RIPERCORRIAMO I PRECEDENTI DEL NAPOLI NEL GIORNO DELLA BEFANA
Complessivamente positivo ( pur se di poco ) il bilancio azzurro nelle gare giocate nel giorno dell' Epifania, da quando nl lontano 1929 è stato introdotto il girone unico in Italia. Su 17 incontri, il Napoli ha ottenuto 7 vittorie, a fronte di 4 pareggi e di 6 sconfitte. La vittoria più esaltante è stata senz' altro quella del 6 gennaio 1985, nel primo campionato dell' era – Maradona. Su un campo ridotto ai limiti dell' impossibile, vista la pioggia torrenziale abbattutasi in Città prima, durante e dopo il match. Avversario di quel giorno era l' Udinese di Vinicio, che come gli azzurri non si trovava in una buona posizione di classifica. Aprì le danze il brasiliano Edinho su rigore, ma sempre su penalty Diego pareggiò poco dopo. Ma per il primo tempo le emozioni non erano ancora finite ; con due stupendi gol, prima Daniel Bertoni e poi Miano ( che in seguito vestirà la maglia del Napoli ) portarono il punteggio sul 2 -2. Nella ripresa, segnarono nuovamente Maradona ( ancora su rigore ) e di nuovo Bertoni di testa. Gerolin accorciò poi le distanze per un pirotecnico 4 -3 finale, che rilanciò il Napoli di Marchesi verso posizioni di classifica più consone al suo effettivo valore.
La prima partita giocata dal Napoli nel giorno della Befana è datata 1935, e purtroppo fu persa per 3 -1 sul terreno della Lazio di Silvio Piola ( che andò pure in gol ). Per i partenopei realizzò il punto del temporaneo pareggio Antonio Vojak, ancora oggi il miglior cannoniere di sempre degli azzurri ( 102 reti ). Andrà meglio nel 1941, con un sonante 4 -1 inflitto all' Atalanta in casa, con gol di Barrera, Rosellini ( 2 ) e Quario. Di tutt' altra pasta invece la gara giocata nel 1949 in serie B sul campo dell' Alessandria, conclusasi con un secco 3 -0 a favore dei grigi piemontesi. Un gol del " Fornaretto di Frascati ", al secolo Amedeo Amadei al minuto 80, servì solo ad alleviare la sconfitta patita del 1952 sul terreno della Spal di Paolo Mazza. Finalmente si torna a vincere per 1 -0 contro il Legnano nel 1954, nel recupero della gara rinviata per neve ( ! ) il 20 dicembre 1953 , con centro vincente al 54° di Hasse Jeppson, detto " Mister 105 milioni ". Ancora Amadei va in gol l' anno dopo sul terreno dell' Atalanta per l' 1 -1 finale. Passano due stagioni, e nel 1957 gli azzurri battono al " Vomero " per 2 -0 la Sampdoria, con reti di Pesaola al 46° ed un' autorete di Farina al 64°. Nel 1963 viceversa al S. Paolo finisce 2 -2 con il Torino, con una doppietta a testa, di Fraschini per il Napoli e dell' inglese Hitchens per i granata. Passano undici anni, e nel 1974 il Napoli di Clerici e Vinicio perde per 1 -0 allo " Zaccheria " di Foggia, con gol vincente di Pavone al 33°, poi manager dei pugliesi negli anni d' oro di " Zemanlandia ". Nel 1980 non basta una rete di Tesser dopo otto minuti per battere il Catanzaro di Claudio Ranieri; al 47° Nicolini ( che a fine anno passerà al Napoli ) sancisce il definitivo 1 -1. Dopo il già citato Napoli – Udinese, la Juve di Maifredi con un gol irregolare siglato dall' attuale c.t. dell' Under 21 Casiragjhi a cinque minuti dalla fine, battono per 1 -0 i campioni d' Italia nel 1991. Sarà questa ( fino ad ora naturalmente ) l' ultima partita giocata dal Napoli nella massima serie. Nel 1999 in B, Stefan Schwoch fa l' esordio con il botto in maglia azzurra contro la Lucchese, prima servendo a Rossitto l' assist per l' 1 -1 al 53°, e poi andando lui stesso in rete al 63° per il 2 -1 finale. Nell' anno della promozione di Novellino, non andrà bene agli azzurri sconfitti per 3 -1 sul terreno del Brescia. Di Roberto Stellone il punto della bandiera. Lo stesso Stellone andrà però in gol due anni dopo nel 2002, nel 2 -0 che il Napoli di De Canio inflisse al Como a domicilio. Di Oscar Magoni l' altra marcatura. Dopo lo 0 -0 in quel di Bari nel 2004, gli azzurri battono per 3 -0 il Giulianova nel 2005 in C -1, con reti di Corrent, Pia' e sigillo finale del " Pampa " Sosa. Come si potrà notare, gli azzurri hanno già affrontato per due volte l' Atalanta nella propria storia, con un bilancio di una vittoria e un pareggio. Se non c'è due senza tre…
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