UN PUNTO CHE NON BASTA

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Niente da fare, neanche questo derby vero o presunto è servito a risvegliare gli azzurri dal sonno profondo in cui sono piombati da quando è ricominciato il campionato dopo la sosta. Bruttissimo col Parma, carino ma non bellissimo contro il Bayern, non malaccio ma poco incisivo contro il Cagliari. Il Napoli di ottobre è molto poco entusiasmante, e il bilancio extra-Inter parla di una sconfitta e due pareggi, di cui uno “europeo” contro il Bayern Monaco. Un ruolino che non si confà ad una squadra che lotta per determinati obiettivi, specie quando le avversarie si chiamano Parma e Cagliari. 

Ad onor del vero, comunque, i sardi hanno giocato un’ottima partita, a viso aperto, senza paura di chi avevano di fronte. Neanche i ragazzi di Mazzarri hanno sfigurato del tutto, la gara è stata piacevole e di occasioni se ne sono viste, e non poche. La differenza (in negativo) l’hanno fatta gli attaccanti di entrambe le formazioni, mai incisivi e anzi fin troppo spreconi. Per i padroni di casa un Nenè sfortunato e un Thiago Ribeiro inguardabile hanno graziato più di una volta De Sanctis, ma comunque sia sono stati arginati bene da una difesa vigile, che non ha sofferto l’assenza di capitan Cannavaro. Ottimo, a proposito, l’esperimento di Fernandez centrale difensivo. Tornando al reparto avanzato, il Napoli ha subito ancora l’involuzione sempre più evidente di Cavani, ormai efficace solo nei ripiegamenti difensivi, oltre ad un Lavezzi nervosissimo che evidentemente sentiva la partita come e più di un Conti qualsiasi. Il centrocampo ha retto abbastanza bene, nonostante l’uomo in meno al centro e l’avversario fra le linee, che Mazzarri difficilmente riesce a limitare. Se Gargano è stato orripilante nei disimpegni (capito l’importanza di Inler?), quantomeno è riuscito a piazzarsi vertice basso e arginare Cossu, seppur con grande fatica. Bene invece Dzemaili, coriaceo in interdizione e molto propositivo in avanti, così come Dossena, per i soliti 45’ sempre pericoloso sulla sinistra. Da rivedere invece Santana, spesso nel vivo dell’azione ma sempre inconcludente al tiro. Un po’ meglio con l’ingresso di Hamsik e soprattutto di Maggio, ma non è bastato per agguantare il successo in extremis. 

Peccato, perché ancora una volta Mazzarri perde l’occasione di mettersi alla guida del campionato. Con la Juve che arranca fa impressione vedere l’Udinese, questa Udinese, in testa con 15 punti in 7 partite, media bassissima rispetto agli standard. Il fatto che il Cagliari sia terzo può bastare a rendere l’idea del livello di questa stagione, essere a soli 11 punti è un delitto, un peccato a cui bisogna rimediare in fretta. Anche perché col ritorno di Milan e Roma adesso la bagarre si fa bella corposa, e non basterà più il compitino visto finora per competere ai massimi livelli.

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