Aia, Nicchi: “Provvedimenti nebulosi, bisogna provare a ripartire con protocolli di massima sicurezza”

Marcello Nicchi, Presidente dell‘Associazione Italiana Arbitri (AIA), è intervenuto ai microfoni di TMW Radio dove ha parlato della ripresa del calcio:

“Credo che ogni giorno che passa c’è sempre più incertezza e questo mi dispiace moltissimo. Non posso permettermi di criticare decisioni del Governo. Per quanto riguarda lo sport, posso dire che è un momento particolarmente delicato, siamo tutti molto in ansia per le sorti del nostro Paese ma ci sono tante cose che avrebbero bisogno di risposte e che avrebbero bisogno che arrivino da un solo interprete. Andare avanti senza un punto di riferimento è come andare a fari spenti”.

“Si sta correndo un rischio, che è quello dei contagi. Abbiamo rispettato in modo ferreo le direttive sanitarie e governative, ma ora c’è bisogno di accelerare i protocolli, di dare delle risposte: se non parte questo campionato, se non riparte il prossimo. Se a giugno-luglio non si può ripartire, mi chiedo come si può ripartire ad agosto-settembre. Non si deve passare dalla responsabilizzazione alla terrorizzazione. Bisogna cominciare a parlare di casa nostra, per una volta dobbiamo essere noi quelli da seguire. Non manderà gli arbitri a rischiare se non c’è sicurezza, quantomeno minima. Abbiamo visto provvedimenti nebulosi. Per esempio il no ad allenamenti di gruppo ma sì a singoli. L’arbitro come singolo si può allenare si o no? Bisogna cominciare a capire se si può ripartire o meno. ”

“Oggi probabilmente non ci sono le condizioni per ricominciare, per una serie di motivi, dai morti ai contagi, fino ai protocolli che vanno rivisti. Mi domando: a settembre-ottobre cosa cambierà per farci riprendere in sicurezza? Niente. Bisogna provare a ripartire, con un protocollo che ci garantisce la massima sicurezza possibile al momento. Prima di dire che tutto è finito bisognerà, prima o poi, riprovare a partire. Se le condizioni sono particolarmente pericolose, ci si rifermerà. Ma se le condizioni ci permettono di ripartire e i rischi sono programmati e calcolati, si deve riprendere e andare avanti”.

Francesco Reale

Mi chiamo Francesco Reale, sono nato a Napoli ed ho 22 anni. Mi sono diplomato all’I.S.S Giancarlo Siani di Napoli ed attualmente frequento il terzo anno di università, presso la Federico II di Napoli, alla facoltà di lingue, culture e letterature moderne europee.

Translate »