29.4.90, il racconto della festa del secondo scudetto
” Maronna, e mò, quann’ trasimmo ! ” All’ amico Alessandro Brancaccio, terzo di tre fratelli innamorati del Napoli, sorse spontaneo esprimersi così, quando vide l’ incredibile ressa presente alle ore 11,00 -11,30 ( la partita cominciava alle 16:00…) davanti al cancello della curva B, valido per l’ entrata anticipata sugli spalti tramite il cosiddetto ” Passo “, ovverosia l’ ingresso per mettere ” ‘o striscione ” del gruppo di tifosi che rappresentava così, il proprio amore per il Napoli. Come ogni Domenica, io ed Alessandro partimmo con il solito torpedone di ” Roma azzurra “, manco a dirlo strapieno ( lo era quasi nelle gare ” normali “, come poteva non esserlo in un giorno memorabile ? ), con partenza alle ore 08:00 dal Piazzale Subaugusta, in piena zona Roma sud. Stiamo parlando di un anniversario indimenticabile nella ormai quasi centenaria della storia azzurra. Sono passati giusto trenta anni dalla conquista del Napoli del secondo ed ultimo scudetto. Il titolo era ormai ad un tiro di schioppo. Abbiamo, la scorsa settimana, ricordato il trionfale 4 -2 con il quale Diego e compagni si erano imposti a Bologna, in un match reso ancora più scintillante dalle notizie provenienti da Verona, con il Milan soccombente per 2 -1. Si era all’ ultima giornata di campionato, al Napoli a quota 49, bastava un punto contro la Lazio allenata da Materazzi padre ( scevra da ogni obiettivo ), per non poter essere raggiunto dal Milan degli olandesi che di punti ne aveva 47 ( vigeva ancora la regola che la vittoria ne valeva due ). Come già detto, l’ entrata sugli spalti fu un’ avventura per me ed Alessandro, ma alla fine superammo il traguardo dell’ ingresso, ben quattro ore prima. Non era una giornata particolarmente calda per il clima napoletano, il sole fece appena capolino ma poi si nascose, consentendoci di non arrostirci troppo nelle quattro ore di attesa !. La partita di risolse presto : dopo soli sette minuti, Marco Baroni incornò perfettamente una assist di Diego su punizione, per l’ 1 -0 conclusivo, Il resto della gara, ad eccezione di una traversa di Diego colta su calcio piazzato, fu un lungo, dolcissimo “countdown ” verso il fischio finale, che avvenne esattamente alle 17:47, in un tripudio facilmente immaginabile di suoni e colori. Sempre con Alessandro, ma insieme a molti altri amici, andammo in giro per Napoli, con una lunga sosta sul lungomare. A mezzanotte, ripartimmo alla volta della Capitale, dove arrivammo intorno alle 2:30 della notte. Ma chi pensava al lunedì ? eravamo talmente felici…Ah, che bello ricordare quel 29 aprile 1990…
EMANUELE OROFINO