PROFONDO ROSSO

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Sfumature rossonere tingono le pendici del Vesuvio. Alleanza tra Castelvolturno e Via Turati? Macchè! Trattasi di un mero escamotage per interpretare l’ attuale congiuntura del Napoli: il nero pesto che caratterizza i recenti risultati procede di pari passo con l’allarmante escalation dei cartellini rossi indirizzati nei confronti dei Reja-boys. E pensare che sino alla diciottesima giornata nessun calciatore partenopeo era mai stato mandato anzitempo sotto la doccia. Un trend drasticamente capovolto dalle cinque espulsioni rimediate nelle prime sei gare del 2008. La “banda dei cattivi” azzurri è di matrice italo-uruguagia: Blasi(doppia ammonizione in Napoli-Lazio), Cannavaro(fallo da ultimo uomo in Napoli-Udinese) e Domizzi(fallo da ultimo uomo in Napoli-Empoli) sono affiancati da Gargano(doppia ammonizione in Milan-Napoli) e Zalayeta(rissa con Piccolo alla fine del primo tempo di Napoli-Empoli). 

AL TERZO POSTO   Il Ciuccio occupa la terza posizione in tema di espulsioni, al pari di Catania, Livorno e Palermo. A detenere il poco gratificante primato è la Lazio(7), seguita da Torino e Udinese a quota sei. Viceversa, la palma della correttezza è appannaggio di Milan e Roma, entrambe “beneficiarie” di un solo rosso. In totale sono ben settantatre le espulsioni decretate fino ad oggi dai direttori di gara: la compagine partenopea supera dunque di 1,35 la media per squadra di 3,65. Consideriamo esclusivamente le formazioni abitanti la seconda metà della classifica. Il Napoli mantiene la terza piazza assieme a Catania e Livorno; in testa le suddette Lazio(7) e Torino(6), cui a ruota seguono Empoli(4), Parma(4), Reggina(3), Siena(3) e Cagliari(2). Sorprende non poco il dato che palesa i fanalini di coda quali formazioni tra le più corrette del torneo.  

TENSIONE   Si taglia a fette in riva al Golfo. E rappresenta una delucidazione plausibile al recente problema disciplinare. Un nervosismo la cui origine può in primis essere individuata nella corrente crisi di risultati. A ciò va aggiunta la destabilizzante lite De Laurentiis-Reja, che potrebbe aver alimentato sfiducia nei confronti del progetto. Scoramento che, peraltro, potrebbe acuirsi in caso di conferma dei rumours che vorrebbero Pierpaolo Marino lontano da Napoli a partire dalla prossima stagione. Non sono infine da sottovalutare le fattispecie personali: vedi i due mesi di digiuno da gol di Zalayeta, la frustrazione per la sonora batosta nel fallo da tergo di Gargano ai danni di Seedorf nonché l’oramai proverbiale eccesso di veemenza nelle proteste di Blasi.

SPIRITO DI GRUPPO   La panacea per i mali azzurri? Remare tutti verso la medesima direzione. Tenere ben saldo nella mente il bene comune della squadra e tralasciare situazioni personali quali adeguamenti contrattuali e sirene di mercato. All’orizzonte si intravedono Livorno e Genova, due tappe fondamentali per il futuro. Un domani che, in caso di risultati negativi, catapulterebbe il Napoli verso il baratro della zona retrocessione. E in tal caso affrontare il “Marzo di fuoco”, remake dell’”Ottobre Rosso” che contrapporrà al Ciuccio le prime quattro della classe, si rivelerà ancor più complicato.

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