Al Napoli manca un po’ di spensieratezza. Ma con una (convincente) vittoria cambia tutto, di nuovo

Maledetto fu il minuto 88 di Juventus-Napoli. La leggerezza nello scoprirsi in quel momento, quello spazio troppo ampio lasciato a Zaza, lo stinco di Albiol che devia un pallone altrimenti destinato tra le braccia di un già proteso Reina. La concatenazione di eventi che in pochi secondi ha trattenuto con se le certezze di una squadra lanciata a tutto gas dal lodevole lavoro tecnico-tattico di Maurizio Sarri e dei suoi ragazzi. A loro, tutti, è venuta a mancare la spensieratezza, la libertà di espressione nel rettangolo di gioco, la cui fonte può essere solo quella testa metaforicamente colpita da una sconfitta obiettivamente immeritata. Le successive uscite degli azzurri hanno denotato un calo sotto molteplici aspetti, dalla sfrontatezza alla voglia di azzannare le partite (Villareal e Milan) fino all’approccio molle ed impaurito visto a Firenze, passando per la surreale sfida conto gli spagnoli nel ritorno al San Paolo.

Il Napoli, se non nella prima ora di gioco del Franchi, non è mai stato messo sotto da nessuno. E’ il Napoli stesso che ha lasciato indietro un pizzico della voglia smisurata di giocare un calcio nuovo, propositivo ma allo stesso tempo equilibrato, rischioso ma fino ad oggi foriero di complimenti da ogni dove e di vittorie che hanno consentito agli azzurri di essere staccato appena 3 punti dalla Juventus nonostante due pareggi ed una sconfitta nelle ultime tre uscite in campionato. Ciò che serve, dunque, è una vittoria da ritrovare al più presto attraverso la combinazione dei due fattori cardine di questa stagione, il gioco e l’atteggiamento. Precisi e cattivi, puliti e feroci, sabato sera i partenopei hanno la possibilità di sbranare il Chievo e rimettersi in carreggiata per il gran finale di stagione, sovvertendo i pronostici di chi ha approfittato di questa “pausa” di risultati per tirare fuori gradite tesi disfattistiche. Gli stessi che volevano la testa di Sarri dopo tre partite. Ecco, come allora, serve un Napoli vincente e convincente per cambiare tutto, nuovamente.

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