PRESIDENTE, COMPRALO TU!

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Non è nelle corde di Donadoni alzare la voce o puntare i piedi come è solito fare lo Special One Mourinho, con il Presidente Moratti, per ottenere ciò che vuole. Il modo di comportarsi del mister bergamasco è dettato dal buonsenso di chi sa che tanto è già stato fatto e sarebbe irriguardoso, insensato, alzare la voce per farsi sentire ai piani alti. Eppure i tanti milioni spesi non sono bastati a colmare le numerose lacune dell'organico azzurro. Il dato (di fatto) è a dir poco agghiacciante e lo stesso De Laurentiis – non propriamente un intenditore – se ne è accorto sbottando contro Marino, incapace a suo modo di vedere di piazzare gli esuberi per permettere l'ingresso di ulteriori rinforzi, e proprio contro lo stesso mister con quel "l'esterno sinistro se lo comprasse lui". Già, l'esterno sinistro. Il Napoli non possiede un giocatore di ruolo, in quella posizione, da tempo immemore. Gli adattati – di ruolo o di piede – ci hanno lasciato tutti le penne su quella ormai maledetta fascia. Nemmeno questa lunga e scoppiettante sessione di mercato è riuscita a regalare a squadra e tifosi un onesto interprete, capace di solcare la fascia con una certa confidenza. Difficile trovare esterni mancini all'altezza perchè chi li ha se li tieni; una delle scuse più in voga.

Opinione poco condivisibile, basterebbe guardare oltre il proprio orticello per trovare una soluzione quantomeno proponibile. Soluzione che non può chiaramente essere rappresentata da Juan Camilo Zuniga, arrivato per fare il laterale destro in una linea a quattro e ritrovatosi catapultato al debutto, dopo un noioso infortunio, sulla corsia opposta in una retroguardia a cinque. Il ragazzo, se messo a fare quel che può e deve, si rifarà sicuramente. Uno scivolone quello di Palermo, nulla di più.

Resta però la sensazione di trovarsi di fronte ad una splendida incompiuta. Come una macchina dotata di tutti gli optional a cui mancano sedili e finestrini. Che te ne fai? Da una parte troppo e dall'altra il nulla o quasi. Alternative da Grande (vedi le coppie Santacroce – Campagnaro e Zuniga – Maggio) o alternative inesistenti come a sinistra. Se De Laurentiis non vuole sentire dall'orecchio "entrate" forse farebbe bene Donadoni a fare un passo indietro e pensare ad una difesa a quattro in cui adattare Contini o Aronica come giocatore di contenimento. Un cambiamento di modulo che permetterebbe di sfruttare meglio – tra le altre cose – anche la rapidità e l'imprevedibilità di Quagliarella e Lavezzi là davanti. Ma da quest'orecchio pare invece non voler ascoltare il mister con buona pace di chi sta in mezzo – i tifosi – inascoltati da entrambi i fronti. 

A Palermo Datolo ha fatto la sua onestà figura anche se quel volpone di Zenga, fiutato il possibile vantaggio, ha snaturato la sua idea per mettere Cavani alle calcagna del gaucho tanto caro a Diego, sfiorando un clamoroso autogol. I rosanero hanno infatti perso equilibrio in mezzo al campo e rifornimenti in avanti e l'esprimento si sarebbe potuto trasformare in un autentico cavallo di Troia non fosse stato per la buona stella che ha accompagnato il Palermo all'esordio. Tutti gli avversari proveranno a  sfruttare la lacuna azzurra e allora, tra i due "sordi", preferiremmo che fosse Aurelio De Laurentiis a fare il primo passo indietro completando ciò che ha iniziato a giugno scorso: una squadra realmente in grado di competere per l'Europa. Con un esterno sinistro e poco altro ancora, siamo sicuri, sarà possibile.

 

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