CLASSE CRISTALLINA, VOLONTA’ A MEZZO SERVIZIO

Difficile giudicare una squadra che tocca le stelle e poi affonda inesorabile al primo ostacolo, piccolo peraltro, in sette giorni netti. Lottare e vincere a mezzo servizio non può portare a nulla di buono. Lo sa bene Gonzalo Higuain che a Madrid ha vissuto anni importanti e sempre sulla corda, ma che a Napoli non riesce a trovare il bandolo della matassa. Tenendo a distanza la serie di catastrofismi, prese di posizione e ricerche di un capro espiatorio che hanno caratterizzato il post-partita, ma semplicemente analizzando il match nei suoi novanti minuti, ciò che più hanno sorpreso dal punto di vista tecnico-tattico, a parte le decisioni discutibili di Bergonzi, sono state le sostituzioni. Al 68' Benitez ha inserito Duvan e ha fatto accomodare in panchina Gonzalo Higuain mentre Marek Hamsik è stato sostituito solo a 10 dal termine. Perplessità, dubbi e sconcerto hanno travolto il tifoso azzurro, spiazzato da questa scelta. Ma il colombiano in poco più di venti minuti è riuscito a fare più del Pipita. 

 

CLASSE INDISCUSSA MA… – Impossibile criticare la qualità e la tecnica dell'ex Real Madrid, fattibile porre l'accento su una condizione psico-fisica che forse non giova a se stesso e alla squadra. In quasi settanta minuti Higuain non è mai riuscito a trovare il movimento giusto, a dettare il passaggio perfetto o ad esserci al momento opportuno. Nervoso e a tratti spaesato. Fa strano vedere l'argentino così ma appare evidente come ci sia qualcosa che non vada. Anche contro la Juventus, nascosto da una prestazione di gruppo eccellente, l'attaccante non aveva brillato. Fase calante fisica e mentale evidente che forse ha sorpreso anche lo stesso Benitez che nel post partita è apparso deluso e amareggiato per il risultato. Sostituire il Pipita è stato un segnale netto e chiaro da parte del mister, pronto a dare una scossa. C'era la necessità da parte dell'intero gruppo di cambiare registro. Non si può affrontare con carattere e personalità la Juventus e sgonfiarsi al primo affondo di uno Schelotto qualsiasi (senza nulla togliere al ducale). Giornata no, ma a questo punto perché non puntare subito su Zapata? 

 

DUVAN VIVO – E la riprova si è avuta con l'ingresso proprio del ragazzone ex Estudiantes capace di procurarsi un rigore e sfiorare almeno due volte il gol, agevolato anche dall'ingresso di Mertens lasciato inspiegabilmente in panchina. E lo stesso Benitez ha posto l'accento sulla prestazione dell'attaccante colombiano con una frase sibillina “Ha dimostrato in campo di avere la voglia di vincere”. Quella voglia che Higuain e Hamsik non hanno palesato insabbiandosi tra gli stantuffi Paletta e Felipe, coppia centrale che in altri tempi e in altre circostanze avrebbe dovuto sudare le cosiddette sette camicie per contenerli. Cosa succede a questa squadra contro le piccole? Difficile entrare a gamba tesa su questo problema, a Benitez la chiave per risolverlo e garantire un apporto costante da parte di tutti anche da Higuain, talento cristallino ed indispensabile per puntare al bottino pieno in ogni singola partita di campionato. Il motivatore è sempre l'allenatore che deve dare lo stimolo giusto ai suoi e che spesso con l'aiuto di giocatori di personalità e carattere plasma la giusta mentalità della rosa. Un ruolo che forse Higuain, almeno per ora, non è riuscito a rivestire pienamente.

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