ), senza nemmeno correre eccessivi pericoli, al cospetto di un Napoli sottotono. Alla vigilia del ritorno, una fragorosa polemica scuote l’ ambiente azzurro; stanco delle continue assenze agli allenamenti, il Presidente Ferlaino decide di escludere Diego per la partita di coppa, creando ( ovviamente) una ridda di voci e contraddizioni. Oltretutto il match si mette subito male : un errore del portiere Giuliani consente al Wettingen di portarsi in vantaggio, e  fortuna vuole che poco dopo gli svizzeri falliscono una favorevolissima occasione per il 2  a 0. Solo nella ripresa le cose si aggiustano, grazie ad un colpo di testa di Baroni ed a un calcio di rigore trasformato da Mauro al 75° (2 a 1 ) che salvano il Napoli da una clamorosissima eliminazione. Negli ottavi l' urna di Zurigo sceglie come avversario i forti tedeschi occidentali del Werder Brema. A Napoli, dopo aver subito due reti, gli azzurri finalmente riescono ad esprimersi come sanno, e, dopo aver pareggiato con il duo brasiliano Alemao e Careca, sfiorano ripetutamente il gol del successo, prima di venire beffardamente colpiti in contropiede al 90° ( 2 a 3 ). In Germania, con la testa al campionato ( che alla fine sarà vinto ), Maradona e c. scendono in campo praticamente per onor di firma, subendo un pesantissimo passivo ( 5 a 1 ). Ci si consolerà con lo scudetto (hai detto niente ! ).

1990-1991 COPPA CAMPIONI

La seconda ( e per ora purtroppo ultima ) avventura nella Coppa delle grandi orecchie  ha un inizio sfolgorante, con un complessivo 5 –0 inflitto agli ungheresi dell' Uipesti Dosza, con un grande Maradona nella gara d' andata. Il grande Diego la sera del 19 settembre 1990, scese in campo al S. Paolo in precarie condizioni fisiche, a causa dei soliti fortissimi mal di schiena. Eppure, proprio in quel match d' andata, realizzò in sforbiciata praticamente seduto a terra, uno dei suoi più bei gol firmati con la maglia azzurra. Il Napoli era passato in vantaggio con Baroni implacabile nel gioco aereo al 36°. Maradona, prima della  perla  sopradescritta al 77°, andò a rete pure al 43° ( 3 – 0 ). Sulle sponde del Danubio, gli azzurri stroncarono le residue speranze avversarie di rimonta già nel 1° tempo, grazie ai gol di Incocciati e Alemao ( 2 –0 ). Per gli ottavi di finale, ecco arrivare al S. Paolo la sera del 24 ottobre 1990 i russi dello Spartak Mosca, guidati da Igor Shalimov, che disputerà con il Napoli la stagione 1998/ 99. In quel match ( e mai assenza fu più rimpianta ), non scese in campo Antonio Careca, ed il suo sostituto Silenzi, purtroppo fallì qualche palla  gol di troppo. La sfortuna ( ben tre pali colpiti ! ) fece il resto ( 0 -0 ). Visto però l' andamento della gara, nel clan azzurro si respirava aria di fiducia per il ritorno, ma alla vigilia ecco scoppiare inattesa, una notizia che ha dell' incredibile : Maradona inspiegabilmente si barrica nella sua villa posillipina, e non vuole saperne di partire per Mosca !. Inutili risultano pure i tentativi di De Napoli e Ferrara ( che si recano fino a casa sua )  per farlo recedere dalla sua decisione. La sera prima del match però, ecco un altro colpo di scena : il  Pibe de oro  noleggia un aereo e raggiunge a notte inoltrata la truppa all' ombra del Cremino. Entrerà soltanto al 64 ° al posto di Zola, e poco dopo Incocciati sfiora il gol della qualificazione colpendo un altro palo. Si va ai rigori, ed al Napoli risulta fatale il penalty fallito da Baroni ; passa così lo Spartak, in un mare di rimpianti in casa azzurra, per un' avventura ( vincere la coppa sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta a chiusura dell’ epopea maradoniana ) che poteva ( anzi doveva ), avere ben altro esito, visto il livello tecnico della formazione partenopea.

1992- 93   COPPA UEFA 

Mai un giocatore azzurro era arrivato a tanto in Europa : la sera del 16 settembre 1992, Daniel Fonseca, attaccante di straordinaria classe appena acquistato dal Cagliari, infilò per la bellezza di cinque volte la rete del Valencia, nel match d' andata disputato in Spagna. La gara, terminata con il punteggio finale di 5 a 1, fu senz' altro il punto più felice raggiunto dal tecnico Ranieri ( oggi alla Juventus ), nella sua esperienza in riva al golfo. Lo stesso discorso vale naturalmente per Fonseca, che in quell' incontro ebbe la capacità di andare a rete in tutti i modi possibili e immaginabili. Non contento, il  Bugs Bunny del gol, segnò pure nel ritorno a Napoli ( 1 a0 ), giocato naturalmente per onor di firma. Ma l' entusiasmo per l' impresa spagnola, presto si spense al cospetto del Paris St. Germain, che, con pieno merito, chiusero già il discorso qualificazione al S. Paolo, grazie al futuro milanista Weah, autore di una doppietta nel primo tempo ( 2 a 0 ). Il timido risveglio azzurro nella ripresa non ebbe purtroppo alcun esito. I francesi nel ritorno, si limitarono a controllare la  gara , senza rischiare alcunché; lo 0a 0 finale, sancì una nuova bruciante eliminazione, subita stavolta però, senza poter vantare  alcun credito con la sorte : i parigini si erano mostrati nettamente superiori.

1994- 95  COPPA UEFA 

L' ultimo match  euroazzurro che porta la data del 07- 12- 994: al S. Paolo ( che poi sarà squalificato per incidenti, fortunatamente oggi caduta in prescrizione ), i tedeschi dell' Eintracht Francoforte puniscono un Napoli sciupone imponendosi per 1 a 0, bissando così il fortunoso successo dell' andata, ottenuto col medesimo punteggio, grazie ad un' autorete di Buso al 54 °, qualificandosi per i quarti di finale. Gli azzurri, avevano senza troppe difficoltà, superato nel primo turno i lettoni dello Skonto Riga, battuti per 2 a 0 a Napoli ( doppietta di Carbone ) e per 1 -0 in trasferta ( gol di Renato Buso ). Nei 16esimi, ecco presentarsi a Pecchia e c. l' ostacolo dei portoghesi del Boavista. Nel match di andata, disputatosi in casa dei lusitani, dopo   un primo tempo in cui il Boavista mise letteralmente a soqquadro la retroguardia azzurra ( segnando però un solo gol ), nella ripresa con un pizzico di fortuna ( il suo tiro venne deviato ) Benny Carbone riuscì ad andare in gol, consentendo al  Napoli di strappare un preziosissimo pareggio ( 1 – 1 ). Curiosamente, benché fosse stato già ufficiosamente esonerato, reduce da un pesante rovescio subito in casa della Lazio ( 5 a 1 ), sulla panchina partenopea sedeva ancora Vincenzo Guerini. L' indomani venne reso noto il nome del nuovo tecnico, alias Vujadin Boskov, che nel ritorno condusse gli azzurri ad una bella vittoria per 2a 1 , con relativa qualificazione. Quella sera la parte del leone la fece il Condor  Agostini, autore di due gol di pregevole fattura. Poi negli ottavi, il deludente scontro con l' Eintracht già descritto. Ora, dopo 14 anni, si ritorna finalmente in Europa. Tanti auguri vecchio Napoli !   

Translate »