UNA PARTITA DA B
Niente da fare, appuntamento con la vittoria ancora rimandato. Il Napoli esce anche da Siena con uno striminzito pareggio a reti bianche che muove molto poco la classifica, anche considerando i risultati positivi di quasi tutte le concorrenti alle posizioni che contano. Una gara brutta, noiosa, senza alcuna occasione realmente di rilievo, un match che ci ha portati indietro con la mente di qualche anno, quando la squadra allora guidata da Reja sgobbava e lanciava il pallone a casaccio sperando in qualche occasione favorevole. Sembra un’eresia, viste le prestazioni mai banali dei Mazzarri boys, invece è proprio così: questo Napoli ha giocato una partita da serie B.
Ad onor del vero c’è da dire che gran parte del “merito” è da ascrivere agli avversari, che hanno difeso il risultato ad occhiali come se bastasse un solo punto per acquisire la salvezza con dieci giornate di anticipo. In realtà al Siena questo pareggio serve meno che al Napoli, e quest’atteggiamento ostruzionistico probabilmente presenterà il conto a fine stagione. Ma ciò non toglie che gli azzurri, decisamente più forti sotto ogni aspetto, hanno fatto ben poco per cambiare l’inerzia di una gara il cui esito era facile prevedere fin dai primi cinque minuti. Hamsik ancora assente ingiustificato, Quagliarella svogliato come raramente l’abbiamo visto, Cigarini che non è stato in grado di fornire il cambio di passo che ci si aspetta da uno con le sue qualità. Nella prestazione insufficiente di questi tre elementi cardine si può riassumere il flop odierno, il resto si è lasciato assorbire dall’andazzo generale. Sembrava che anche gli uomini in campo sbadigliassero così come i tifosi sugli spalti e quelli ronfanti sulle poltrone di casa. Chissà, forse qualcuno dormendo avrà sognato una partita brillante ed entusiasmante e tre punti d’oro portati a casa; in quel caso il risveglio non sarà stato dei migliori. Perché a conti fatti azioni di rilievo se ne contano pochissime, tiri in porta meno ancora. Peccato per Hoffer, autore dell’unica azione veramente pericolosa di tutta la gara. La sua percussione con tiro a fil di palo avrebbe meritato miglior sorte. Per il resto sconcerta la mediocrità dei senesi, un’ignavia tale da trascinare nel calderone anche gli stessi uomini che avevano fatto tremare l’Inter domenica scorsa. Ora c’è solo da scappare via da questo campaccio e puntare già alla prossima gara, contro la Roma: con le prime il Napoli si trasforma, c’è da sperare che si possa tornare a vedere una buona partita ma soprattutto una vittoria.
Ora come ora i tre punti servirebbero come il pane, vista la pressione che arriva dalle retrovie della graduatoria. Il calo c’è stato ed è innegabile, complice anche quella povertà nella rosa che come previsto sta creando qualche problema nel momento in cui vengono meno gli uomini chiave. Quarto 0-0 su sei partite nel girone di ritorno, sebbene ci sia da sottolineare che nelle altre occasioni il risultato non era stato poi così scontato. È vero che si è perso (scandalosamente) solo ad Udine ma l’unica vittoria è arrivata contro un Livorno allo sbando. Elettroencefalogramma piatto, questo è quanto emerge da un’analisi dell’attuale momento azzurro. Urge dare una scossa, perché di questo passo il rischio è di perdere il treno importante. Solo una cosa può consolarci: per fortuna di squadre come il Siena ce ne sono giusto un paio in tutto il campionato, perciò almeno possiamo sperare di non correre più il rischio di rimpiangere il nostro amore per il calcio, come accaduto oggi.