PORTO-NAPOLI 06/11/74 (0-1)

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Il Porto assieme al contraltare Benefica, non è solo una delle società più titolate del Portogallo, ma dell' Europa intera. Del resto i numeri parlano chiaro : 27 scudetti, 16 coppe nonchè 20 supercoppe del Portogallo, 2 coppe dei campioni, 1 supercoppa europea, 2 coppe Uefa, 2 coppe intercontinetali. Un palmàres davvero invidiabile. Quando però, il sorteggio per i sedicesimi di finale della coppa Uefa edizione 1974 -1975, decise che dovessero affrontarsi il Napoli ed il Porto, entrambe le squadre erano a digiuno di trofei internazionali. I successi per i biancoblu lusitani arrivarono a partire dal 1987, quando vinsero a sorpresa la coppa dei campioni battendo in rimonta il Bayern Monaco per 2 -1, con gol del' algerino Madjer ( di tacco ), e del brasiliano Juary. Poi fa il 2002 ed il 2004, con Mourinho alla guida, il Porto vinse sia l' Uefa che la Champions, mentre il suo  " discepolo " Vilas Boas rivinse l' Uefa nel 2011. I giocatori sono soprannominati " Dragoes " ( Dragoni ), in passato venivano pure chiamati " Andrades ", dal nome della famiglia per anni sponsor della squadra. Tornando a quel lontano confronto di 40 anni fa, dobbiamo ricordare che di fronte il Porto, si trovò il frizzante Napoli di Luis Vinicio, che in quella stagione sfiorò lo scudetto ( il famoso gol di Altafini…). Dunque, il pomeriggio del 23 ottobre 1974 ( all' epoca l' impianto di illuminazione di Fuorigrotta non era omologato per le gare ufficiali ) il Napoli scese in campo con : Carmignani Landini, Orlandini. Burgnich, La Palma ed Esposito. Massa, Juliano, Clerici, Rampanti e Braglia. Fra i portoghesi lo " spauracchio " era il peruviano Teofilo Cubillas, uno dei centrocampisti più prolifici di sempre, tanto che Pelè lo ha inserito fra i 100 giocatori più forti della sua personalissima classifica. Gli azzuri si imposero per 1 -0, grazie ad un gol di " Birillo " Orlandini dopo cinquantuno minuti di gioco, ma il capolavoro Vinicio ed i suoi lo compirono al ritorno ad Oporto, la sera del 6 novembre 1974. La formazione era la stessa, con l' unica eccezione di Canè al posto di Rampanti. Dopo aver rintuzzato senza eccessivi affanni gli assalti dei padroni di casa, al 77° Sergio Clerici ( il cui nomignolo era " El Gringo " ), concluse al meglio un magnifico contropiede, ripetendo così l' 1 -0 dell' andata. Poi negli ottavi, pur con molta sfortuna, gli azzurri furono eliminati dal Banik Ostrava. Nei giorni scorsi il Porto ha sostituito l' allenatore Castro con il suo secondo Fonseca. La stessa cosa fece due anni fa il Chelsea, cambiando Vilas Boas ( guarda caso ex del Porto ) con Roberto Di Matteo. Ed eliminò ( seppur di una incollatura ) il Napoli di Mazzarri. Speriamo che al Porto non riesca il medesimo scherzetto, e che la " Rafa -band " ripeta l' impresa viniciana di quasi 40 anni fa…

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