LO ZIBALDONE AZZURRO: CHIEVO-NAPOLI DALLA A ALLA Z!
Tutto (o quasi) quello che è successo dalla conferenza pre-gara al post-partita lettera per lettera.
Albiol, nella prima ora di gioco soffre come ai (brutti) tempi di Bilbao; i ricordi che non vorremmo ricordare insomma..
Botta, di nome e di fatto. Per essere uno gracilino picchia come un fabbro, non c’è che dire.
Carattere, non ce l’ha questa squadra, non ce l’ha. Firenze, Roma, Verona: campi pesanti, vittorie soffertissime e pesantissime. Ma non ce l’ha questa squadra il carattere..
De Guzman, vero che, come dice Benitez, all’appuntamento con il pallone buono ci arriva sempre.. poi, evidentemente, si vergogna e pianta in asso il gol.. e noi pure.
Evanescente, continua ad incidere poco, pochissimo, Dries Mertens. E intanto i procuratori parlano, parlano..
Futuro, conferenze ed interviste sembrano ormai delle repliche. La domanda è sempre quella.. la risposta pure.
Gabbiadini, non è un esterno d’attacco, non nel 4-2-3-1, e si vede; nelle vene scorre il sangue della prima punta, quel sangue che regala al Napoli tre punti pesantissimi!
Higuain, si traveste da magnifico rifinitore qual è in occasione della prima rete. Non segna ma corre e suda tanto: il leone è affamato!
Inguardabile, solo così (ed è meglio così) si può definire il Jorginho “ammirato” al Bentegodi.
Lopez, ordinato, sempre presente, ancora un match di grande sostanza ed equilibrio, continua così ragazzo!
Marek, entra ed ha la possibilità di chiudere il match evitando gli ultimi istati da crepacuore; questione di feeling.. smarrito.
Numeri, raccontano di un Napoli al secondo posto per i punti conquistati in trasferta, 21 su 33 disponibili, appena tre in meno della Juventus. Quei maledetti pareggi al San Paolo..
Ostico, il Chievo, da sempre bestia nera del Napoli, specialmente al Bentegodi; come l’anno scorso, gli azzurri tornano a casa con i tre punti in tasca.
Pellissier, gioca con la fame di un diciottenne nonostante all’anagrafe risultino 36 candeline. Esempio.
Quattro, i punti di distanza dalla Roma: settimana dopo settimana diminuisce il divario e aumenta l’autostima, non provarci sarebbe un delitto!
Rafa, mantiene una calma olimpica nonostante la solita carrellata di errori sottoporta, ma al fischio finale si lascia andare ad uno sfogo liberatorio: “E che ca….volo!”
Strinic, più gioca più cresce la consapevolezza di aver acquistato un grande terzino; quasi 400 minuti giocati, ad alto livello, in 15 giorni. E non scendeva in campo da un mese e mezzo..
Temerario, Gargano entra in campo e si lancia in ogni contrasto che richieda di essere effettuato: gladiatore in miniatura!
Uscite, un capitolo tremendo per Rafael Cabral. Ragazzo, cosa hai passato?
Vittorie, sono tre quelle consecutive in campionato; e domenica torna l’Udinese a Fuorigrotta..
Zavorra, potevano esserlo gli infortuni di Zuniga ed Insigne, soprattutto in questo periodo; niente paura però, Ivan e Manolo rispondono presente!