PREMIATA DITTA NAPOLI, AVANTI COSI’!
E' bastato un Napoli al piccolo trotto per avere la meglio della Salernitana in questa partita secca di ottavi di Coppa Italia. L'immenso gap tra le due squadre non poteva certamente essere messo in dubbio dall'imprevedibilità e dalle insidie che solitamente si celano dietro alla gara unica ed infatti il campo ha confermato in pieno tali differenze. Il risultato finale sarebbe potuto essere anche più rotondo se non fosse stato per le autentiche prodezze del portiere granata Pinna, autore di cinque o sei parate di pregevolissima fattura, e per qualche errore di troppo sottoporta. Napoli padrone di campo e ritmo dal primo all'ultimo minuto in quelllo che a ragione si può considerare un buon test match in vista del più complicato incontro di domenica in casa dell'Atalanta. Impegno di ben altra portata e importanza poichè la Coppa Italia va inquadrata unicamente in ottica campionato come un ottimo modo per tenere alta la tensione e permettere a tutta la rosa di sentirsi utile alla causa, potendo far giocare chi solitamente siede in panchina e pure per recuperare qualche giocatore indietro nella forma o reduce da qualche infortunio. Da questo punto di vista vanno sottolineate la prova gagliarda di Montervino e il rientro di Mariano Bogliacino, giocatore di inestimabile valore per questa squadra. Un applauso particolare lo merita Gargano che ha interpretato la partita come se fosse una finale, macinando chilometri su chilometri, mordendo le cavigli a tutti gli avversari con la consueta generosità, fino a quando non è stato richiamato in panchina da Reja.
Certamente la formula snella della competizione, che quest'anno riserva la doppia sfida solo per le semifinali, rappresenta un boccone invitante per una squadra ambiziosa come il Napoli a patto che non vada a togliere energie mentali e fisiche preziose al campionato. Bene ha fatto in tal senso Reja a schierare inizialmente tre soli giocatori titolari mentre avrebbe potuto concedere una fetta maggiore di incontro al giovane talentino Russotto. Va bene che, come ha specificato Marino ad inizio stagione, per lui si tratta di un anno di apprendistato ma se non gli si concedono alti minutaggi in queste partite risulta difficile farsi un'idea precisa sul potenziale del ragazzo. Un appunto costruttivo nell'ennesima partita vincente in un San Paolo tornato inespugnabile come lo era molto tempo addietro. Mentre solo qualche anno fa era terra di conquista per squadre di qualsiasi lignaggio ed il "derby", che poi tale non è, di stasera con la Salernitana ci ha riportato alla mente il periodo più brutto della storia del Napoli. Più brutto anche degli anni della serie C poichè il Napoli che giocava quelle partite contro i cugini granata era un malato terminale senza alcuna speranza, spentosi infine dopo anni di insopportabile agonia. L'aver riaffrontato tale avversario in questo nuovo e florido contesto ha un forte significato simbolico e non solo sportivo, un taglio netto con quell'oscuro passato ed una nuova iniezione di fiducia verso un futuro destinato ad essere sempre più luminoso e prestigioso.