SOCIETA’ E MAZZARRI, QUANTO SIETE DISTANTI

Riprende il cammino del Napoli per la stagione 2012 – 2013 tra tanti dubbi e tante contraddizioni. Benchè, ieri, alla sua prima conferenza della stagione, il mister abbia ribadito la piena sintonia con la Società e con lo stesso Bigon, lo strappo che era già visibile lo scorso anno non appare colmato. L’obiettivo è quello di migliorarsi ma il Napoli, complice la cessione di Lavezzi, non sembra, almeno sulla carta ed almeno fino ad ora, aver rispettato le attese. Il mister, nella scorsa stagione, si congedò da vincitore del suo primo trofeo della Tim Cup dichiarandosi pronto per vincere e per il grande salto ma rimandò il tutto al faccia a faccia con il Presidente e con la Società. Gli animi sembravano tesi, tant’è che qualcuno pensava ad un possibile addio ed invece il comunicato dell’incontro che arrivò addirittura in anticipo testimoniò la prosecuzione del rapporto con l’obiettivo della crescita continua ma nel rispetto del fair play finanziario. Oggi, Tante buone speranze vedi Fernandez, Vargas ed Insigne, la possibilità di un cambio di modulo per mettere Inler nelle migliori condizioni di esprimersi ma anche tante perplessità a partire dal mancato rinnovo dello stesso tecnico che ha magistralmente “girato la pizza” come un’opportunità. Infatti, il mister ha dichiarato che, per la prima volta nella sua carriera, allenerà in scadenza proprio per  ottenere nuovi stimoli.  Le richieste del “top coach” quali Ivanovic, Cissoko e Mereiles non sono arrivate, nè sembrano alla portata di questo Napoli. Non perchè non ci siano i soldi, sia ben chiaro, il Napoli è infatti una Società virtuosa ma perchè lontani dai paletti fissati sul monte ingaggi e sui diritti d’immagine. Lo stesso tecnico si è detto, in più di un’occasione, pronto per vincere qualcosa di importante, di allenare top player a partire dallo scorso anno dove chiese Vucinic, Vidal e Criscito ed invece arrivarono Inler, Dzemaili e Britos. La campagna acquisti verrà analizzata alla fine, al 31 agosto, perchè sarebbe da stolti farlo adesso ma, già da ora, si sono palesate contraddizioni  evidenti che difficilmente saranno chiarite e che non lasciano ben sperare i tifosi. Il mister ha dichiarato che la Società conosce le sue richieste ma, nello stesso tempo lui conosce quali sono le regole dettate dal Presidente , entro le quali il lavoro del diesse Bigon sembra essere davvero molto sfidante. E’ proprio questo il nodo da scogliere e tutto ciò appare, francamente, molto complicato. Il mister nel frattempo sperimenta il nuovo modulo eleggendo Pandev come “titolarissimo”, un centrocampo a tre che possa mettere Inler nelle migliori condizioni di agire con Dzemaili e non Gargano al suo fianco. Dunque, un Napoli che cambia pelle che dovrà fare a meno del dinamismo del Mota e degli scatti di Lavezzi ma che potrà contare, si spera, in un pò di qualità in più se davvero quest’anno dovessimo vedere il “vero” Inler. Poi ci sono le incognite di Vargas ed Insigne per i quali il mister si è detto entusiasta di farli crescere ma che, in realtà, mal si sposano con la sua volontà dichiarata di vincere subito. Insomma soluzioni fai da te, sicuramente apprezzabili, ma ben lontane da quelle che lui stesso e l’intera piazza si sarebbe aspettata all’indomani della partenza del Pocho. Il Napoli sembra andare in tre dimensioni,  quella del Presidente del “largo ai giovani, del divertimento e dello spettacolo”, quella dell’allenatore del “vincere subito con i top player, l’ultima quella di Bigon che deve dare una “botta al cerchio ed una alla botte” per “salvare capre e cavoli”. I tifosi, si sa, vogliono vincere e sposano il credo mazzarriano, ma la Società sarà pronta ad accontentare tutti? Il 31 agosto non è vicinissimo, eppure arriverà ed allora scopriremo cosa vorrà fare

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