INTER – NAPOLI: ANNO NUOVO, VECCHIE EMOZIONI

Freddo. Quello che si trova perchè c’è e si sente; freddo, quello che serve in determinate occasioni quando si tratta di affrontare un avversario più quotato, più arrabbiato e più in difficoltà; freddo, puntuale il 6 di Gennaio nella nebbiosa Milano che rischia di ritrovarsi innevata mentre i signorotti del calcio si divertono ad intascare assegni dalle tv proponendo gare sotto i riflettori dove il freddo, quel freddo, da amico e compagno si trasforma in nemico spietato.Il nuovo anno comincia da qui, da un Napoli che cerca il sangue freddo per affrontare due gare verità, un’Inter che prova ad uscire da quel freddo intorno a se creato dalla parentesi Benitez e quel freddo climatico che puntuale sfiderà protagonisti e spettatori. Il paradiso passa anche da qui ignorando per qualche giorno quello che potrebbe presentarsi al San Paolo la prossima domenica per dedicarsi alla sfida della Befana dove di carbone ne ha portato ben poco: nel 2005, a prima epifania targata De Laurentiis, il Napoli di serie C portò a casa un secco 3  a 0 dal Giulianova mentre l’anno seguente, sempre in Serie C e sempre al San Paolo, trovò solo un punto dopo l’1-1 con il Grosseto; nel 2007, in serie B, l’impegno cadde nel post befana (13 Gennaio) e un rigore di Bucchi bastò per superare il Verona Hellas; nella stagione del ritorno in Serie A, il post befana non fu così dolce dove proprio a Milano, ma in casa rossonera, il Napoli affondò per 5 a 2 all’esordio di Kaka; passa un anno e gli azzurri battono il Catania al San Paolo 1 a 0 grazie ad un gol di Christian Maggio mentre il 6 Gennaio scorso il Napoli di Mazzarri vinse 2 a 0 in Lombardia, contro una squadra neroazzurra ma di nome Atalanta.Tirando le somme, la befana ha spesso premiato gli azzurri con 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Nel dettaglio, poi, sarebbe ancor più confortante il dato nel vedere che spesso è stato proprio il post befana a dare gioie…ma questo è in vista di una gara ancora lontana.

Inter. Cambia allenatore e cambia l’aria in casa neroazzurra; Leonardo ha rovesciato la situazione presentandosi in modo molto diverso rispetto a quanto fece Rafa Benitez, soprattutto nel rapporto con i vari "senatori" del gruppo. L’ex tecnico milanista non solo ha usato il nome di Mourinho per far breccia nella squadra e nella società, ma ha ripreso anche il modulo adottato dal tecnico portoghese. 4-3-1-2 con difesa alta, velocità sui lati esterni e i vari movimenti ad incrocio di attaccanti e trequartista. Fiducia alla vecchia guardia per il nuovo allenatore: Lucio e Cordoba saranno i centrali difensivi con Chivu e Maicon sui lati esterni, il brasiliano cercherà spesso di affondare sul lato destro mentre il rumeno cercherà la copertura sul lato mancini; centrocampo mobile e tecnico con Thiago Motta, Cambiasso e Zanetti: il brasiliano cercherà di sfruttare gli spazi partendo da lontano mentre il capitano argentino cercherà di dare copertura alle sgroppate di Maicon, Cambiasso fungerà da ago della bilancia; Stankovic si piazzerà da trequartista alle spalle di Pandev e Milito, occhio al serbo che dovrebbe diventare il fulcro del gioco con i suoi movimenti esterni e a rientrare per lasciare spazi in via centrali.
La grande differenza apportata da Leonardo rispetto a Rafa Benitez sarà nei vari movimenti: lo spagnolo partiva con un 4-3-1-2 ma nel corso della gara i vari movimenti trasformavano il modulo in 4-2-3-1 mentre Leonardo trasformerà il gruppo in 4-4-2 soprattutto nel caso in cui dovesse andare in vantaggio. Indisponibili. Eto’o (squalificato), Julio Cesar, Samuel, Sneijder, Coutinho

Formazione (4-3-1-2) Castellazzi (12); Maicon (13), Lucio (6), Cordoba (2), Chivu (26); T. Motta (8), Cambiasso (19), Zanetti (4); Stankovic (5); Pandev (27), Milito (22)     All. Leonardo Ballottaggi: Cordoba 80% – Ranocchia 20%

Napoli. La Juventus dista ancora qualche giorno e il rischio di perdere la concentrazione per la gara di Milano è alta visto il grande peso della gara di Domenica prossima al San Paolo. Nonostante tutto, Walter Mazzarri cerca di rimettere i suoi uomini in riga per dare un altro schiaffo a quel Nord impaurito dal Napoli che avanza e che comincia a mettere in secondo piano i vari guai sociali. Solito 3-4-2-1 con difesa alta, ritmo veloce e contropiede di base. Sarà proprio il contropiede l’arma in più del Napoli contro i palleggiatori interisti, bravi nel’impostare con ritmo poco frenetico ma spesso in difficoltà contro squadre veloci e ben attrezzate sulle zone esterne. Molto dipenderà da Maggio e Dossena poichè il secodno dovrà cercare di fruttare gli spazi che Maicon potrebbe lasciare mentre il primo potrebbe trovare difficoltà essendo guardato a vista da Chivu; il centrocampo spera nella buona vena Gargano che potrebbe grandi problemi con la sua velocità così come il rientrante Lavezzi che, nonostante dovrebbe trovarsi il velocista Cordoba in marcatura, potrebbe sconcuassare il reparto arretrato interista creando spazi per i vari inserimenti di Hamsik.Indisponibili. Nessuno

Formazione (3-4-2-1) De Sanctis (26); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Aronica (6); Maggio (11), Pazienza (5), Gargano (23), Dossena (8); Lavezzi (22), Hamsik (17); Cavani (7)     All. Walter Mazzarri Ballottaggi: Aronica 70% – Grava 30%

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